
House M. D-8.22 EveryBody Dies
Otto anni fa faceva il suo esordio in televisione il dottore più cinico, più razionale, egoista ma anche geniale d’America che con il suo motto Everybody Lies e la costruzione mista tra il giallo e il medcal , aveva appassionato tutti, grande e piccini, aprendo anche dibattiti di natura etica. Oggi, chiude i battenti, con Dr House ,una delle serie cult che ha fatto la storia dei medical drama nell’ultimo decennio. E c’è da dire che chiude davvero con stile portando alla luce tutti i damoni interiori del nostro amato Greg.
House si ritrova in una casa avvolta dalle fiamme, semicosciente dopo essersi sballato di eroina assieme al suo ultimo caso medico , un eroinomane per l’appunto, la cui storia colpisce profondamente Greg portandolo a porsi delle domande importanti sulla propria vita, sul proprio lavoro e sul dolore. Vale la pena di vivere una vita fatta di sofferenze quando la morte potrebbe porre loro fine? Cosa ha reso in tutti quegli anni la vita di House interessante? Ha ancora una scopo, una ragione per continuare a vivere?
Tutte domande che House si ritrova a porsi in una battaglia con la propria coscienza incarnata da personaggi che hanno fatto parte della sua vita . Da Kutner, suicidatosi tempo addietro , ad Amber morta per una malattia( o incidente? Non ricordo più, quel che ricordo è che quest’ultima era la fidanzata di Wilson) da Stacy ( la prima fidanzata seria di House) fino ad arrivare a Cameron. Attraverso il dibattito tra House e questi personaggi che appaiono e scompaiono in continuazione nella mente del medico ancora annebbiata dalla droga e dal fumo dell’incendio, vengono ricostruiti tutti gli ultimi eventi e il motivo per il quale Greg si trova in quel luogo sospeso tra la vita e la morte.
Nella penultima puntata House aveva ricevuto una nuova condanna da scontare per i prossimi sei mesi in carcere dopo aver allagato il bagno dell’ospedale; condanna che però House vuole a tutti i costi evitare perché vorrebbe passare altro tempo con Wilson prima che il tumore dell’ amico faccia il suo percorso. Per questo motivo cerca di convincere, ora Foreman ,ora Wilson, ad aiutarlo per evitare il carcere. Dapprima chiede a Foreman di assegnargli tutti i casi possibili e immaginabili per far si che la sua pena venga ritardata , ma anche se l’uomo accetta , House manda all’aria l’accordo perché ritiene i casi medici poco interessanti . Successivamente chiede a Wilson di assumersi la responsabilità dell’accaduto inventandosi una falsa storia . Del resto chi potrebbe mandare in prigione un malato terminale di cancro? Anche Wilson inizialmente accetta l’idea, ma poi da buon amico qual è sempre stato, è costretto a fare una dura scelta. In futuro non ci sarà più lui a tirare House fuori dai guai per cui è tempo che impari da solo a cavarsela senza contare più sul suo aiuto.
In qualche modo House si rende conto di aver fatto un gran pasticcio e parlando anche con il suo paziente eroinomane ,del dolore , arriva alla conclusione che forse suicidarsi sia la soluzione ideale per mettere fine ai tanti patimenti. Ed è da questa decisione, tuttavia, che parte il suo incontro con i proprio demoni interiori e l’analisi di tutte la sua intera vita. Riporto qui di seguito i passi più salienti dei vari dialoghi di House con i vari personaggi della propria coscienza.
“La morte non è interessante. Le cose interessanti sono le tue ragioni di vita. Puzzle, idee analisi. La morte è il contrario di un rompicapo interessante. È un eterno nulla. Ma forse è la vita che ha smesso di essere interessante per te” (Kutner)
“ quando risolvi un rompicapo tutto assume un senso e sembra che vada per il verso giusto! È ciò che ti rende felice perché mai vorresti volere di più?”(Amber)
“ Lui è sempre stata la parte migliore di te. È perché c’era lui che non hai mai avuto bisogno di una coscienza…
– Le persone non cambiano le coscienze non nascono così dal nulla.
Ti sbagli Greg Senza di lui starai meglio. Ti appoggi a lui per trovare quello che devi cercare dentro di te. E se cercassi la troveresti. […]
Se così sarebbe potuta essere la tua via allora sei capace di farlo anche ora.
Non siamo le unice persone disposte ad amarti. (Stacy)
Hai accettato la sua scelta che mettere fine al dolore sia meglio del dolore, perchè non puoi fare anche a te questo regalo?… hai sofferto abbastanza.
Hai avuto molte occasione di evitare tutto questo ma le hai sprecate tutte. Sei arrogante, egoista e ti importa solo di te stesso. […] Sei troppo codardo per ammettere che ne stai uscendo in modo codardo.
Da cosa rappresenta e ha rappresentato per lui il suo lavoro e quello che esso comportava con la risoluzione dei rompicapi, da quella che è stata la figura di Wilson e l’amore nella sua vita, fino ad arrivare alla parte relativa al dolore e al suo modo di essere che lo ha reso sempre un eccentrico egoista autodistruttivo, House è in continua lotta tra lo scegliere di fuggire dall’incendio e continuare a vivere anche dopo la morte del suo migliore amico, o restare e farsi lambire dalla fiamme mettendo fine ad ogni sofferenza . Ed è proprio nell’ultima battaglia con la sua coscienza impersonata da Cameron che House prende la decisione finale:
Hai ragione– dice alla ragazza dopo che ella le ha dato del codardo e affermando che a lui non gli è mai importato di niente e di nessuno– ma posso cambiare.
