
Hannibal: Recensione episodio 3.04 – Aperitivo.
Parlando di Aperitivo. gli sceneggiatori di Hannibal in questo episodio palesano, per l’intera puntata, una certa voglia (o svogliatezza) di perdere tempo, di allungare il brodo, di bighellonare se vogliamo.
Avevamo ben inteso che lo scorso finale di stagione non fosse uno spartiacque ma un vero e proprio burrone, oltre il quale attendevano lande inesplorate di sceneggiatura e trama tutta da inventare (o rimodellare). Sapevamo anche che Mizumomo era stato scritto per essere un finale di serie e quindi quell’atmosfera di conti chiusi e di “fine” andava in qualche modo rivista. Ma tutte queste cose giustificano poco una così grande lentezza nella partenza della serie. Siamo al quarto episodio e abbiamo appena finito di vedere come tutti i protagonisti si sono risvegliati dopo la “strage”, eppure la serie sembra non decollare. Come un aereo in partenza incapace di tirare su il carrello, Hannibal è in frenata, forse bloccato da un suo ormai eccessivo di flashback su scene già viste, forse troppo incastrato nell’auto compiacimento e nell’uso barocco dei visual effetcs, sta di fatto che la trama non prosegue e il ritmo ne risente.
Hannibal non ci ha mai abituati a ritmi sfrenati è vero, ma lo scorso anno ha partorito la stagione perfetta, e quest’anno sembra che voglia disperatamente eguagliare il livello passato limitandosi solo a complicare i dialoghi e aggiungere scene in slow motion. Tutto questo usando titoli che fanno riferimento alla cucina italiana, che tutto è tranne che barocca, pomposa, lenta e di poca sostanza. Dove sta il problema quest’anno?
La risposta potrebbe essere nella caccia. Quella che tutti i protagonista stanno dando a Lecter e che vede episodio dopo episodio aggiungersi concorrenti. Will a caccia dell’amante, il commissario a caccia del caso da risolvere, Jack a caccia dell’uomo che gli ha impedito la morte ma rovinato la carriera, Alana a caccia del fallimento professionale e Mason Verger della sua nemesi. Senza contare Bedelia e la sua capacità di mimetizzazione. Sappiamo che questo sport richiede pazienza e preparazione e forse il problema è proprio questo. La terza stagione di Hannibal vuole raccontare di un inseguimento per l’Europa e tutto questo non può avvenire in tempi ristretti e veloci, ma la storia deve avere respiro e potersi distendere in più episodi. Allora perché nonostante abbiamo capito questo progetto di serie, risultiamo lo stesso scontenti? Perché nonostante sappiamo che piano piano la serie recupererà ritmo, in bocca resta un retrogusto amaro dopo questo episodio (e non sono gli ossi buchi)? Perché lo scorso anno siamo stati viziati, dalla totale assenza di riempitivi e episodi preparatori, e avremmo preferito che anche quest’anno rimanesse così.
Episodio questo che possiamo definire “filler”. Racconta poco, se non di Alana Bloom che scopre il suo lato oscuro (e a quanto pare il rossetto) e che si allea con un
In alto lo spritz, brindiamo ad Hannibal, alla sua bellezza (esteticamente rimane un capolavoro) e a Mads e Hug due attori meravigliosi, ancora di più se insieme. Anche se chiuderà, se non verrà acquistata da nessuno e noi dovremmo farne a meno, non potremmo dire di essere rimasti a bocca asciutta.
#SaveHannibal
Good Luck!
3.04 - Aperitivo.
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