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Harsh Realm: The Ultimate Mind Game

“Esiste un mondo esattamente come il nostro. Tu vivi in questo mondo, insieme alla tua famiglia, ai tuoi amici… E sebbene tu possa non saperlo, sono stato inviato qui per salvarti… E’ solo un gioco!” Oggi possiamo dire che è J.J. Abrams il guru cine-televisivo del momento, ma negli anni ’90 quel titolo spettava, senza ombra di dubbio, all’ideatore e produttore Chris Carter. Agli inizi del 1993 il suo fantascientifico The X-Files conquistò le vette del piccolo schermo internazionale diventando un fenomeno culturale senza precedenti. Tre anni dopo lo sceneggiatore puntò su Millennium, che divenne (neanche a dirlo) un ennesimo successo seriale. Quando questo telefilm venne cancellato, Chris Carter decise di voltare pagina e dedicarsi a un nuovo prodotto televisivo che la critica seriale incoronò come uno dei più importanti precursori dei grandi blockbuster sci-fi moderni: Harsh Realm.

 

Molti di voi probabilmente ricordano ancora con chiarezza la fine degli anni ’90, un momento fondamentale per il genere fantascientifico e per il mondo della tecnologia. Fu infatti nel lontano 1997 che iniziò a diffondersi la cultura del “cyber space” e diventarono di uso comune termini come “virtuale“, “navigare“, “connettersi” e “essere on-line“.

In quegli anni, il PC divenne economicamente più accessibile, soprattutto se assemblato, e fu per tale ragione che entrò nella maggior parte delle case dei cittadini del mondo e si diffuse esponenzialmente anche nel settore terziario; negli uffici pubblici iniziò infatti la digitalizzazione degli archivi e dei dati mentre negli studi tecnici iniziò ad imporsi il disegno al computer comportando così il disuso, nella fase produttiva, di molto materiale storicamente fondamentale per i disegnatori come i tecnigrafi e le penne a china.

Fu durante la fine degli anni ’90 che si impose il sistema operativo Microsoft Windows e molti ancora oggi ricordano i notiziari internazionali che ripresero l’assalto dei clienti ai negozi d’informatica per l’uscita di Windows 95.

Con l’inspiegabile successo del Tamagotchi, il pulcino virtuale giapponese da allevare ed accudire, nacquero poi numerose discussioni e talk show televisivi che iniziarono a domandarsi cosa avrebbe effettivamente comportato la diffusione dei videogames di nuova generazione e soprattutto l’utilizzo, sempre più massiccio, di Internet.

Infine in seguito al successo della Playstation, la generazione della seconda metà degli anni ’90 venne addirittura definita come “Generazione Playstation”.

Questi anni segnarono dunque un momento importante per la cultura del “virtual reality” tanto che in quel periodo la popolazione assistette alla nascita di molti film e telefilm dedicati a questo argomento, da Hackers (1995) a VR.5 (1995), da eXistenZ (1999) a Dark City (1998). Alcuni ebbero successo, altri indubbiamente meno fortuna. Quando fu la volta di The Matrix (1999) che conquistò immediatamente la leadership del genere cyberpunk, i concorrenti furono gettati senza incertezze e ripensamenti nel profondo baratro della sconfitta. Questo fu anche il destino di Harsh Realm; nonostante il serial fosse stato ideato un paio di anni prima, ebbe infatti la “colpa” di esser stato lanciato in tv solamente dopo il film dei fratelli Wachowski.

Qualsiasi sia stata la ragione della prematura fine del serial (alcuni critici incolparono maggiormente l’opera di David Cronenberg eXistenZ, in cui i personaggi lottavano per le loro vite dentro un videogame) oggettivamente Harsh Realm è un telefilm che ha molto da insegnare ai possibili serial sci fi concorrenti, grazie all’alto livello di immaginazione e alla complessità della trama, mai banale.

