
Glee: Recensione dell’episodio 6.07- Transitioning
Per la prima volta, dopo anni, sono tornata ad emozionarmi veramente per un episodio di Glee. Non dico che si è tornati ai livelli delle prime stagioni, ma ho rivisto il ‘cuore’ che ha contraddistinto, da sempre, questa serie. Glee è diventata un fenomeno sociale proprio per la sua capacità di affrontare, in modo anche originale, dei temi importanti, spesso scomodi, con l’aiuto della musica, che è sempre stata funzionale alle storie da raccontare. ‘Transitioning’ è tutto questo.
L’unico problema di questo episodio, a mio parere, è stato il fatto di essere l’eccezione in tre anni di disastri. Mentre le prime due/tre stagioni erano costanti nella loro grandezza,’Transitioning’ è inserita in un contesto di vuoto totale, preceduta da basi cedevoli e con un futuro decisamente incerto. Glee ha toccato punti altissimi sia in termini di qualità che in termini di ascolti (e le due cose a mio parere sono decisamente collegate tra loro), per poi toccare il fondo, raschiarlo e decidere di regalarci qualcosa di interessante alla fine del viaggio, lasciandoci l’amaro in bocca, per quello che ci siamo persi in questi ultimi anni, per le storie che gli autori avrebbero potuto raccontare e che invece hanno ignorato. A pochi episodi dalla fine decidono di tornare indietro, di riprendere quel cuore che è riuscito a conquistarne tanti altri, compreso il mio. La conquista è stata così piena e profonda che nonostante la ragione ci dica che siamo di fronte ad una serie ormai mediocre, il cuore ci impedisce di allontanarcene. Almeno per me è così. Poi ci sono dei momenti, degli episodi come questo che mi ricordano perché allontanarsi da Glee è così difficile.
‘Transitioning’, ‘cambiamento’. ‘Cambiamento’ è un concetto che ha così tante sfaccettature, è eccitante, spesso spaventa e mentre a volte è proprio ciò che porta felicità e serenità nelle nostre vite, altre volte ci rendiamo conto che forse la nostra vita era meglio prima, per cui non ci resta che fare inversione e tornare indietro. Ed in questo episodio Matthew Hogdson è riuscito ha mostrare in modo armonioso e coerente tutti i lati del cambiamento da Coach Beast, a Rachel, passando per Will.
Quella di Coach Beast è sicuramente la storia più toccante per la delicatezza del tema affrontato, quello del cambiamento di sesso e dell’essere a proprio agio con se stessi e nel proprio corpo. Per l’occasione è tornata anche Unique che è stata un personaggio a mio avviso trascurato e che avrebbe potuto permettere agli autori di affrontare questo argomento molto tempo prima, ma se questo è il risultato, sono contenta che abbiano aspettato, perché c’è stata una delicatezza ed anche un’originalità nel modo in cui si è parlato di qualcosa di così delicato. ‘Voglio essere normale’ dice Coach Beast, finalmente sereno nel suo corpo, perché tra quelli che ti odiano e quelli che ti amano troppo non si riesce mai a trovare un equilibrio, ma in fondo come gli ricorda Unique essere speciali non è una cosa negativa, perché non si è speciali per il proprio genere, ma per chi si è come persona. In questo caso, però, il cambiamento non ha fatto altro che portare serenità.
Rachel al contrario è spaventata da esso. Rachel ha paura di crescere, ha paura che crescere, dire addio alla casa in cui è cresciuta voglia dire abbandonare quei ricordi
Will, invece, si è reso conto che il cambiamento che apparentemente aveva migliorato la sua vita, riempiendola di futilità, non ha fatto altro che renderlo infelice. La macchina nuova, i soldi, ragazzi che sono macchine da guerra, la certezza o quasi della vittoria sono cose che possono annebbiare la vista, ma alla fine torna il sereno e con il cielo chiaro si riesce a vedere bene ed a rendersi conto di quanto la vita di prima era più giusta per noi e ci vuole coraggio per tornare indietro, soprattutto se tornare indietro vuol dire incorrere in non poche difficoltà, ma una persona come Will Schuester non può rinunciare ai suoi principi, soprattutto ora che ha un bambino che un giorno guarderà a lui per diventare uomo.
Il tutto è stato accompagnato da buona musica, leggerezza, nuove coppie e coppie vecchie che continuano questa danza incerta, ma soprattutto tutto mi ha riportata indietro con la memoria e con il cuore a quel Glee che tanto mi ha fatto ridere e piangere, perché per quanto gli scettici parlino di High School Musical, Glee è sempre stata molto di più.
Glee 6.07- Transitioning
6.07- Transitioning
In memoria dei vecchi tempo
Valutazione Globale
Bibiana mi hai tolto le parole di bocca. Puntata emozionante. Anche io sono uno di quei cuori, decisamente.