Ed eccolo finalmente il cambiamento , e forse l’everybody dies del titolo. Tutti i demoni interiori di House muiono , i damoni di una vita, la paura di soffrire e restare solo, la paura di dover dire addio anche all’unica persona che non lo ha mai abbandonato. House ha deciso di cambiare e di voler continuare a vivere invece che morire da egoista. Così si alza e fugge verso l’uscita dove si ritrova a vedere ( prima che le fiamme divampino) Wilson e Foreman che nel frattempo sono andati a cercarlo dopo la sua sparizione improvvisa. E poi uno sguardo di intesa tra House e l’amico di sempre prima che la casa esplodi . La domanda è ovvia: House è morto????
Arriviamo alla scena finale che ci fa un resoconto di tutto quello che sta accadendo ai vari personaggi che hanno fatto parte di questa serie: Taub è felice con le sue figlie e la sua famiglia, il reparto di diagnostica di House è finito nella mani di Chase, Cameron a una figlia e un marito . Foreman invece pare che sia l’unico forse a rendersi conto che House ha fatto finta di morire e sorride compiaciuto ancora una volta della genialata del suo amico.
Per quanto riguarda House e Wilson, prima che cali il sipario definitivo sulla serie, li vediamo in sella a due motociclette pronti a partire per il loro ultimo viaggio insieme, proprio come avevamo sempre immaginato .
Sono contenta di aver avuto l’onore di poter recensire questa puntata di House ma anche le precedenti ma mi rendo conto che è davvero difficoltoso scrivere della puntata conclusiva di una serie che in questi anni ha avuto un gran successo sia in patria che altrove. Non c’è dubbio che David Shore abbia regalato ad House il finale che si meritava e penso che la serie non avrebbe potuto aver un altro tipo di conclusione. La lotta di House con la propria coscienza incarnata dai vari personaggi è stata una genialata e ora, dopo la visione, mi rendo conto che anche il titolo della puntata non poteva che essere più azzeccato.
Everdybody dies rappresenta, a mio parere, la morte non solo delle paura e dei damoni di House, ma anche la morte del vecchio House, di quella parte di lui che ha sempre cerca di rifuggire il dolore, evitando di amare e lasciarsi amare, ma che ora ha deciso di lasciarsi alle spalle per stare al fianco del suo compagno di una vita: Wilson. Ho amato profondamente il modo in cui Stacy abbia parlato del rapporto di House e Wilson, impersonando quella parte della coscienza del medico che in fondo ha sempre saputo che ruolo avesse il suo migliore amico nella sua vita. Wilson è stato per House, un confidente, un amico , un fratello ma soprattutto è stata l’altra parte di House, quella responsabile e coscienziosa . Sebbene lasci un po’ di tristezza, la malattia di Wilson è stata una scelta necessaria alla evoluzione della trama della serie e soprattutto necessaria all’evoluzione di House come persona perché senza Wilson, Greg dovrà finalmente diventare una persona responsabile e soprattutto prendere maggiore coscienza delle cose.
La scena finale di loro due che cavalcano le moto verso il tramonto ha un sapore agrodolce e anche la scelta di House di non fare l’egoista per una volta tanto nella vita, racchiude al meglio l’importanza e la profondità del legame di amicizia tra i due uomini che a mio parere, è stato il migliore di tutte le serie televisive e meriterebbe un premio oscar.
Che dire , un finale migliore non si poteva avere, anche per il ritorno di vecchi attori sulla scena che hanno fatto parte della storia della serial. Tuttavia un piccolo elemento negativo non è mancato: al funerale di House erano presenti tutti ad eccezione della Cuddy. Ora è vero che l’attrice ha lasciato la serie però poteva fare un piccolo strappo alla regola e tornare per questo ultimo episodio. È davvero inconcepibile e assurdo che ci siano tutti, perfino nella coscienza di House, tranne lei che è stata una parte importante di tutte le dinamiche della trama nelle precedenti stagioni.
Adesso che è calato definitivamente il sipario sullo show, House ci mancherà terribilmente ma poiché il finale è stato piuttosto aperto, ci piace immaginare che Greg dopo la morte di Wilson abbia ricominciato da capo la sua vita , abbia trovato l’amore magari in Dominika e chissà magari avrà avuto anche qualche figlio. Oppure ci piace immaginare House e Wilson a trascorrere gli ultimi momenti insieme in qualche isola tropicale facendosi scherzi come sempre .
Detto questo, spero e credo di aver detto tutto. Un grazie a David shoree a tutti i personaggi che in questi otto anni hanno
Nb: per chi volesse godersi i momenti migliori della seria, può anche vedersi Swang song, la puntata speciale di 45 minuti presentata da Hugh Laurie che ripercorre i momenti di Dr House. E prima di lasciarvi definitivamente vi lascio con la frase celebre di dr House:
“I don’t ask why patients lies. I just assume they all do. It’s the basic truth of the human condition that EVERYBODY LIES. The only variable is about what.”