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Grey’s Anatomy – Recensione dell’episodio 12.23 – At Last

Siamo agli sgoccioli. Questa settimana entrante diremo di nuovo ciao a Grey’s Anatomy, che ci ha guidato per mano per un’altra intensa e febbricitante stagione. A chi crede di aver visto poco o niente quest’anno, devo dire che Grey’s 12 al contrario ha raggiunto un altro livello di esposizione, di cura del dettaglio emotivo. Le varie situazioni hanno fatto solo da contorno sfumato all’oggetto della vera attenzione di Shonda: i sentimenti. Abbiamo vissuto dall’interno l’incidente di Meredith, in maniera continuativa ed oggettiva la separazione di April e Jackson, empaticamente il graduale allontanarsi di Callie ed Arizona, per non parlare della tematica regina, e cioè la vita dopo Derek. Grey’s 12 è stato manchevole dei grandi colpi di scena che hanno sempre distinto lo show, per lasciare spazio a qualcosa di più duro, ma al contempo stesso anche blando, che ha dovuto spingere a gomitate forti e potenti per entrare e prendere il sopravvento: l’idea che, nonostante tutto, si è sempre pronti e capaci ad andare avanti.

Greys-Anatomy-12x23-L’inizio dell’episodio, in realtà, ci farebbe credere tutto l’opposto: Owen ha acquistato, su suggerimento di Amelia, una “vera” casa, e non gli resta che firmare il contratto (inspiegabilmente nel parcheggio dell’ospedale) per la vendita della roulotte. Sì, ce n’eravamo forse un po’ tutti dimenticati che quella era la roulotte con la quale Derek si trasferì da New York a Seattle quattordici anni fa, persino Owen, pentito e mortificato di non aver chiesto prima il permesso a Meredith. Lei, di contro, lo rassicura dicendogli che non ce ne sarebbe stato alcun bisogno, né dovere: la roulotte l’aveva comprata da Derek e poteva farne ciò che voleva. Ma quello sguardo profondo, spento e lontano che ormai conosciamo a memoria non ha bisogno di parola alcuna per concretizzarsi in un piccolo presentimento, ed il cuore ci sale in gola, perché veniamo inesorabilmente ed inevitabilmente proiettati nel passato, ed i passi in avanti che Meredith aveva fatto per superare la morte di Derek (e noi con lei) svaniscono insieme a quella roulotte. E siamo di nuovo daccapo.

 Gli ostacoli del cuore di Meredith si tramutano come sempre in una scontentezza piuttosto evidente, in un attaccar brighe con chiunque, senza distinzione alcuna. Si parte con Alex, si continua con Amelia e si finisce con Riggs. Dopo aver assistito ad un’imbarazzante conversazione tra Amelia ed Owen nella quale, coi piedi ben piantati a terra e tutte e due le mani in avanti, si sono reciprocamente chiesti se fossero pronti al grande passo del matrimonio e della convivenza, suggerisce caldamente ad Alex di pronunciare il fatidico sì in modo rapido ed “indolore” in stile americanata – Las Vegas. Che Meredith non sia mai stata incline a grandi sposalizi, ne abbiamo oramai a bizzeffe di prove: come quando lasciò che Alex ed Izzie si sposassero al posto suo e di Derek, o quando iniziò a chiamare Derek suo marito dopo aver firmato un post-it blu con le proprie promesse. Insomma, il matrimonio in grande stile non è mai stato tra le sue priorità. E tuttavia il livore con cui condanna queste cose sembra nascondere nelle pieghe dell’anima un sentimento ben diverso da quello precedente, in quanto sembra proprio che questa volta Meredith sia gelosa. Gelosa di non poter essere la protagonista di questa spicciola felicità che ha travolto Amelia. Per gran parte della giornata la ignora, fino a quando su richiesta della stessa Amelia, incredula e dispiaciuta dell’atteggiamento di Meredith, le si rivolge contro come un cane rabbioso,greys-12x23-5 tempestandola di cattiverie, quelle subdole insensatezze nate dalle frustrazioni, incapaci ormai di essere tenute a bada. Ancora una volta le rinfaccia di non avere identità, di essere alla mercé immoderata degli eventi della vita e capace solo di appropriarsi di piccoli pezzi di vita altrui, la sua, quella di Derek, quella di Cristina. Ancora una volta Shonda ci lascia assistere ad un confronto non alla pari, in cui la spietatezza di una donna che oramai si è costretta a ri-trasformarsi (quasi) nella dura e inscalfibile donna delle prime stagioni non può che sovrastare l’inadeguatezza di Amelia. La confidenza che Meredith le rinfaccia di avere – quella tipicamente mostrata da Derek – si trasforma tuttavia in un puro fallimento in sala operatoria, quando non riesce a salvare la vita di Kyle, il ragazzo di Stephanie. Anche se attraverso toni più soffusi e soprattutto meno drammatici o scandagliati sino all’ultimo dettaglio, la situazione ci riporta alla mente quella di Izzie e Danny o Teddy ed Henry, e la difficoltà materiale e pratica di poter essere contemporaneamente il dottore ed il compagno di qualcuno. Questo ci ricorda che nonostante l’addestramento ricevuto, nonostante la necessità di mettere da parte qualsiasi tipo d’emozione, di sentimento, di attaccamento alcuno, anche i dottori soffrono, ed hanno un’emotività latente che straripa ancora di più in occasioni come queste, quando anche per loro il corpo in sala operatoria non è più un lavoro ma semplicemente qualcuno a cui si è legati e che potrebbe non sopravvivere.

