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Guardiani della galassia Vol. 2: non di sola trama vive lo spettatore | Recensione del film

Titolo: Guardiani della Galassia Vol. 2  (Guardians of the Galaxy Vol. 2)

Genere: azione, avventura, sci-fi

Anno: 2017

Durata: 2 h 16 min

Regia: James Gunn

Sceneggiatura: James Gunn

Cast: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Sylvester Stallone, Michael Rooker, Karen Gillan e Kurt Russell

Il caro vecchio zio Ben Parker ci ha lasciato una grandissima frase, che un po’ come il prezzemolo, si adatta a moltissime situazioni. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” raccontava infatti al giovane Peter Parker poco prima di lasciarlo per sempre. E non c’è nulla di più vero nel dire che da grandi potenzialità derivano molte aspettative da parte di chi ci osserva e ci stima. Questa frase, perfetta per la quotidianità si adatta benissimo anche ai sequel di film di grande successo. Andare a vedere il capitolo secondo di un’opera porta sempre con sé la questione inerente la sua qualità: riuscirà ad essere grandioso come il primo film? Riuscirò a provare le stesse emozioni che mi hanno fatto innamorare dell’incipit della saga?

Quando nel 2014 uscì Guardiani della Galassia il successo fu immediato e per molti indiscutibile. L’utilizzo di cinque personaggi mal assortiti e un po’ grezzi associati ad un umorismo facilone e una colonna sonora esplosiva resero il film una vera e propria pietra miliare dell’intrattenimento. Senza contare il fatto che dimostrò nuovamente la capacità della Marvel di riuscire a rinnovare ulteriormente il già allora sfruttato genere supereroistico.

A tre anni di distanza siamo tornati in sala sperando di ritrovare alcuni degli ingredienti che ci avevano fatto innamorare alla follia del primo film. E qui il domandone: missione riuscita?

Ci scusiamo con la gentile clientela ma per motivi legati all’analisi del film siamo costretti a fare spoiler. Saltate pure all’ultimo paragrafo per le impressioni generali, altrimenti vi aspettiamo dopo l’uscita dal cinema.

ALLA RISCOPERTA DELLE PROPRIE ORIGINI

guardiani galassia

Partiamo dal presupposto che la trama di fondo è abbastanza semplice e lineare. I cinque guardiani si ritrovano a Sovereign per proteggere delle preziose batterie da un mostro inter-dimensionale. Una volta sconfitto l’alieno i cinque lasciano il pianeta con Nebula come prigioniera non senza aver prima rubato le batterie con la speranza di rivenderle e farsi un gruzzoletto.

In men che non si dica vengono scoperti e costretti alla fuga. L’inseguimento che segue apre poi le porte alla tematica principale del film, ovvero la scoperta delle proprie radici. I cinque vengono infatti salvati da Ego (Kurt Russell), divinità che si svela essere il padre perduto di Peter Quill. Da qui parte tutto un filone (purtroppo) trito e ritrito nella cinematografia americana dove il protagonista si trova a dover scegliere tra amici e famiglia.

Mentre Peter è impegnato a scoprire i suoi poteri con l’aiuto del padre a venire analizzati in modo più interessante sono invece i personaggi di Gamora e Rocket Racoon. La prima deve infatti confrontarsi per gran parte del film con la sua consanguigna Nebula, qui interpretata da una cattivissima Karen Gillan. Gamora è detestata dalla sorella in quanto considerata dal padre la figlia eccellente tra le due. Le ragazze hanno infatti passato l’infanzia a combattere tra di loro per ordine del padre, riuscendo a creare un rapporto basato solo sull’odio e l’antagonismo. Saranno poi gli eventi del film a mettere i due personaggi davanti ai fatti e alla possibilità di superare il passato per vivere in armonia il presente.

Ugualmente stuzzicante è il percorso di Yondu e Rocket. I due, imprigionati assieme dai Ravager, regalano un ulteriore pezzo riuscito del film. Inizialmente schifato all’idea di dover collaborare con Yondu, Rocket trova nel nemico uno specchio dove riflettere i propri sentimenti e conoscere più a fondo sé stesso e i suoi obiettivi. Sicuramente un espediente narrativo efficace e non così scontato per un film volto all’intrattenimento.

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UNA VALANGA POP

guardiani galassia

Sono quindi i personaggi secondari a dare profondità a un film dove una trama lineare sazia senza troppi colpi di scena e il protagonista viene appannato dai cliché. Tuttavia se dovessimo soffermarci solo su questo per parlare dei Guardiani della Galassia probabilmente non avremmo capito nulla di un film che altro vuole e deve mostrare.

La pellicola è a tutti gli effetti un uragano di cultura pop come nel primo capitolo. Anche nel sequel ritorna prepotente una colonna sonora anni ’60 e ’70 che più volte sovrasta le diverse sequenze, da quelle più romantiche a quelle più adrenaliniche. Sicuramente ci rimarrà impressa la stupenda sequenza iniziale con Baby Groot  che balla sulle note di Mister Blue Sky (che gli whovian già conoscono ed adorano) mentre i colleghi si impegnano ad abbattere l’Abilisk. Ma non possiamo nemmeno dimenticare le sequenze di azione dedicate a Rocket o Yondu.

Altro protagonista di Guardiani della galassia è il suo umorismo assolutamente superficiale e approssimativo. Certe gag come quella di Groot e della cella vengono esasperate, portando alla risata più per esaurimento che per pura comicità. Senza contare la faciloneria di certe battute che rendono il film assolutamente unico e delizioso. Del resto la freddura è un piatto che quando inteso è sempre molto gradito.

Menzione d’onore anche a Drax, forse vera spalla comica dell’intero film. Dave Bautista con la sua risata sguaiata e l’aiuto di un copione pieno di battute è riuscito a rendere adorabile e buffissimo un colosso di 2 metri e un quintale abbondante. Complice del suo successo anche il rapporto instaurato con l’impacciata Mantis.

NON SI VIVE DI SOLA TRAMA

Guardiani della galassia Vol. 2 riesce quindi ad ergersi dignitosamente davanti all’ombra del primo film. La trama per quanto semplice sta in piedi. La pellicola riesce a chiudere in modo completo la narrazione con tanto di sviluppo dei suoi personaggi regalando sul finale un colpo di scena e dei momenti di commozione. Complici del grande coinvolgimento emotivo sono l’insieme di sketch assolutamente iconici ed indimenticabili che rispecchiano il tratto che aveva contraddistinto il primo film. Prova superata per la Marvel che ancora una volta si conferma grande regina dell’intrattenimento supereroistico.

Giacomo Ponta

Shippatore folle e divulgatore del “Now kiss!” sogna di diventare un dottore nella speranza di non morire in un incidente aereo o durante una sparatoria. Alla ricerca della batcaverna sin dalla tenera età si destreggia nel collezionismo di manga e fumetti saltando tra cinema e serie TV. Ha un debole per i legal drama, i supereroi e tutto ciò che è trash.

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