
Gracepoint: Recensione dell’episodio 1.02 – Episode two
Ho deciso di dividere questa recensione in due parti. Una di semplice analisi dell’episodio, dedicata a chi sta seguendo questa storia per la prima volta, e la seconda a chi come me si ritrova a guardarla dopo aver apprezzato (e molto) l’originale. Mi scuso comunque perché il mio commento sarà inevitabilmente influenzato.
Gracepoint non basa certo i suoi punti di forza sul ritmo serrato delle vicende o sui colpi di scena sorprendenti, ma su un lento procedere, su un attento scavare e un rivelare calcolato. Piano piano, assieme alle indagini, rimuoviamo un sottile strato dopo l’altro, immergendoci nelle relazioni e le tensioni che formano e legano una piccola cittadina, apparentemente pacifica, apparentemente immobile. L’omicidio crudele di un bambino esplode come una bomba al centro della comunità e la rimozione cauta dei detriti è destinata a portare alla luce verità insospettate. E’ con gli occhi di Miller che seguiamo questo scavare, lei che è così immersa nella sua comunità da non poter e non voler sospettare quasi di nessuno. Non dei suoi amici. Carver la sprona ad estraniarsi e ad osservare la scena da un punto di vista esterno dove il sospetto e il dubbio si muovono a piede libero, pronti a ribaltare ogni certezza. Lei vi si oppone con forza, capendo che nel farlo perderebbe una parte di se stessa contaminando la sua innocenza fiduciosa.
Ma Gracepoint procede a insinuare dubbi in ogni dove, mentre continua a tratteggiare i suoi personaggi allungando ombre. Cosa ci facevano cinquecento dollari sotto il letto di Danny? Che significato hanno le parole del suo diario? Cosa nasconde la donna del caravan? E se pure suo padre mente, chi è al sicuro dai sospetti?
Come ogni storia gialla adattata alla TV su un arco lungo, anche questa scandisce i suoi episodi con delle scoperte eclatanti destinate a traghettarci verso l’episodio seguente. Perché il padre di Danny mente così spudoratamente e cosa ci fanno le sue impronte sul luogo del delitto? E’ difficile che si sia già arrivati al vero colpevole ed è ovvio che procederemo per tentativi ancora a lungo. Starà alla bravura di chi racconta questa storia gestire le false piste con grazia e intelligenza, senza abusare del fattore sorpresa come aveva sbagliato a fare The Killing in alcune sue parti.
Si aggiunge al garbuglio delle indagini anche il sedicente paragnosta, che intorbidisce ancora di più le acque. Semplice impostore alla ricerca di fama o vero sensitivo? E’ però evidente che la menzione del medaglione abbia notevolmente scosso Carver e aggiunge curiosità ed interrogativi sul passato del nostro protagonista e sul suo delicato stato di salute.
Il passo dell’episodio è lento ed introspettivo e sarà la costruzione dei personaggi e quindi le interpretazione degli attori a determinare gran parte del successo di questa storia.
Ed ora, per chi ha già visto la serie originale passiamo al trova le differenze (ma senza spoiler).
Sembrerebbe un gioco divertente da fare ma invece è una vera barba, perché effettivamente le differenze tra Gracepoint e Broadchurch sono per ora praticamente nulle. E con nulle intendo zero totali.
Prendiamo gli attori: Tennant è ovviamente lo stesso, ma anche gli altri, a parte rari casi, sono stati scelti il più possibile uguali alle controparti inglesi.
Non cerco neanche differenze nella regia perché ci vorrebbe la lente d’ingrandimento. Le scene subiscono un vago smistamento d’ordine in questo episodio, ma sono identiche all’originale fin quasi alla noia (no mi correggo, fino alla noia spietata). Non c’è un guizzo di originalità, non un marchio distintivo della mano che dirige.
Inutile vagliare i dialoghi perché usano praticamente le stesse parole.
La differenza più grande all’interno dell’episodio, e fa sorridere per la sua portata, è il ragazzo con cui viene visto parlare Danny. Che nell’originale era il postino mentre qui è un misterioso escursionista. Anche i testi del diario di Danny hanno subito dei leggeri cambiamenti ma non si capisce se per un intento preciso oppure no.
Altra vaga differenza è il calcare la mano sulla malattia di Carver che in questo episodio non ha una semplice appannamento come in Broadchurch ma una vera e propria crisi, placata da una siringa al posto di due modeste pastigliette.
Basta, stop, fine. Questi primi due episodi di Gracepoint sono stati la copia carbone di Broadchurch con un’ambientazione diversa che però non riesce ad essere vero personaggio come lo era la cittadina sulla scogliera della versione inglese.
Vi confesso che vedere questo episodio per me è stato un vero sforzo dettato dal dovere. Alcuni hanno paragonato questo esercizio di copiatura a una sorta di rimessa in scena teatrale, ma io non mi sento di farlo; se ci trovassimo davanti ad una situazione del genere per lo meno un diverso direttore avrebbe lasciato un segno e delle diverse interpretazioni degli attori avrebbero aperto un certo confronto. Invece qui si è fatto il minimo indispensabile, con il minimo sforzo possibile e sinceramente la cosa mi provoca una certa irritazione. Per di più la copia mi sembra anche qualitativamente più debole e un filo stanca. Ma non escludo che l’impressione sia dovuta alla ripetuta visione della stessa storia. Sbiadito e più anonimo è il contorno scenografico e alcune interpretazioni sono inferiori all’originale, come quella del padre di Danny di Michael Pena che appare davvero poco convinto.
Hanno promesso un finale alternativo e sembra che i telefilm prenderanno strade diverse intorno al sesto episodio; bisogna vedere se avremo voglia di seguire Gracepoint fino a là.
1.02 – Episode two
Contraffatto
Valutazione Globale
Innanzitutto volevo farti i complimenti per la recensione. Hai centrato a pieno i punti deboli di questa serie e sottoscrivo quello che hai scritto.
C’è secondo me un altro punto a sfavore di Gracepoint (forse corro il rischio di diventare ripetitiva): la colonna sonora. In Broadchurch era piena, calda, coinvolgente, qui sembra quasi composta a caso.
Se avessero curato maggiormente questo lato, magari ( e sottolineo magari!) avrebbero potuto condurre la narrazione con una piega diversa. Per ora mi sembra un tentativo maldestro di riadattamento.
Hai assolutamente ragione. La colonna sonora è davvero carente là dove quella di Boradchurch era una presenza costante ed emotiva. Non potevano copiare pure quelal già che c’erano?
Magari chiamare pure Olafur Arnalds! Comunque ho letto nella sezione Curiosità di un noto sito-database di film & telefilm che in realtà la produzione aveva intenzione di rinnovare in toto il cast e che è stato proprio Tennant a presentarsi al provino e a “sbaragliare la concorrenza”. Ma perché!?!?
:O Si vede che voleva guadagnare facile! XD
Ma il ragazzo della sorella è un clone o lo stesso attore della versione inglese?
Ho sentito che le prime puntate saranno copie esatte di Broadchurch ma che, da un certo punto in poi, la trama cambierà radicalmente…non so poi cosa ci sia di vero in questo…..
@Lalla la prima che hai detto! Inoltre l’attore di Broadchurch é anche in GoT (Grey Worm)…
@Linda attori, produttori e altri hanno confermato questa cosa. Speriamo sia vera, altrimenti penso che la Fox farà davvero un buco nell’acqua con questa produzione!
Deve essere vera anche perchè la serie americana conta 2 episodi in più. Non oso immaginare che abbiano solo allungato il brodo…