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How to Get Away with Murder: Eva contro Eva, recensione episodio 4.05 – I Love Her

How to Get Away with Murder festeggia il suo cinquantesimo episodio questa settimana e lo fa con un episodio molto particolare. I Love Her ricostruisce la storia del rapporto tra Annalise e Bonnie per intero, partendo dai primi anni 2000 fino ad arrivare ai nostri giorni.

In realtà, molte parti della storia già le conoscevamo. Bonnie Winterbottom era una bambina costantemente vittima di abusi da parte del padre e di numerosi altri uomini; tra questi figurava un importante consigliere, difeso da Annalise e dal suo capo dell’epoca. Annalise, una fiera donna di colore già squalo dell’avvocatura, vince il processo contro Bonnie per ottenere la promozione desiderata, ma da quel momento la sua vita cambierà per sempre.

Infatti, Annalise e Sam accolgono Bonnie in casa come una figlia. Annalise si sente in colpa per ciò che le ha fatto e le propone di prenderla sotto la sua ala, di trasformarla in un ottimo avvocato e di farle dimenticare il suo orribile passato di abusi. Bonnie accetta, e anni dopo ci ritroviamo al punto attuale della storia.

Bonnie e Annalise, Eva contro Eva, ora sono due donne che si stimano e che si amano, ma non riescono a smettere di farsi guerra a vicenda. Un rapporto complicato che getta le basi di una storia inevitabilmente complicata, coinvolgendo come un uragano qualsiasi persona si trovi intorno a loro.

Con uno pseudonimo, Bonnie diventa paziente dello stesso psicoterapeuta di Annalise che la smaschera dopo appena un mese di sedute. Negli ultimi minuti vediamo che i due, entrambi sconcertati, sembrano progettare qualcosa insieme, ma non capiamo cosa e non sappiamo ancora come andrà a finire. Tipico di How to Get Away with Murder.

Gli altri personaggi non se la passano meglio. Michaela è sempre al top, riceve un paio di scarpe Louboutin dalla sua capa ed è più bella che mai. nel suo ruoolo di tirocinante alla Caplan & Gold. Al tempo stesso però, insieme ad Oliver, vuole aiutare Laurel a fare giustizia per Wes. I due perciò entrano nel computer di Tegan, la capa di Michaela, e trovano una lettera di diffida inviata ad un membro dell’Antares, l’assocazione organo criminale del padre di Laurel.

How to Get Away with Murder

Connor è alla deriva. Non fa niente dalla mattina alla sera e, annoiato, fantastica su un nuovo vicino di casa conosciuto su Humpr. Ma alla fine sceglie Annalise. Si reca a casa della sua vecchia insegnante confessandogli la sua depressione e i traumi psicologici che ancora si porta dietro per i crimini commessi. Ma a volta ammettere di essere deboli in qualcosa dimostra che siamo i più forti, e questo Annalise lo sa bene. Lo coinvolge così in un’iniziativa per riaprire 40 casi di detenuti statali. Annalise vuole diventare il capo dei nuovi difensori statali ma Bonnie le mette i bastoni fra le ruote, ferita.

In uno scontro verbale tra le due, vediamo tutto il rancore e l’amore che le due provano l’una per l’altra.

Il flashforward verdastro ci mostra, come nelle scorse puntate, la Caplan & Gold come luogo del delitto di due vittime, ancora sconosciute. La novità è che Asher sembra essere il maggior indiziato per l’omicidio e lo vediamo disperaresi in una cella.

Emotivamente molto forte, How to Get Away with Murder è sempre archiettato molto bene, curato nei minimi dettagli e con attori decisamente bravi. Ma manca ancora qualcosa. Sentiamo sempre di non arrivare mai veramente al nocciolo della questione. Che sia una tattica? O forse anche questo show comincia ad essere stanco e a corto di idee?

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Simone Bottaro

Laureato in Lingue, letterature e culture straniere presso l'Università degli studi Roma Tre, ama leggere e scrivere. Appassionato di musica, cinema e serie tv, adora il mondo anglosassone e in particolar modo quello statunitense, ma ritiene assolutamente insuperabile la bellezza dell'Italia. Amante delle comedies musicali (Glee), segue tra gli altri generi Grey's Anatomy e How to Get Away with Murder.

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