
Grey’s Anatomy: Recensione dell’ Episodio 9.14 – The Face of Change
E’ fisiologico, in una serie di lungo corso come Grey’s Anatomy e all’interno di una stagione ci sono per forza di cose delle puntate per così dire “di passaggio”, senza grandi momenti ma comunque piacevoli. “The face of change” è decisamente una di queste: d’altra parte è insito al cambiamento stesso l’essere qualcosa di graduale e costante che può presentarsi tanto rumoroso quanto silente. Quel che, a mio avviso, era fino ad ora mancato a questa nona stagione erano state delle storie di pazienti coinvolgenti e profonde, che sono state da sempre una grande risorsa di questo medical drama. Come dimenticare Denny Duquette, Rebecca (Ava), Bonnie e Joe, Mary Portman?
Beh i due ragazzi transgender di questa 14esima puntata riescono certamente a raccontare una storia di livello, piena di sentimento e di dolore. Per il resto è il solito caos: i nostri amati dottori del Seattle Grey’s stanno vivendo una seconda, un po’ forzata, giovinezza e mentre le loro carriere prendono il volo la loro vita sociale torna a rassomigliare sempre più a quella di ragazzi al college. Coppie divorziate che tornano insieme più innamorate che mai, una casa in cui vivono insieme primari e specializzandi, on call room sempre affollate, insomma, “regresso” è bello, ok, ma qui sfioriamo l’assurdo. Ed è in questo delirio collettivo che mi ritrovo ad apprezzare sempre di più April; certamente la Kepner non ha mai avuto il dono della simpatia ma la sua perorazione nelle primissime battute di questo episodio è quantomeno sacrosanta “Ehi, here’s a question: what ever happened to old – fashion romance? Where no stuffing of turkeys, no disinfecting sofas” chiede giustamente “but you know, nice normal dates where people talk, share a meal, get to know each other and then wind up together, not because they’re monkeys but because they have genuine feelings in a committed way. What is the wrong with that?”. Intanto April nonostante continui ad essere guardata da tutti come l’ amica-sfigata-di-Gesù sta costruendo un’incantevole relazione con il bel paramedico Matthew. Finalmente una relazione normale, mi vien da dire. Tutto intorno, s’è detto, il buio: il Seattle Grace sta per essere acquistato dalla “Pegasus” un’inquietante azienda che possiede già una grossa parte degli ospedali del paese e cerca un medico perché diventi l’uomo immagine del SGMWH. Ovviamente nessuno è felice di questa soluzione tanto che il dott. Webber e Callie decidono di agire andando in avanscoperta al Portland General (l’ultimo degli ospedali acquistati dalla Pegasus) e quello che scoprono è tutt’altro che confortante. Intanto i loro colleghi decidono di complicare ulteriormente la situazione accettando un paziente urgente anche se il pronto soccorso è chiuso scatenando così l’ira della dottoressa Alana Cahill.
Piccola parentesi su di lei: gran personaggio, senza alcun dubbio! interpretata da una bravissima Constance Zimmer; questo nuovo controverso protagonista lascia intravedere un mondo dentro di sé (come mai ha smesso di operare? Cosa non va con il dottor Webber?), configurandosi come l’unica new entry di un qualche spessore. Non escludo possa, dopo un primo momento di contrasto, guadagnarsi un posto nel personale (ed anche nel cuore) del Seattle Grace. Che cosa emerge dall’esilarante visita dai coniugi Platano (Callie e Richard) al Portland General? Come era prevedibile si mostra chiaramente l’urgenza di trovare una soluzione alternativa alla vendita dell’ospedale ad una compagnia di economisti senza cuore e attenti sono agli affari. Ma quello che davvero stupisce è la reazione del dottor Webber a tutta questa vicenda: lo storico primario infatti sta meditando accettare un’offerta di pensionamento anticipato, appare stanco di lottare e forse pronto ormai a vivere nel ricordo di quanto realizzano in decenni di carriera. La Torres invece è come sempre la più risoluta di tutti, è lei infatti a convocare i “survivors” sul tetto del Seattle Grace per proporgli quello che forse tutti noi telespettatori avevamo infondo pensato, ovvero…ma non potrebbero essere loro neo – multimilionari a ricomprare l’ospedale?. Si vedrà, il rischio di una proposta del genere è quello di creare una frattura all’interno di quella che Derek stesso definisce una vera e propria “famiglia” e sì sa, se la lotta è dura, dividere il fronte d’attacco porta quasi sicuramente alla sconfitta.
Come disse qualcuno “live together, die alone”.
Ps: Alex e Jo, una nuova coppia? Leggo in numerosi siti / pagine Facebook che ci sono molti fan speranzosi che tra i due qualcosa accada. Dallo sguardo di Karev a fine puntata credo anch’io che ciò sia molto possibile ma personalmente ritengo che sia questo particolare rapporto che li lega a renderli “speciali” e diventare una coppia a tutti gli effetti potrebbe assimilarli a tutti gli altri. Che ne pensate?
Ps: la copertina ritrae April a mio avviso la più positiva “face of change”