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Hard Sun: un pilot solido e senza sbavature – Recensione

Ultimo arrivo in casa BBC, Hard Sun promette scintille già dal pilot. La nuova serie inglese plasmata da Neil Cross, lo stesso creatore di Luther, arriva ad allietare le nostre ore telefilmiche all’inizio di questo nuovo anno.

In un panorama televisivo sempre più povero di idee (ci sono troppe serie tv simili tra loro in quanto a tematiche e dinamiche, ovviamente con alcune eccezioni che il 2017 ci ha regalato, come The Handmaid’s Tales o Big Little Lies) ed in cui reboot/remake/revival la fanno da padrone spopolando in lungo ed in largo anche quando non se ne sentirebbe minimamente il bisogno, Hard Sun è una boccata d’aria fresca. Il tema è inedito? Certamente no, ma è il modo in cui viene raccontato che cambia la prospettiva da cui si valuta la serie.

Hard Sun

Tra crime, apocalisse e due protagonisti ben delineati

Hard Sun è fondamentalmente una serie crime con tutte le caratteristiche tipiche del genere. Ci sono intrighi, segreti, sospetti di corruzione, indagini e due agenti non amalgamati bene le cui personalità e le cui idee si scontrano senza mezzi termini. Ma c’è un grosso elemento che si insinua tra le normali caratteristiche del genere: il mondo tra 5 anni finirà. E così il tutto si trasforma in un crime pre-apocalittico in cui il contesto in cui i due protagonisti agiscono ed i misteri in cui si ritrovano coinvolti si svolgono alla luce di questo grande segreto.

Gli sceneggiatori non hanno voluto nascondere niente né a noi spettatori né tanto meno ai protagonisti mostrandoci il destino del pianeta Terra. Questo elemento è inedito per il genere visto che solitamente si tirano molto per le lunghe le scoperte di qualsivoglia segreto. E ciò è assolutamente apprezzabile in Hard Sun perchè il giochino dopo un po’ stanca. In questo caso, negli ultimi minuti sono Renko (Agyness Deyn) ed Hicks (Jim Sturgess) a scoprire il fattaccio, dopo essere scampati ad un feroce inseguimento da parte dell’MI5 e dopo aver disubbidito al loro superiore che aveva intimato loro di non seguire più il caso, ma noi spettatori lo intuiamo bene già dalla prima scena.

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Tutto ciò mette sia noi spettatori che i due agenti protagonisti davanti ad una grossa domanda: cosa faresti se sapessi che il mondo finirà tra 5 anni? Hicks e Renko hanno reazioni opposte alla cosa. Il primo che ha all’apparenza una famiglia felice, ma nasconde corruzione, tradimenti e segreti, vorrebbe cedere l’informazione perchè minacciato, la seconda, che ha un passato traumatico, un figlio con problemi psichici e che prende il suo lavoro molto seriamente senza farsi corrompere, vorrebbe che l’informazione fosse divulgata al mondo. A fine episodio il pallino del gioco è nelle sue mani: andrà davvero a consegnare il segreto alla stampa? In ogni caso i due sono assolutamente incompatibili, uno l’opposto dell’altro in quanto a personalità ed esperienze di vita, non vorrebbero lavorare insieme, si sentono a disagio, ma è per questo che la dinamica tre loro ha funzionato così bene: come in ogni poliziesco la tensione tra partner lavorativi funziona a meraviglia.

Sappiamo ancora poco degli altri personaggi di Hard Sun, ma visto il lavoro fatto con Renko ed Hicks che sono stati ben delineati anche in così pochi minuti e con cui lo spettatore è già in grado di empatizzare, ci sarà spazio anche per gli altri.

Hard Sun

Ben fatto Hard Sun!

Alla verità ci si arriva mettendo insieme un tassello dopo l’altro. All’inizio abbiamo la questione pre-apocalittica, l’MI5 e quello che pare essere il caso della settimana da risolvere con i due ragazzi hacker. Piano piano capiamo che i tre elementi fanno parte di un unico grande caso e si uniscono insieme formando un’unica grande immagine a cui si è arrivati minuto dopo minuto in modo sapiente, elaborato e non senza una buona dose di tensione e suspance. Ad intervallare queste parti relative all’indagine, ci vengono mostrate scene delle storie personali dei due agenti che arrivano bene al punto mettendo in risalto alcuni loro fondamentali momenti di vita e stati d’animo. Il tutto condito da una colonna sonora sempre incalzante e ricca di pathos.

La parte tecnica per ora è ben fatta con una fotografia grigia tipica di Londra e la narrazione è interessante e senza sbavature. In più Jim Sturgess e Agyness Deyn fanno un lavoro egregio con i loro personaggi e gli altri attori non paiono essere da meno.

Una delle cose più belle quando si guarda una serie tv è non sapere dove la trama ci porterà e io non ho grosse idee su quello che sarà il proseguimento di Hard Sun visto che i protagonisti conoscono già il grande segreto, ma non vedo l’ora di scoprirlo.

Jessica

Innamorata di serie tv fin da piccola quando la Vita Vera illudeva di poter continuare ever after a dedicare tutto il tempo a questa passione, il suo primo amore telefilmico è stata Buffy, che ha dato il via a lunghe ore passate davanti allo schermo, seguita a ruota da Battlestar Galactica, Lost e Fringe. Nel quotidiano invece... sì, ok, lavoro, teatro, sport... ma sempre con la testa alle serie tv!

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