 Ci aspetteremmo che Amelia cada di nuovo nella sua solita disperazione, che inizi a mettere in moto di nuovo i suoi dubbi e che si allontani di nuovo da Owen ma, al contrario, la morte di Kyle fa da propulsore ad un avvicinamento ancora maggiore: oltre il sì della convivenza, Amelia si rende conto di voler costruire qualcosa di vero e di sostanziale con Owen. Niente più ripensamenti, paure, paturnie, niente più potere ai drammi del passato, alle persone perdute, alle occasioni mancate, agli errori, ai fallimenti. D’ora in poi solo il futuro, condiviso appieno e finalmente con la persona che si è avuta la fortuna di poter amare. Sì anche al matrimonio.

 La stabilità che invece abbiamo sempre percepito altrove, nell’intimo della relazione tra Alex e Jo, cade definitivamente quando confidente e sicuro di sé Alex chiede di nuovo a Jo di sposarlo, e lei categoricamente gli risponde che non è possibile. Quell’anello gettato lì, in quel cassetto, non era sinonimo dunque di un’attesa, della necessità di avere del tempo, ma era solo un diversivo per non lasciare che questa proposta, gettata la prima volta così, all’improvviso, divenisse un motivo di divisione perenne.

Ma se dobbiamo tirare in ballo l’argomento divisione, non possiamo che spendere due parole su quella di Callie e Penny. In parte sapevamo che non sarebbe potuta andare diversamente: come Shonda, dopo le cattiverie che Callie ha lasciato venissero dette in tribunale su Arizona, avrebbe potuto permetterle di partire come se nulla fosse successo? Non sarebbe stato coretto, ed avrebbe solo ulteriormente rovinato l’immagine di un personaggio la cui credibilità vacilla giorno per giorno sempre di più, da quando venti episodi fa venne a conoscenza del fatto che Penny era stata (in parte) responsabile della morte di Derek e ciò non aveva assolutamente cambiato le cose tra di loro. Siamo arrivati dunque ad un determinato momento della storia in cui è doveroso considerare, almeno in parte, che il personaggio di Penny abbia acquisito una sua autonomia ed anche una sua importanza: ci riesce difficile continuare ad ignorarlo, se costantemente la vediamo fare la cosa giusta. Con Meredith, con Callie, con Sofia, con Arizona. La relazione sembra inevitabilmente essere arrivata per forze di causa maggiore ad un punto morto, e su questo fronte bisogna decisamente aspettare il season finale per saperne di più.

greys-anatomy-12x23-4Ma niente è scontato, niente è dovuto in Grey’s anatomy: ciò che sembra può sempre cambiare da un momento all’altro, quando meno ce lo si aspetta. Ne è la prova schiacciante il finale provocante al quale tutti abbiamo reagito con gli occhi socchiusi e qualche parol(acci)a di troppo: come l’inizio ci aveva (erroneamente) fatto credere, Meredith era risprofondata nel circolo vizioso della incapacità di andare avanti. Al contrario, spronata in parte forse dalla vista di quella roulotte che andava via, in parte dalle parole di Alex che le sbatte in faccia la verità dei fatti, e cioè che se si accanisce morbosamente contro la felicità degli altri è esclusivamente perché si auto-proibisce di averne una propria che non includa il suo defunto marito, parte prima alla carica verbale contro Riggs, accusandolo di un’innumerevole quantità di misfatti e cattiverie, fino poi ad avvinghiarglisi completamente al collo in un duraturo e senza fine bacio appassionato.

 E su questo, mi dispiace, ma non posso commentare. Lascio a voi la parola… o forse, semplicemente, la lascio a Shonda. Che si compia la sua volontà per questo season finale.

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mmorìn92

Amo i libri, il cinema, la fotografia, l'arte, l'architettura e soprattutto...i telefilm! Amo, insomma, la vita. Ma una "biographical info" sarebbe davvero troppo riduttivo per descrivermi. Lascio quindi a voi l'ardua sentenza! https://www.facebook.com/MorinPhotographer?fref=ts

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