
Best 2014 su Telefilm Central: le 10 recensioni cinematografiche del 2014
Così com’è successo per le serie tv, è tempo di fare i bilanci anche per l’annata cinematografica 2014. Entusiasmante? Deludente? Si poteva fare di meglio? La top 10 delle recensioni più lette da voi nel corso dell’anno è già un buon indizio per farsi un’idea su quanto visto di bello e brutto in questo 2014 che sta per volgere alla conclusione. Prima di lasciarvi alla (ri)lettura delle 10 recensioni, vi anticipo che durante le vacanze di Natale partirà la prima edizione dei Telefilm Central Movie Awards dove sarete voi a decidere il meglio (e il peggio) di quest’ultimo anno di cinema.
10 – THE BUTLER
Quest’anno, più di ogni altro, è l’anno in cui gli afroamericani e la loro storia sono protagonisti di molte pellicole americane e non. Mi vengono in mente 12 Anni Schiavo di Steven Mc Queen, Fruitivale Station, vincitore dell’ultimo Sundance Festival, e The Butler. I primi due li sto attendendo con impazienza, The Butler, invece, l’ho visto proprio ieri al cinema. Distribuito in Italia con il sottotitolo esplicativo Un Maggiordomo alla Casa Bianca, il film è diretto e sceneggiato da Lee Daniels che forse ricorderete per Precious dove fece incetta di nomination e premi nel 2010. [continua a leggere]
9 – …E FUORI NEVICA!
Era il 1995 quando debuttò in palcoscenico la prima di “…. e fuori nevica!”, commedia in due atti scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme. Sebbene il commediografo napoletano avesse già una discreta carriera alle spalle impreziosita dall’aver fatto parte della compagnia teatrale del grande Eduardo, è sicuramente il successo di questa frizzante commedia a dargli quella notorietà che pagherà il biglietto di ingresso nel mondo del cinema. Accompagnato dai fidi Carlo Buccirosso, Nando Paone e Maurizio Casagrande, Salemme esordirà sul grande schermo tre anni dopo con “L’amico del cuore”, campione di incassi di quella stagione. [continua a leggere]
8 – COLPA DELLE STELLE
Quando un film si posizione alla vetta della classifica del botteghino e ci resta per ben due settimane, senza che la sua posizione venga scalfita neanche dalle nuove uscite, si può sicuramente gridare al successo.
7 – DRACULA UNTOLD
Vlad III di Valacchia, tre volte voivoda di Valacchia, membro dell’Ordine del Drago, protettore del cristianesimo nell’Europa Orientale, eroe popolare in Romania per aver difeso la popolazione sia a sud che a nord del Danubio dall’avanzata dei feroci Ottomani. Vlad Tepes (ossia “l’Impalatore”), sanguinario principe di Valacchia che adorava banchettare tra le foreste di pali innalzati per ospitare le sfortunate vittime di questa atroce tortura, terrore dei soldati del sultano mussulmano, avvolto da una sinistra fama in tutta l’Europa cristiana, ispiratore del Dracula di Bram Stoker. [continua a leggere]
6 – AMERICAN HUSTLE – L’APPARENZA INGANNA
E’ probabilmente il film che ha avuto maggior riscontro dalla critica negli ultimi tempi con ben 3 Golden Globes portati a casa e ben 10 nomination agli Oscar, con probabilità molto alte di vittoria in quasi tutte le 10 categorie. American Hustle è un film esilarante, che unisce azione e pathos ad una comicità eccentrica fondata sulla quasi assurdità dei personaggi. E’ uno di quei film che ti lascia a bocca aperta, perché ogni volta non sai cosa aspettarti e il sottotitolo italiano, ‘L’apparenza inganna’, calza a pennello. La prima cosa che mi è venuta in mente, però, dopo averlo visto è stata: “Ma merita tutti questi riconoscimenti?” [continua a leggere]
5 – STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
Ho cercato a lungo una parola che potesse racchiudere la magia di questa storia e, dopo tanto pensare, ho semplicemente deciso che non esiste. Non c’è, non nel mio vocabolario, un termine che riesca a dare l’idea della forza, dell’emozione, della commozione e della bellezza di questo racconto – che nasce proprio come un libro, nel 2005, dalla talentuosa penna di Marcus Zusak. Ho aspettato a lungo di vedere come avrebbero reso questo libro su grande schermo e, dal momento che avevo a dir poco amato il libro, come potrete immaginare, le aspettative erano piuttosto alte. [continua a leggere]
4 – A PROPOSITO DI DAVIS (recensione negativa)
Insulso. Noioso. Piatto. Ma visto che si tratta comunque dei fratelli Coen, di cui il sottoscritto è fan dai tempi di Fargo, è doveroso argomentare e non ridurre tutto a quelle poche parole, seppur adatte a questo A proposito di Davis. Intanto è fondamentale capire che siamo in presenza di un film, in cui è necessario curare non solo ciò che viene raccontato ma anche come viene fatto. Ebbene, i Coen sono da sempre maestri assoluti del “come”, preferendo spesso storie semplici ed essenziali ma trasposte sullo schermo in maniera graffiante, surreale e ricchissima di dettagli geniali, creando così un vero e proprio stile che purtroppo in questo A proposito di Davis si fatica, e molto, a riconoscere. [continua a leggere]
3 – VERONICA MARS
E’ su queste note che poggia le sue radici una delle serie più significative degli anni duemila, andata incontro ad una prematura cancellazione a causa di questioni di budget. Sia chiaro, nulla di Veronica Mars aveva stancato il pubblico, né la sua grinta né le sue continue indagini, degne di una provetta Sherlock Holmes, con una Nikon al posto della consueta lente d’ingrandimento. Ma qualche volta anche le cose belle finiscono, spesso senza una degna fine per un prodotto più che interessante. [continua a leggere]
2 – THE WOLF OF WALL STREET
E’ sempre complicato guardare con reale obiettività i nuovi film di registi che hanno fatto la storia del cinema, perché l’aspettativa è quella di trovarsi sempre di fronte ad un capolavoro o, nel peggiore dei casi, ad un ottimo lavoro. Se poi non accade, la delusione è dietro l’angolo! Come in questo The Wolf of Wall Street, in cui non si capisce con chiarezza cosa Martin Scorsese abbia voluto realizzare; un mix decisamente spiazzante in cui ritroviamo sì qualche atmosfera alla Casinòe riferimenti alla Goodfellas, ma con un’inaspettata e insolita base “comedy”… [continua a leggere]
1 – ALLACCIATE LE CINTURE
Il primo commento che può affiorare alla bocca di uno spettatore di Allacciate le cinture, il nuovo film di Ferzan Ozpetek, potrebbe essere rivolto alla trama, forse un po’ banale, senza grossi colpi di scena, o ai personaggi un po’ stereotipati, che emergono per contrasto l’uno con l’altro. Si tratta in effetti della messa in scena del cliché “gli opposti si attraggono”: Elena (K. Smutniak), la protagonista gentile e ben educata che lavora come cameriera in un bar, conosce casualmente Antonio (F. Arca), un meccanico sgarbato, omofobo e con opposte ideologie. [continua a leggere]