
Independence Day – Rigenerazione: Recensione del film con Liam Hemsworth e Jeff Goldblum
Titolo: Independence Day: Resurgence
Anno: 2016
Genere: Azione, Avventura, Sci-Fi
Durata: 2 h
Regia: Roland Emmerich
Sceneggiatura: Nicolas Wright, James A. Woods
Cast: Liam Hemsworth, Jeff Goldblum, Bill Pullman, Jessie T. Usher, William Fichtner, Maika Monroe e Sela Ward.
Avete presente quando la domenica pomeriggio vi prende una strana voglia di fare e per sfogare l’insolita carica di energia vi mettete a cucinare una torta? Improvvisamente vi trovate a scegliere minuziosamente gli ingredienti e, dopo averli ben amalgamati, mettete la vostra creatura nel forno a cucinare.
Tuttavia siete così pieni di buona volontà che la torta non è abbastanza e quindi iniziate a preparare dei biscotti ,dimenticandovi di ciò che sta cucinandosi e improvvisamente la puzza di bruciato invade la vostra abitazione.
Un’inaspettata svolta trash
La pellicola è ambientata vent’anni dopo la precedente, in un pianeta terra in cui è avvenuta una fusione tra tecnologia aliena ed umana, sono quindi presenti mezzi di trasporto d’avanguardia e diverse stazioni spaziali atte a prevenire un’eventuale invasione aliena.
Dopo aver incontrato alcuni dei personaggi del primo film lo spettatore fa la conoscenza di Jake Morrison (Liam Hemsworth), ragazzo impegnato a lavorare nella stazione spaziale lunare. Malgrado il giovane sia nuovo presenta forti legami col primo film, è infatti fidanzato con Patty (Maika Monroe), figlia dell’ex presidente americano, e risulta essere stato amico di Dylan Hiller (Jessie T-Usher), ovvero il figlio del celeberrimo e ormai defunto Steven Hiller (Will Smith).
Una trama di una banalità disarmante
Dopo aver introdotto sbrigativamente i legami dei personaggi, la trama decolla verso un pozzo di banalità quasi disarmante. Si inizia con tutta una serie di avvenimenti misteriosi, seguiti dalla comparsa di un astronave madre ancora più grande della precedente, si assiste allo scontro tra civiltà e (oops, spoiler) alla vittoria degli umani.
Ridicola è stata la risoluzione del conflitto tra Dylan e Jake, i due si erano infatti allontanati a seguito di un incidente aereo causato dal secondo, e dopo aver dimostrato degli attriti durante il film si riappacificano, in quanto entrambi orfani di madre (Batman V Superman, è te che sto guardando).
Non dimentichiamo le scelte di far morire certi personaggi “storici” del film, nella speranza di confezionare dei colpi di scena, senza però provocare nessuna emozione nello spettatore perché alle macchiette non ci si affeziona. Sul finale viene anche abbozzata (almeno pare) una relazione LGBT probabilmente solo per dire “Ehi anche noi abbiamo a cuore i diritti dell’uomo”, ma tanto viene trattata in modo così superficiale e stereotipato da risultare quasi offensiva.
Un sequel da dimenticare
Si abbandona il capitolo trama (se così si può chiamare) per andare al comparto puramente tecnico. Da un film del genere ci si aspettano effetti speciali di buon livello, ma anche questo aspetto non brilla particolarmente. Quando le scene sono realizzate solamente in computer grafica l’effetto è mozzafiato, le immagini di devastazione e di invasione da parte dell’astronave sono ben realizzate e come sempre Emmerich sa rendere l’idea di distruzione ed esplosione del pianeta Terra. I problemi iniziano quando il CGI si mischia agli attori reali, il contrasto è troppo evidente e le riprese con il green screen sono talmente brutte da ricordare i momenti con l’elicottero in Grey’s Anatomy, che però con la fantascienza non ha nulla a che fare e dal quale non si pretende qualità tecnica. Resta il fatto che le scene di combattimento finali sono comunque ben gestite, se non fosse per la presenza di dialoghi tanto banali quanto imbarazzanti potrebbero risultare godibili.
Vi chiederete come sia possibile una cosa del genere, ma vista la svolta trash di questa pellicola non sembra opportuno piangere, anzi si spera la prossima volta sia ancora più brutto così da far ridere un po’ almeno.
Per cui cari lettori, se siete alla ricerca di un film in cui Jeff Goldblum passa metà del tempo a fare la sua faccia basita, i personaggi fanno cose a caso, le battute non fanno ridere, gli edifici esplodono e probabilmente vi farà uscire il sangue dalle orbite andate a vedere questo mapazzone.
Magari portatevi degli amici perché commentare in compagnia questi abomini è sempre una gioia.
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grazie,eviterò di guardarlo,del resto il primo e insuperabile,come sempre direi, vedi la serie originale dei visitors, poi sputtanata con la versione remake del 2009 e non ultimo il remake di ghostbusters, su cui stendere un velo pietoso, c’e’ poco da fare, toccare dei film mitici e rischioso e pericoloso
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Due ore della mia vita e 6 euro che non riavrò mai indietro…
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