
Hannibal: Recensione dell’episodio 2.11 – Ko no mono
È affascinante rileggere di tanto in tanto la definizione che il vocabolario riporta di parole il cui significato credi di conoscere tanto bene che cercarlo sul dizionario sia una oziosa perdita di tempo. Per esempio, “nascere” significa “venire al mondo”, ma anche, in senso figurato, “avere inizio”. Ko no mono si apre con la scena di un parto onirico con il grande cervo nero che dolorosamente fa “venire al mondo” un nuovo mostro umanoide con le corna cervidi simile in tutto a quello che tormenta le visioni di Will con il volto di Hannibal. Ma che ha stavolta il viso di Will stesso. Facile e forse scontato simbolismo che vuole sottolineare quanto il Will che ha confessato di aver ucciso Freddie Lounds sia figlio del mostro che paternamente assiste all’evento con il solito sguardo imperturbabile a nascondere un malcelato interesse.
Ma è davvero un nuovo Will quello che sta nascendo? “Apparentemente si, sostanzialmente no”, si potrebbe rispondere con ben più di una ragione. Ma, paradossalmente (e questa capacità di caricare di più significati ogni scena è proprio uno dei punti di forza della serie meritoriamente fresca di rinnovo), anche chi volesse invertire gli avverbi in questa risposta non avrebbe torto. Tutto l’episodio è un continuo mostrare un Will sempre più calato nella parte di un novello e ben più intelligente Randall Tier per la gioia di un Hannibal che può ammirare quello che ritiene il suo capolavoro. Un Will finalmente sereno perché convinto che uccidere sia un “atto di Dio” come gli ha insegnato Lecter. Un Will che ha una intimità tale con il suo “amico” da poter dialogare con lui anche con sottointesi e allusioni che risultano neutre per gli altri, ma cariche di significati per loro due soli. Un Will che sa spiegare la verità senza dirla, ma lasciando che siano gli altri a seguire i sassolini che sapientemente lascia lungo il percorso. Un Will che è, quindi, figlio di Hannibal e quindi “si, è nato un nuovo Will”. Solo che ci pensano i riccioli rossi di Freddie Lounds nel finale dell’episodio a dirci che “no, non è nato un nuovo Will”. Perché Freddie è viva e tutto quello che abbiamo visto è solo agitare l’esca più grossa per prendere il pesce più difficile da catturare come Will aveva spiegato a Jack nella scena della pesca sul ghiaccio di tempo fa. Quindi, “apparentemente si, è nato un nuovo Will”, ma “sostanzialmente no, Will è sempre lo stesso profiler onesto che vuole fermare il vero squartatore di Chesapeake”.
Eppure, quello che vediamo è davvero un nuovo Will. Non tutto è finzione nei suoi dialoghi con Hannibal. Non sta recitando quando riconosce di essersi sentito vivo uccidendo a mani nude Randall e omaggiandone il cadavere nella composizione che abbiamo visto nell’episodio scorso. Non sta mentendo quando esprime il rimpianto per non aver potuto essere un padre per Abigail. Non sta fingendo quando con rabbia scopre di essere stato solo usato da Margot Verger, ma ugualmente sente la responsabilità di dover essere comunque un padre. Quindi avrebbe ragione anche chi dicesse che “sostanzialmente si, è nato un nuovo Will” e solo “apparentemente no, è sempre lo stesso”. E, indubbiamente, padre di questo nuovo Will è proprio Hannibal il cui rifiuto ostentato di chinarsi ad un dio qualunque accresce ulteriormente il senso di responsabilità verso i propri “amati” (dove “amare” va qui inteso come “permettere all’altro di esprimere tutte le sue potenzialità” come Lecter ci aveva detto tempo fa) che sia la sorella Misha o il suo diletto Will. Lecter ha sempre cercato di assecondare il lato oscuro di ogni suo paziente e di portarlo alla luce per poi lasciarlo andare per la sua strada. Ma in Will ha visto di più: la possibilità di trovare un amico con cui condividere non solo pranzi a base di omicidi, ma una filosofia di vita. Qualcuno che potesse capirlo e non solo ammirarlo come un totem distante e irraggiungibile. Per questo sempre più Hannibal è ossessionato da Will come Will lo era da lui. Per questo sempre meno vediamo Jack invitato a cena da Lecter. Per questo il presunto cadavere di Freddie è riesumato dallo stesso Lecter per omaggiare Will con una composizione che vuole rendere esplicito quel percorso di distruzione e creazione che Hannibal ha intrapreso per Will sacrificando anche la stessa Abigail perché era dolorosamente necessario. Hannibal sente che finalmente una tazza rotta può ricomporsi e che i dialoghi muti con sé stesso possono ora essere anche detti a voce alta perché chi ti ascolta è un altro te stesso (e non a caso i volti di Will e Hannibal si scambiano durante uno delle loro sedute quasi che i due si percepiscano come uguali). Sappiamo fin dal primo episodio di questa seconda stagione che Hannibal verrà scoperto. Con due soli episodi rimasti, questo Ko no mono ci dice chiaramente cosa sarà a tradire Lecter: non aver capito che una tazza rotta non potrà mai e poi mai ricomporsi.
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2.11 - Ko no mono
Nascere
Valutazione Globale
A parte che, la scena del dialogo tra hannibal e Will che dialogano nello studio e si scambiano è bellissima, così come la tazza che si ricompone. Io pensavo che la gravidanza sarebbe stata una mossa un po’ troppo commerciale e scontata sono stata smentita dalla totale mancanza di futuro che questo episodio ci lascia. Nessun figlio per Margot, nessuna relazione tra Hannibal e Alana, nessuna possibilità per Hannibal di fuggire dall’imbroglio. Così come gli uccellini flambè nati e uccisi, o come il figlio di will mai nato, Will stesso e il suo cambiamento vengono uccisi sul nascere. Come sai winny, io non sono per niente contenta di questa scelta e mi sto ancora chiedendo cosa è che porta Jack ad entrare nella cucina di Lecter e a cercare di ucciderlo, abbiamo sempre creduto che fosse perchè era stato scoperto, ma se invece la sua rabbia dipendesse da qualche evento più grave? Spero ancora in un mutamento minimo di will dal semplice personaggio fragile che era….Bellissimo pezzo 🙂
Oddio, ho pianto quando è apparsa Freddie. Cioè, lo sapevo che era viva… ma anche non lo ero! XD Paura e panico!! Grazie! Ora mi sento tanto meglio…
Bellissimo tutto! A volte a dire la verità lo trovo un po’ barocco nelle sue scelte ma altre (la tazzina che si ricompone) lo trovo così bello da perderci la testa. E i dialoghi… vabbè, i dialoghi sono divini!
Sono felice che Alana stia facendo il suo percorso e sia arrivata a capirci qualcosa… meglio tardi che mai! Bellissime tutte le scene tra lei e Will.
Odio Hannibal a tal punto che tirerei scarpe nel televisore ogni volta che appare. :O Ottimo lavoro autori. Lo detesto con tutte le mie forze!
Ma Caterina, perchè dici che Will è fragile!? E’ incredibilmente forte. E’ ovvio che fisicamente la cosa lo provi profondamente. Ma quello che sta facendo dimostra una forza immane.
Daje Will, posso di nuovo amarti intensamente! 😀