
How to Get Away with Murder: recensione dell’episodio 3.02 – There Are Worse Things Than Murder
Continua la serie che come nessuna ci tiene col fiato sospeso ogni settimana. How To Get Away With Murder, fra i trending topics su Twitter in queste ore, di certo sa come guadagnarsi l’attenzione del pubblico. A quanto pare, a partire da questa puntata, scopriremo ogni settimana chi sicuramente non è la vittima dell’incendio a casa di Annalise che abbiamo visto nel primo episodio.
La trama si fa più intricata e complessa: Frank uccide il sicario mandato da Annalise e Annalise distrugge il telefono che la teneva in contatto con l’assassino di Frank. Ma non è tutto. Laurel e Bonnie discutono su Wes, Frank e il caso Mahoney. Uno scambio duro, mascherato da altro.
Col passare dei minuti, ci addentriamo piano nella causa pro bono di questa settimana che si rivela addirittura più interessante del filone centrale della serie. L’assistita è Irene Crowley, una sessantunenne colpevole di aver ammazzato il marito con un martello da carpentiere. Ha passato trentadue anni in prigione e le è stata negata per sei volte la libertà condizionale; Annalise e la sua squadra la difenderanno perché vittima di abusi sessuali continui e chiederanno per lei la tanto agognata libertà condizionale. Come al solito, solo uno degli studenti di Annalise si cimenterà come primo avvocato della cliente mentre gli altri lo aiuteranno a vincere la causa con prove e testimoni. Dopo rapidi colloqui generali, è Irene stessa a scegliere Connor Walsh come suo avvocato. Comincia così una sezione dell’episodio Connor-centrica, che indaga l’interiorità del personaggio attraverso la storia di Irene. Nonostante il quasi sicuro insuccesso della causa, Connor vince il suo caso creando con Irene un’intimità particolare che lo porterà a confessarle il suo coinvolgimento nell’omicidio di Sam Keating, non senza scatenare le ire di Annalise. La storia di Irene è commovente al punto da farci comprendere e addirittura giustificare il titolo dell’episodio: ci sono cose peggiori dell’omicidio perchè capiamo che la morte dell’altro, a volte, è l’unico rimedio ad un’esistenza infelice. Difficile da accettare ma, si sa, ad How to Get Away with Murder le cose facili non sono mai piaciute.
Tra Bonnie (enunciatrice della frase che dà il titolo all’episodio), Laurel e Annalise scatta un accordo per ritrovare Frank, una trappola tesa per far tornare all’ovile l’ex scagnozzo di Annalise. Funzionerà? Ho i miei dubbi.
Surprise not surprise, scopriamo che Oliver non è il morto che vediamo nel flashforward dell’incendio a casa di Annalise, la quale chiede all’informatico di cancellare tutti i dati del suo cellulare mentre viene arrestata.
Un episodio da vedere e rivedere. A volte anche le serie tv ci insegnano qualcosa sul nostro essere umani.
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3.02 - There Are Worse Things
- Umano