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Heroes Reborn: Recensione degli episodi 1.01 e 1.02 – Brave New World e Odessa

Heroes Reborn era uno degli appuntamenti più attesi di questo inizio stagione autunnale e la doppia premiére non lascia sicuramente indifferenti, sia per la sua complessità, sia per la coralità e il ritmo del racconto, sia perché, da quanto si vede alla fine e da quanto si intuisce nel corso di questa prima ora e mezza, di roba ce ne sarà tanta ma tanta in questa stagione.

heroes reborn 101cPer chi ha seguito le passate stagioni di Heroes i riferimenti, nonché alcuni personaggi come specialmente Noah Bennet sono familiari, come è probabilmente più facile per questi spettatori il calarsi nel mondo e nella mitologia di Heroes in cui invece i nuovi spettatori sono lanciati dentro senza nemmeno un gran salvagente a cui aggrapparsi, ma il risultato alla fine, anche per questi ultimi, non è male; forte come impatto, scombussola, disorienta, ma a poco a poco (anche grazie all’aiuto degli webisode pubblicati quest’estate) ci si immerge comunque e il ritmo forsennato e la coralità della storia trascinano sia il nuovo che il vecchio spettatore lungo il fiume del racconto.

heroes reborn 101bHeroes Reborn aggiunge una componente di razzismo generale per il diverso nei confronti degli EVO, tema e metafora tanto moderna quanto già usata in millemila racconti di fantascienza e quindi per quanto possa essere ben fatta risulta molto più come un rumore di fondo e quindi poco interessante per uno spettatore più attento e abituato a certi temi .

La cosa migliore è sicuramente la varietà della trama e le tante storyline che a questo punto del racconto corrono ancora distanti, ma già se ne intravede il futuro legarsi in modo stretto, così come il ritmo adrenalinico che non lascia tempo alla riflessione o all’ambientarsi ma continua a schiacciare sull’acceleratore senza paura di schiantarsi da qualche parte.

heroes reborn 101ePer quanto riguarda gli attori, oltre all’ottimo Jack Coleman che riprende i panni di Noah Bennet, ho apprezzato molto l’interpretazione convinta e tesa dei coniugi Collins, nella loro (personale?) missione di vendetta, interpretati da un bravo Zachari Levi e Judi Shekoni. Tutto il cast comunque convince, con un eccezzione: ebbene sì, speravo tanto di non doverlo più vedere dopo la pietosa interpretazione di Peter Pan in OUaT, invece Robbie Kay deve avere più di un santo in paradiso, perché mi devo sopportare la sua unica espressione e la sua faccia piatta anche qui. Per fortuna che il telefilm è corale e quindi uno tra tanti non rovina l’insieme, ma ne facevo volentieri a meno.

La serie si sviluppa non solo come insieme di diverse storie, ma anche come insieme di differenti stili narrativi, il che rende l’insieme più armonico perché è come il mischiare note diverse per comporre una musica originale. Riusciamo a vedere, almeno al momento in modo più stereotipale, il teen drama ambientato nel liceo del paesino, il thriller cospirazionista alla X-Files (con rispetto parlando, ovviamente), heroes reborn 101ail fumettistico drama supereroistico e una divagazione pop da videogioco giapponese con gli inserti animati in un racconto filmato che mi ricordono, anche per la tendenza pulp, gli inserti animati di Kill Bill (sempre con rispetto parlando).

Non essendo ancora troppo integrate possiamo anche dare un giudizio, sommario per non dilungarsi troppo, sulle singole storyline e sostanzialmente per ora sono tutte “ad accumulo” nel senso che stanno cercando di infilare in ognuna molti riferimenti e di mettere ovunque tanta carne al fuoco e se in quella ambientata a Los Angels con il vendicatore mascherato l’azione scorre più fluida, mentre in quella con protagonista Noah Bennet il dialogo a forma di spiegone a volte appesantisce un po’ la narrazione ma, come dicevamo sopra, sono anche le caratteristiche degli stili diversi che vengono mischiati in questo Heroes Reborn. heroes reborn 101dBasta pensare a quanto siano differenti le ambientazioni stranianti di Katana girl e quelle molto più teen del Liceo in cui studia Tommy Clark.

Tra tre delle quattro storie, katana per adesso resta a se stante, al momento il fil rouge sono appunto la coppia Collins che come battitori liberi si aggirano a caccia da un ambiente all’altro, con qualche piccolo aiuto di teleportazione, naturalmente.

Vale la pena questo Heroes Reborn, alla fine dei conti? Secondo me, sia che si sia un vecchio fan della serie, sia che si sia novizi, questa serie vale la pena di essere vista perché è un ottimo intrattenimento, una trama assolutamente orizzontale, forse tendenzialmente troppo incasinata e magari con tanta (troppa?) carne al fuoco, ma di sicuro non annoia e per il momento affascina. Saranno i prossimi episodi a dirci quale direzione prenderà questa serie.

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