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L’inganno: Trama, recensione e trailer del film di Sofia Coppola

Titolo film: L’inganno (The Beguiled)

Genere: drammatico

Anno: 2017

Durata: 94 minuti

Regia: Sofia Coppola

Sceneggiatura: Sofia Coppola, Thomas P. Cullinan (romanzo)

Cast principale: Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning

Trailer de L’Inganno – The Beguiled

Trama

Ambientato durante la guerra di secessione americana, il film di Sofia Coppola si svolge in un collegio femminile nella Virginia del 1864. Quest’ultimo, praticamente isolato, è abitato unicamente dalla direttrice Martha Farnsworth (Nicole Kidman), dall’insegnante Edwina (Kirsten Dunst) e dalle cinque allieve, riunite insieme nella speranza di evitare violenze della guerra e dei soldati.

La loro “pacifica” esistenza viene sconvolta quando un soldato nordista, John McBurney (Colin Farrell), capita nella loro tenuta, ferito e bisognoso di aiuto. Accogliere questo straniero sarà la rovina della pace del collegio, che sarà quindi sconvolto da questa misteriosa e lasciva figura. Le ragazze, ed il collegio che le ospita, non saranno mai più gli stessi.

Recensione del film

La natura è come un quadro, nel quale ogni elemento – vivente e non – ha la sua ragion d’essere. Se per un motivo o per un altro a questo insieme viene mancare un particolare, le conseguenze possono essere catastrofiche e influire anche su aspetti che a prima vista non riteniamo collegati. Altre volte invece il sistema riesce a ritrovare un suo equilibrio.

Il cinema di Sofia Coppola lavora per sottrazione, costruendo situazioni e storie in cui i protagonisti si ritrovano a in territori isolati, immaginari e fisici, privati di questo o quello.

Le vergini suicide del suo debutto vivono costrette in casa, a Marie Antoinette manca il respiro in un’esistenza scelta da altri. In Lost in Translation Charlotte non ha idea di cosa fare del suo futuro mentre Bob pianifica un’evasione da una vita insoddisfacente. Johnny Marco di Somewhere spende la sua solitudine in alcool e donne, incapace com’è di provare dei sentimenti veri. La banda dello sfarzo di Bling Ring, infine, desidera vestire i panni di gente famosa pur di non vestire i propri.

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Cast spettacolare e una storia intensa

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Photo by Ben Rothstein / Focus Features – © 2017 Focus Features LLC. All Rights Reserved.

Dopo la piccola parentesi di A Very Murray Christmas, la regista e sceneggiatrice americana torna a battere un sentiero a lei piuttosto familiare con il suo ultimo film intitolato L’inganno.  La sceneggiatura, firmata dalla stessa Coppola, è il secondo adattando del romanzo di Thomas P. Cullinan A Painted Devil.

Se il primo, La notte brava del soldato Jonathan di Don Siegel, raccontava la storia del caporale Jonathan McBarney dalla sua prospettiva, questa nuova trasposizione ribalta il punto di vista, affidando la narrazione alle donne, ragazze e bambine che animano la scena.

Siamo in Virginia, in piena Guerra di Secessione. La magione di famiglia di Miss Martha Farnsworth custodisce al suo interno il seminario per giovani donne diretto dalla stessa padrona di casa. Custodire è il termine più appropriato per descrivere il luogo del delitto: la natura rigogliosa, umida e disordinata circonda il collegio, proteggendolo dalla violenza che imperversa nello stato.

Mentre le esplosioni si susseguono una dietro l’altra, all’interno della villa la vita della direttrice, dell’insegnante Edwina e delle giovani allieve trascorre sempre uguale, tra le lezioni di francese, il ricamo, la musica e l’orto. A vigere in quelle stanze è la routine, un ordine necessario alla sopravvivenza, maniacalmente e gelosamente intessuto da Miss Martha e per ovvie ragioni privo di un riferimento autoritario maschile. 

Un uomo che scombussola la vita “pacifica” della casa

A turbare questo stato di quiescenza forzata è l’arrivo in casa di McBarney. Non che questo eterogeneo gruppo femminile non si sia mai trovato ad avere dei contatti con l’altro stesso, ma mai nessuno di questi ha avuto una durata tale da poter in qualche modo scombussolare la loro quotidianità. C’è anche un altro particolare che rende la permanenza del caporale ancora più disturbante: lui è il nemico a cui, è stato insegnato, non bisogna porgere la mano.

Come risponde un mondo che non conosce (o ha imparato a disconoscerla) l’uomo alla sua presenza? La curiosità è ovviamente il motore dell’azione, un interesse crescente che porta a galla non solo un desiderio di attenzioni, da parte di tutte le donne della casa, ma anche quell’animalità che le lezioni di bon ton hanno messo a tacere.

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Quell’uomo diventa, ben oltre le sue volontà, protagonista delle fantasie sessuali e amorose delle signore più grandi (e non solo), motivo di conversazione a cena, oggetto da curare, segreto da custodire.

Schema narrativo tipico e a tratti un pò scontato

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Photo by Ben Rothstein / Focus Features – © 2017 Focus Features LLC. All Rights Reserved.

Al di là del cancello la guerra continua a tuonare spaventosa, ma quei boati sembrano ora essersi allineati ai battiti delle abitanti del collegio, in preda ai loro impulsi. Sono un monito inascoltato da parte di McBarney, che non comprende che il vero pericolo per lui si annidi proprio tra le pareti di quella casa.

L’Inganno ripropone uno schema narrativo ormai rodato, che i fan di Sofia Coppola riconoscono come un pregio della regista mentre i suoi detrattori considerano il suo tallone d’Achille. Perché il rischio è quello di ritrovarsi a credere di vedere sempre lo stesso film, seppure declinato in generi cinematografici diversi.
Questo suo ultimo lungometraggio non si sposta da questo sentiero sicuro, lasciando che l’esplosione che tanto si attende si riveli alla fine un’implosione.

Se da un punto di vista narrativo il film L’inganno non riesce ad imporsi come dovrebbe, la regia (ha vinto il Premio per la miglior regia a Cannes 2017) e la fotografia rendono questo film così visivamente appagante da valere da solo il prezzo del biglietto. A questo si aggiunge l’ottima interpretazione del cast femminile capitato da Nicole Kidman, Kirsten Dunst e Elle Fanning. Nonostante ciò, L’inganno è un film che non si impone come avrebbe potuto, che invaghisce lo spettatore ma lo lascia a debita distanza. A guardare, fuori dal cancello, un micro mondo perfetto nella sua staticità.

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Valentina Marino

Scrivo da quando ne ho memoria. Nel mio mondo sono appena tornata dall’Isola, lavoro come copy alla Sterling Cooper Draper Price e stasera ceno a casa dei White. Ho una sorellastra che si chiama Diane Evans.

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