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Grey’s Anatomy: recensione episodio 11.08 – Risk

Va bene, le pause in midseason sono il nuovo credo delle produzioni televisive, ma per me restano il male. Ok, Nicholas D’Agosto ha deciso di essere più imbucato di Julian McMahon nel mondo della serialità, ma io continuo a definirlo un cane fatto e finito. Detto ciòvlcsnap-447081, Risk, come episodio di midseason prima della pausa di due mesi, è un episodio piuttosto fiacco. Non un cattivo episodio, anzi, tutt’altro. Ma fiacco. I cliffhanger narrativi in realtà non mancano: la malattia del figlio di Jackson e April, la partenza di Derek con Meredith abbandonata come la madre da Richard, Amelia che pensa di riuscire ad operare con successo la Herman (di cui, per altro, ci interessa poco e niente) e nel frattempo si “annusa” con Hunt, il tira e molla Callie-Arizona. Complice lo svuotamento della serie, le situazione ridondanti e le parole al vento delle ultime stagioni, gli eventi che vengono presentati ed esposti molto velocemente, per la serie “dillo e basta”, niente di tutto questo colpisce come un pugno allo stomaco, facendoci bestemmiare, saltare sulla sedia, tirare i capelli a causa dell’attesa di due mesi per conoscere il seguito. Tranne forse il figlio di April e Jackson. Eppure è questo che un episodio di midseason, con relativa latitanza della serie dagli schermi per un certo periodo, dovrebbe fare. E’ questo che gli chiediamo. E’ questo che bisognerebbe esigere.

L’abbiamo già scritto ad inizio stagione, questo undicesimo capitolo della saga di Grey’s Anatomy, è tornato finalmente a parlare di qualcosa di interessante, a presentare allo spettatore qualcosa di concreto e non la solita fuffa. In queste settimane la qualità è stata altalenante, ma decisamente apprezzabile, e il discorso vale anche per Risk, ma più che una puntata scritta per generare attesa, sembra piuttosto una puntata scritta con la successiva in proiezione la settimana dopo.

vlcsnap-441162L’evento principale di quelli elencati in precedenza è la partenza di Derek. Che cosa non funziona ? Il colpo viene inferto (quasi) a tradimento. Bene. Per tutto l’episodio lo spettatore viene sviato all’interno del conflitto a tre che si viene a creare fra Meredith-Derek-Maggie. Buono lo sviamento (comunque solo di facciata, poiché, dal momento in cui l’aiutante del Presidente è entrata in scena, è stato confessato il finale di questo miniplot), male l’escamotage utilizzato. Le due sorelline al tavolo operatorio, che si aiutano e si spalleggiano a vicenda all’interno di un difficile e aleatorio caso clinico, osservate dalla figura paterna di entrambe, Webber (putativo per Grey, biologico per Maggie), alleate contro un nemico comune, Derek, ostacolo per la loro professione medica, è una situazione un po’ troppo zuccherosa per risultare non disturbante. L’equiparazione Richard-Derek e Meredith-madre invece, alla fine, risulta troppo intrisa di quella patina stile Beautiful da risultare credibile. Anche, perchè, in un certo qual modo, al quanto priva di senso e forzata. Il commiato fra Cristina e Meredith è stato molto chiaro in questo: Derek non è il sole attorno al quale Meredith deve girare, bensì ilvlcsnap-442071 contrario, ma soprattutto Derek non potrà mai essere la persona di Meredith, sostituendo Cristina. Quindi, se proprio ci deve essere una persona per la quale Meredith si deve essere sentita abbandonata, come una donna incinta che vede il proprio compagno scappare, questa è Cristina. Non certo Derek. E’ con Cristina che litiga per essersi presa una pausa maternità dalla carriera. E’ con Cristina (e con la madre) che lotta per dimostrare di essere un’ottima dottoressa e un’ottima madre, superiore alla norma. Non con Derek, che ne è sempre rimasto sullo sfondo tanto da chiedersi ogni tanto se quei due fossero ancora sposati. Entrambi, Derek e Cristina, è vero, l’abbandonano come atto egoistico, per seguire la propria carriera, il proprio futuro, solo che Derek aveva dimostrato di essere disposto al sacrificio, all’interno della perversa spirale distruttiva costruita dalla moglie.

Amelia scopre che il tumore della Herman è curabile. Grado di interesse praticamente nullo. La Herman di fatto è in scena solo ed esclusivamente per rappresentare il fantasma di quello che potrebbe essere il futuro di Arizona. Da sola, con il lavoro come marito, vlcsnap-444404all’interno del matrimonio ideale che la divina dottoressa rappresenta all’assistente. Il suo tumore è utile alla narrazione perché capace di creare situazioni di conflitto per Arizona, come nella precedente puntata, e perché mette la Robbins di fronte ad uno dei temi di fondo dell’originale Grey’s Anatomy, l’educazione sentimentale dei protagonisti, che, diventando adulti, devono imparare a gestire la morte e la sofferenza degli altri (sorvoliamo sul fatto che la Robbins, alla sua età e nella sua posizione sociale all’interno dell’ospedale, questa maturità dovrebbe averla già raggiunta da un pezzo invece di comportarsi come la prima infervorata dalla sindrome della crocerossina). Tolto il tumore, della Herman non rimane più niente, anche perché Callie e Arizona hanno dimostrato benissimo di sapersi sfanculare per qualsiasi motivo e viceversa. Poi, di colpo, la Herman guarita può anche diventare la nuova amante di Arizona o di qualcun altro, ma di questo, ora, nella serie non c’è traccia, e l’unica funzionalità del personaggio prevede il suo annullamento in caso di cura e per la Robbins la mancanza di qualcosa che la metta alla prova.

