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Hard Sun e l’etica intrecciata tra trama orizzontale e verticale. Recensione prima stagione

La prima stagione di Hard Sun è giunta al termine. Con i suoi sei episodi, la serie della BBC, è arrivata sui teleschermi presentandosi come crime fantascientifico-pre apocalittico e nuovo lavoro di Neil Cross. Già le sue premesse ed il suo pilot avevano incuriosito e fatto intravedere quelle che potevano essere le caratteristiche e lo stampo di questa serie tv. Molti sono, infatti, gli elementi che erano presenti nella prima puntata e che abbiamo trovato lungo l’arco della prima stagione.

L’etica come leitmotiv di Hard Sun

La più grande domanda a cui la serie prometteva di girare attorno, riguarda il campo della morale ed è legata all’avvenimento da cui partono tutte le vicende: come si comporrebbero le persone se sapessero che da lì a pochi anni il mondo finirà? L’etica ed il vivere secondo le regole della società continueranno ad avere importanza, dando agli individui un percorso da seguire? Per rispondere a questa domanda Hard Sun utilizza soprattutto i casi della settimana, casi di persone singole che in un modo o nell’altro sono venuti a conoscenza del grande segreto.

Hard Sun
Hard Sun Recensione prima stagione

Questi casi a volte sono stati sviluppati su due episodi ed altre volte su uno solo, ma l’elemento fondamentale è che la risposta alla domanda è sempre negativa: davanti ad un evento così sconvolgente, le persone reagiscono uccidendo per disperazione o perchè si sentono liberi da vincoli morali o religiosi. Lo svolgimento di queste indagini è risultata la maggior parte della volte avvincente ed interessante, con una grosse dose di violenza mostrata.

Non amando particolarmente i procedurali, ciò che ho trovato positivo di Hard Sun è stato il sapiente bilanciamento tra la trama verticale dei casi della settimana e la trama orizzontale che riguarda i due agenti, Renko ed Hicks, con il racconto della loro vita sia privata che lavorativa. Tutto intrecciato anche in questo caso al dilemma etico che guida un po’ i loro comportamenti alla luce della consapevolezza che il mondo finirà tra meno di cinque anni.

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La trama orizzontale

Renko ed i suoi problemi con il figlio problematico il cui picco viene toccato quando lui uccide il suo padre violentatore per poi rischiare di morire per mano dell’MI5 e Hicks che tradisce la moglie con la compagna del suo ex collega del cui omicidio lui è responsabile e che Renko cerca di smascherare per poi proteggerlo, si intrecciano con il caso Hard Sun.

L’MI5 tiene sotto scacco i due agenti per avere i documenti che riguardano il grande segreto e cerca di metterli uno contro l’altra. Ma i due, nonostante un sentimento di partenza di diffidenza ed antipatia, hanno piano piano cominciato a rispettarsi reciprocamente e a “volersi bene”, capendo di doversi aiutare a vicenda per non subire sconfitte personali derivanti dallo scontro con l’MI5 e l’agente Morrigan che a causa della collaborazione dei due nell’ultimo episodio rischia grosso. Anche nella trama orizzontale la violenza è largamente mostrata ed un appunto lo farei proprio su questo: nonostante il suo utilizzo sottolinei la realisticità del racconto, un po’ meno ne avrebbe comunque reso l’idea.

Hard Sun

Una buona prima stagione

In definitiva, ho trovato buona questa prima stagione di Hard Sun. I dialoghi, la fotografia, le musiche incalzanti che ricalcano ed aumentano il pathos delle vicende, le trame sia verticali che orizzontali sono buone ed il tutto è ben bilanciato, lineare, interessante e coinvolgente emotivamente per lo spettatore. Come nel pilot, gli attori continuano ad essere bravi ed in parte.

La prima stagione termina con un Hard Sun iniziato prima del tempo pronosticato e ben visibile a tutto il mondo, cosa che porterà la domanda sull’etica ad essere ampliata ad ancora più persone. Nell’attesa di scoprire cosa potrà accadere in seguito, Neil Cross spera di poter sviluppare la serie su cinque stagioni, portando a termine le vicende e noi lo speriamo con lui.

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Jessica

Innamorata di serie tv fin da piccola quando la Vita Vera illudeva di poter continuare ever after a dedicare tutto il tempo a questa passione, il suo primo amore telefilmico è stata Buffy, che ha dato il via a lunghe ore passate davanti allo schermo, seguita a ruota da Battlestar Galactica, Lost e Fringe. Nel quotidiano invece... sì, ok, lavoro, teatro, sport... ma sempre con la testa alle serie tv!

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