
Hannibal: Recensione dell’episodio 1.12 – Relevés
Un eccesso di ossigeno apre l’episodio fino ad arrivare a chiudersi con un assoluta mancanza di fiato. Questo episodio di Hannibal lascia completamente a bocca aperta lo spettatore, non solo per la sempre meravigliosa interpretazione dei personaggi e per i dialoghi sopraffini, ma, in questo caso, per un accelerazione della trama che porta tutto a collassare verso un finale che mi aspetto intenso ed emozionante ed è solo perché mi pongo in prospettiva di quel probabile 5 stelle, che mi limito a darne 4 e mezzo a questo Relevés.
Il pre-finale di questa serie, svolge perfettamente il suo compito, dimostrando, se ce ne fosse stato bisogno con Fuller, una maestria e una padronanza assoluta del mezzo. Tutti i fili vengono tirati, tutte le sottotrame arrivano ad un punto d’implosione e viene costruito il perfetto ponte di lancio per l’episodio conclusivo, che dovrà dirimere tutti i fili e lasciarci con un nuovo orizzonte per la prossima stagione.
Reléves è il gran pezzo di carne che viene servito intero prima delle entrées. Will Graham è quel pezzo che viene servito sul tavolo prima della vera entrata in scena del nostro terribile serial killer.
Tutto l’episodio si basa sostanzialmente e porta al suo limite estremo quello che abbiamo visto disseminato lungo tutto il percorso della stagione, ossia il concetto di manipolazione. Ogni personaggio cerca di influenzare chi gli sta di fronte per portare avanti il suo personale gioco e chi è più abile di tutti a giocare è certamente Hannibal.
Jack vuole manipolare Will o Hannibal fino alla Dottoressa Du Maurier per arrivare a capo dell’intricato rebus che si trova di fronte; Freddie Lounds cerca di manipolare Abigail per scrivere il suo libro, così come Will vuole usarla per arrivare all’emulatore, ma sono tutte pedine nella grande scacchiera che Hannibal guarda dall’alto, col suo cinico e imperturbabile sorriso, con un solo scopo finale: vuole vedere cosa sarebbe successo dopo.
In questo episodio vediamo che anche Will, passando attraverso i suoi deliri, inizia a costruire uno schema mentale, comincia a comprendere e il primo passo lo compie a livello figurativo. Nel sogno vede l’alce che uccide Georgia; ma cos’è l’alce? non è altro che un suo blocco mentale, l’alce è la rappresentazione che il suo subconscio da di Hannibal. Lui sa che è Hannibal il colpevole, uno come Will non può non saperlo, ma questo passaggio gli rimane bloccato e non riesce ad arrivare al suo io conscio; gli si manifesta per associazioni. Ma è lì che inizia ad unire i pezzi, è li che inizia a vedere gli incastri e piano piano gli si svela il volto di sangue raffigurato nel puzzle.
Ma le contromosse di Hannibal non si faranno aspettare, sa che ha lasciato troppe mollichine di pane sulla sua strada ed ora è intenzionato a rimuoverle, iniziando da Abigail e facendo ricadere tutto su Will. Il dialogo finale con la ragazza è elettrizzante, richiude il cerchio dell’elettricità statica che fa da innesco all’incendio distruttivo. La scena si chiude senza la visione dell’azione, ci rimanda al capitolo finale, ci lascia basiti e senza fiato. Tutto questo in un episodio iniziato con eccesso di ossigeno, con eccesso di empatia. Chapeau
1.12 - Relevés
Eccellente
Valutazione globale