Il protagonista è Scott Bairstow (Significant Others) nei panni del tenente Thomas Hobbes, un soldato reduce da cinque anni di guerra a Sarajevo. Una volta tornato a casa, l’uomo è deciso a lasciarsi alle spalle la dura vita del soldato per sposarsi con la fidanzata di sempre: Sophie (Samantha Mathis). Ma un’ultima missione “top secret” lo aspetta… Hobbes viene infatti contattato da un misterioso superiore (Lance Henriksen) per testare Harsh Realm, un gioco virtuale di guerra simulata realizzato dal Pentagono con l’obiettivo di formare i soldati. Utilizzando le informazioni e le immagini satellitari, il Governo è riuscito infatti a riprodurre un gioco quasi perfetto replicando il mondo reale, duplicando ogni uomo, donna e bambino della Terra. L’obiettivo di Hobbes in questa missione, l’ultima pre pensionamento, è quello di battere lo scorer più alto registrato da un veterano superdecorato della guerra del Vietnam: il generale Omar Santiago (Terry O’Quinn).

La missione sembra semplice ed innocua tanto che Hobbes decide di accettare l’incarico. Ma ben presto risulta evidente che vincere al gioco non sarà facile e che sopratutto Harsh Realm è a tutti gli effetti un gioco di vita o di morte. Una volta risucchiato nel sistema,  Hobbes si ritrova infatti intrappolato in un mondo post apocalittico dove Santiago è il dittatore. Come se non bastasse, sembra che il Generale abbia dirottato il gioco con la sola intenzione di far sì che Harsh Realm diventi uno stato totalitario in grado di rimanere in vita dopo la distruzione del mondo reale.

L’unico modo per Hobbes di tornare alla sua vecchia vita e dalla sua amata Sophie, a cui è stato raccontato che il fidanzato è morto, è quello di sconfiggere Santiago con l’aiuto del soldato Mike Pinocchio (DB Sweeney) e della muta guerriera e guaritrice Firenze (Rachel Hayward).

Harsh Realm possiede tutti i temi più cari a Chris Carter, come gli intrighi governativi, i mondi nascosti e la lotta del singolo contro il male dilagante. Ma il suo buio e fantastico mondo morì prematuramente su Fox America dopo soli tre episodi a causa dei bassi ascolti. Le rimanenti sei puntate già prodotte dal team di Chris Carter vennero trasmesse da FX chiudendo così il capitolo del game seriale.

Nonostante questa triste fine, possiamo affermare che lo show era ben organizzato e il cast ottimo. DB Sweeney ha offerto al suo personaggio, Mike Pinocchio, un mix di vulnerabilità e superiorità che lo hanno reso, a tutti gli effetti, il personaggio più brillante della serie tanto che il regista stesso lo paragonò immediatamente a un eroe del grande schermo: Han Solo. Nei panni di Florence, Rachel Hayward ha mostrato parallelamente tenacia e molta emozione; non molti attori sarebbero capaci di creare un personaggio “regular” così grandioso e fortemente espressivo senza avvalersi dell’aiuto delle battute.

Da segnalare infine l’ottimo lavoro di Mark Snow che è riuscito a creare, attraverso l’utilizzo di  alcune citazioni dei discorsi di Mussolini, una sigla eccezionalmente angosciante, in grado di trasmettere al telespettatore la reale idea del disperato mondo di Harsh Realm.

Ricordatevi… “E’ solo un gioco!”

Curiosità

La parte di Santiago è stata scritta appositamente per Terry O’Quinn.

Il personaggio del tenente Hobbes prende il nome dal filosofo Thomas Hobbes, il padre della filosofia politica moderna.

James D. Hudnall e Andrew Paquette, autori del comic book “Harsh Realm”, citarono in giudizio Chris Carter e Fox Network per la totale assenza dei loro nomi nei credits dello show televisivo.  Secondo alcuni rumors, fu proprio per questa causa vinta da James D. Hudnall e Andrew Paquette che vi fu una rottura nel rapporto Carter-Fox che portò poi alla cancellazione del serial.

Le riprese del telefilm sono state fatte a Vancouver, British Columbia, Canada.

Fonte: Telefilm-Central Fanzine numero 3

Mara D.

Founder e Admin di Telefilm-Central.org. Amante delle serie tv, del cinema e dell'universo Internet :-)

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