
Grantchester: Recensione dello speciale di Natale
Mangiatori di serie guardiamo in faccia la realtà: il Natale è un periodo abbastanza brutto per noi, le serie vanno in pausa, i parenti a casa di ingozzano come un tacchino impedendoti di vedere Netflix in santa pace, fuori è bel tempo e tutti vogliono festeggiare e gli amici continuano a invitarti a stupide cene per “scambiarsi i regali” dopo aver svaligiato Tiger. Insomma non ci resta che sperare nell’influenza per poter tornare a essere un tutt’uno con il divano; eppure non ve la consiglio, perché quest’anno è troppo, troppo aggressiva. Se c’è una cosa che però non sazia il nostro appetito telefilmico sono gli speciali di Natale, praticamente episodi filler di proporzioni gigantesche in cui non succede quasi mai nulla se non un enorme spreco di neve finta e vischio… a meno che non stiate guardando la ITV.
UNO SPECIALE DI NATALE SUCCOSO:
Grantchester per la prima volta nella sua storia ottiene uno spazio nel palinsesto natalizio di ITV e lo sfrutta meravigliosamente. A differenza di molti speciali della BBC, Grantchester non scegli di raccontare una storia slegata dalla trama principale dello show, ma porta avanti gli eventi da dove la seconda stagione si era conclusa. Amanda con il suo bambino, Geordie che ha recuperato la sua posizione a lavoro e il povero Sidney ancora intrappolato nei mille dubbi esistenziali e nel jazz. La storia procede speditamente attorniata da una atmosfera Natalizia leggera, capace di creare uno sfondo non eccessivo o soffocante ma piacevole e dolce. Ed è proprio la dolcezza di questo speciale di Natale che fa comprendere quanto Grantchester sia una serie da tenere sott’occhio, perché sotto l’aspetto casalingo di un procedurale inglese degli anni 50 con protagonista un prete di campagna, c’è molto di più. La delicatezza di un perdono, il sorriso di speranza, la verità di un padre cattivo e l’amicizia tra persone che uniscono attorno a una parrocchia la propria solitudine umana.
LA FRAGILITA’ DEL CASO DI EPISODIO
La vera disfatta, se vogliamo in parte chiamarla così, dobbiamo sicuramente cercarla nel caso di episodio. La storia della mangia uomini che solo cambiando colore dei capelli è riuscita a scampare per due volte all’arresto è un po’ deboluccia e poco interessante, inoltre, a differenza di altri casi, Sidney non entra in contatto con nessuno dei protagonisti, escluso il vecchio giocattolaio e questo forse ha un po’ precluso il coinvolgimento emotivo. Ma c’è da dire che rispetto al solito, in questo episodio lo spazio dedicato ai personaggi e alle loro sotto trame era maggiore e può aver influito sulla necessità di creare un caso semplice.
Grantchester è stato capace di scaldare il cuore senza ricorrere a trame autoconclusive e filler inutili, cullando lo spettatore in una piacevole atmosfera natalizia fatta di cannella e Armstrong e lasciandolo con un sorriso. Ed è proprio questo che uno speciale di Natale deve saper fare: costruire un intrattenimento di qualità dal lieve sapore festivo, senza esagerare.
Buone feste in ritardo e come sempre good luck!