Grey’s Anatomy: Recensione episodio 7×15 – Golden Hour

Puntata incentrata sulla tematica del tempo e di come un’ora possa cambiare radicalmente la vita a qualcuno. E a mostrarcelo è proprio Meredith che in questa puntata torna ad essere la protagonista principale proprio come ai bei vecchi tempi.

È un giorno lavorativo al Seattle Grace, ma tuttavia nell’aria si respira un gran fermento: è infatti il giorno di un importante partita di football e sia medici che pazienti sono molo ansiosi di guardarla. Nella prima scena vediamo che Meredith che lavora all’accettazione dell’ospedale. Cristina le dice che Callie le ha chiesto di essere la madrina del suo bambino. Ovviamente la cosa non fa piacere a Meredith che, senza darle troppe spiegazioni, le dice che non deve accettare la proposta.

Cristina è un po’ stupita della cosa ma le due non hanno tempo per discutere meglio sulla questione perché il pronto soccorso si riempie ben presto di pazienti a cui Meredith deve badare. Il primo è un padre che ha accusato dei dolori al petto e che prega Meredith di visitarlo prima possibile perché ha promesso al figlio di accompagnarlo alla partita di football. Meredith lo visita e non trovando niente di strano decide di chiedere consiglio alla Altman che nel frattempo ha il suo bel da fare.

Pare infatti che Teddy sia in procinto di andare ad un appuntamento galante con un certo Williams che però si presenta molto in anticipo rispetto l’orario di incontro e così finisce per conoscere il “marito” della ragazza. Ovviamente immaginate che imbarazzo per Teddy, quando incontra Henry che la becca proprio mentre sta per uscire con un altro uomo. Nonostante sia molto rammaricata, Teddy non può far altro che lasciare il suo spasimante alle grinfie di Henry per un po’ poiché deve finire di lavorare.

Nel frattempo, anche gli altri si danno un bel da fare: Alex torna in ospedale, nonostante il suo giorno libero, per finire di firmare alcune cartelle lasciate in sospeso. Solo che deve fare in fretta: ha i biglietti per i primi posti per la partita di football e cerca disperatamente qualcuno che gli falsifichi la sua firma sulle cartelle per andare via. E un aiuto lo trova nella bella bionda nuova pediatra che spera che aiutando Alex possa guadagnarsi un invito ad uscire. Fortuna che lo odiava!!!Ma finite le cartelle scopriamo che in realtà la bella dottoressa voleva soltanto vedere se aveva il potere di farsi invitare da Karev a vedere la partita e quando Alex la invita lei rifiuta molto cortesemente.

Lei ha in cura, invece, un ragazzo che lamenta dei forti mal di testa e che è accompagnato dalla sua fidanzata che però sembra preoccuparsi di tutto fuorché della salute del suo compagno. Infatti, non fa altro che chiedere alla piccola Grey se le condizioni di salute del tipo sono così gravi da dover far saltare la loro gita in montagna. Lexie è esasperata e alla fine dimette il giovane credendo che abbia solo una emicrania. Ma ha fatto un errore di valutazione!!! Del misfatto, infatti, se ne accorge Meredith che leggendo la cartella del ragazzo si rende conto che in realtà gli sta venendo un ictus e riesce a fermarlo in tempo prima che se ne vada via.

All’ospedale viene ricoverata anche la moglie del capo che dice a Meredith che è caduta mentre toglieva le decorazioni natalizie; Si è fatta male un polso e Webber non sa ancora che lei si trova al Seattle Grace. Quando lo scopre fa una bella lavata di capo a Meredith, accusata di non averlo avvisato subito. La Grey, tuttavia, non è convinta delle parole della donna: siamo a febbraio ed è poco probabile che lei stesse togliendo le decorazioni natalizie così ordina di farle fare una tac alla testa per sicurezza.

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Siamo così proiettati verso le scene finali: Meredith si accorge che il suo paziente “papà” ha avuto un arresto cardiaco e momentaneamente riesce a rimediare. Tuttavia, lei e la Altman si accorgono che l’uomo ha subito una rottura della aorta e che devono operarlo d’urgenza. C’è poco tempo e in sala operatoria si rendono conto che ormai non c’è più nulla da fare. L’uomo viene dichiarato morto e Meredith non riesce a spiegarsi come nel giro di 45 minuti la situazione dell’uomo sia peggiorata. Affranta esce dalla sala operatoria e incontra Cristina alla quale finalmente confessa il motivo per il quale non vuole che faccia da madrina al bambino di Callie: se Cristina accettasse significherebbe che per lei non ci sono più speranze di avere un figlio. La Yang comprende il motivo e decide di rifiutare l’offerta della Torres.

Alex non va più alla partita perché decide di operare un bambino che si è rotto le gambe e che ha atteso tutto il giorno in corsia in attesa di tornare a casa; Il paziente di Lexie decide di mandare a quel paese la sua fidanzata; Meredith dice al capo che secondo lei sua moglie soffre di Alzheimer ma Webber le dice che la sua confusione mentale è dovuta soltanto alla caduta che ha avuto. Tuttavia, nemmeno lui sembra tanto convinto delle sue parole perché poco dopo lo vediamo mentre mette in macchina sua moglie per mandarla a casa e la guarda perplesso. Henry invece dice a Teddy che William non è l’uomo adatto per lei ma la Altman ci esce lo stesso.

Ah, dimenticavo: Lexie e aver vanno alla partita di football insieme mentre la Bailey si fa beccare da Derek nella stanza da risposo dei medici a letto con l’aitante infermiere che qualche puntata fa le aveva chiesto di uscire.

Voto puntata:

Puntata molto bella e soprattutto molto significativa. Nella scena di Meredith che deve salvare il paziente con la aorta rotta sono stata con il fiato sospeso fino all’ultimo tanto che era alta la tensione. C’è anche da dire che la puntata è stata ricca di avvenimenti e concentrata su più vicende che lasciano intuire che presto ci saranno interessanti sviluppi per quanto riguarda le relazioni dei vari personaggi. Che cosa dire: una puntata così non la si vedeva da un bel po’ di tempo. ^_^

Note sparse: citazione preferita della puntata:

“Un ora può salvarti la vita, un ora può cambiare la tua mente. A volte un ora è solo un regalo che facciamo noi stessi. per qualcun altro un ora non significa nulla. Ma alla fine è una delle tante altre che verranno: 60 minuti e poi tutto ricomincia e chissà cosa ci porta la prossima ora.”