L’ennesima crisi di Callie, proprio perché ennesima, ormai lascia il tempo che trova. Il buon subplot costruito intorno allavlcsnap-445995 riabilitazione dei due soldati mutilati, purtroppo (purtroppo in quanto sprecata come buona idea) viene vissuta da Callie troppo visceralmente visto che niente le è più rimasto o le sta per rimanere. Tutto va a ramengo (e figuriamoci se uno non si doveva spaccare la testa!) e anche lei è pronta a tirare i remi in barca, ad alzare le mani, come sta facendo con Arizona. Decisamente convincente la doppia “sfuriata” di Hunt, sul concetto di rischio prima e sulla necessità di dare certezze ai pazienti poi  (lei che di certezze non ne ha), ma oltre all’interesse del subplot ormai non si va. La stagione si era aperta con l’innesco del conflitto sulla possibilità o meno di avere un altro figlio. Dopo poche puntate siamo ai possibili saluti della coppia. Decisamente l’argomento è stato affrontato male,  superficialmente e sbrigativamente.

Nella serie tv che ha fatto dell’improbabile il plausibile, della sfiga la costanza, del disastro l’unica forma di conflitto concepita per mandare in “crisi” i personaggi, ovviamente, dopo uragani, terremoti, tempeste, disastri aerei, bombe e non mi ricordo più, una delle poche coppie capaci di camminare a gonfie vele dovrà ora fare i conti con la morte del figlio appena concepito (e suona quasi cinicamente comico che a fare l’ecografia sia l’ex di turno). Davanti a tutto ciò, si può solo allargare le braccia e attendere. Attendere che i prossimi siano Jo e Karev e un’aneurisma fulminante che casualmente ne accopperà uno, minimo minimo.

Amelia-Hunt e Richard-Maggie nella carne triturata e miscelata di Grey’s Anatomy lasciano il tempo di uno sbadiglio.

In conclusione: Risk, una puntata dedicata tutta al rischio, dal primo all’ultimo minuto non rischia niente, tanto che fra due mesi, se non me lo ricordano, io di certo mi scordo che riprende Grey’s Anatomy.

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11.08 – Risk

pessimo midseason

Il rischio sta da un'altra parte

User Rating: 3.72 ( 4 votes)

Federico Lega

Fra gatti, pannolini, lavoro, la formazione del fantacalcio e qualche reminiscenza di HeroQuest e StarQuest, stare al passo con le serie tv non è facile ma qualcuno lo deve pur fare

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3 Commenti

  1. Sicuramente non è un midseason alla Shonda, che l’anno scorso ci lasciò con Avery che si alzava al matrimonio di April, però come puntata non è stata del tutto malvagia, a me è piaciuto molto il confronto Derek-Meredith accompagnato dalla Pierce e da Webber, perchè non lo sopportavo più manco io Derek che continuava a rinfacciare di non aver accettato il lavoro a Washington!!!! E onestamente mi ha molto incuriosito l’avvicinamento Amelia-Owen, anche se dall’altro lato non mi sta piacendo la story line della Herman e di Arizona-Callie che ormai hanno stufato; forse poteva essere gestito meglio l’aspetto del bambino di April e Jackson.
    Voto episodio: 7

  2. Sono d’accordo con te Federico, anche io penso di non ricordarmi quando riprenderà Grey’s Anatomy fra due mesi se non sarò avvertito in tempo! La serie in realtà non ha troppo da dire, anche se molti fans hanno apprezzato queste nuove ali dello show (che io non vedo del tutto) per me il drama per quanto rinnovato è ancora fermo e lo dimostra il fatto che nelle ultime due-tre puntate ci spiattellano SEMPRE continui flashback delle 10 (che sembrano diecimila) stagioni passate, catartico per carità, piacevole per i nostalgici ma per me solo un riempitivo di qualcosa che non c’è, o meglio che c’è stato e non potrà esserci mai più. Mi dispiace per April e Jackson ma me l’aspettavo, lo sapete che una volta a turno tocca a tutti la tragediona invernale. Derek se ne andasse pure, tanto con la voglia di recitare che ha Patrick Dempsey non andremmo molto lontano. Maggie, Richard, Bailey ecc = Noia. Callie e Arizona, vi prego basta vi siete lasciate, amen, rimanete così. Herman e compagnia bella zero interesse (avrei preferito non ci fosse cura dai era più eccitante). Amelia e Owen carini così come Alex e Jo, ma comunque poco coinvolgimento in generale.

  3. marco, l’episodio di per sè è anche positivo (anche se un 7 mi pare un po’ troppo),ma la stella e mezzo che ho dato è perchè essendo il midseason doveva dare molto, molto, molto di più da un punto di vista di rilancio emozionale-narrativo. In questo è abbastanza piatto.

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