
Game of Thrones: Recensione dell’episodio 5.02 – The House of Black and White
Cosa rende onorevole un cavaliere? Non certo la sua abilità in battaglia: molto spesso un grande guerriero non è allo stesso tempo un cavaliere onorevole. Non c’entrano neppure damigelle in pericolo di vita, o paurosi draghi da scacciare lontano. Un cavaliere onorevole è colui che offre al proprio signore “auxilium et consilium”: aiuto, sostegno, anche e soprattutto con la propria spada, e la promessa di consigliare sempre con franchezza e al meglio delle proprie possibilità. Il giuramento di un cavaliere onorevole è pura formalità perchè è sacro e inviolabile.
La parola onore, anche se mai pronunciata sullo schermo, si adatta perfettamente in questo episodio a due personaggi su tutti: Brienne e Jon Snow. Nessuno dei due ha bisogno di presentazioni, ma sottolineare ancora una volta la testardaggine e la volontà ferrea di Brienne di non venire meno al giuramento prestato a Catelyn Stark è doveroso perché degno di ammirazione. Certo qualcuno potrebbe dire che non siamo più nel Medioevo; oppure, come fa Ditocorto, ribadire che è un giuramento vacuo tanto più perché Arya prima e Sansa adesso hanno rifiutato i suoi servigi. Ma Brienne non si tira mica indietro, non guarda ai suoi risultati fallimentari né ha il tempo di benedire la fortuna che l’ha messa nella stessa locanda della persona che stava cercando, e si getta a capofitto nell’inseguimento, novella Don Chiscotte, dell’unica figura che la lega a quel giuramento. Un cavaliere deve dare pur un senso alla sua esistenza, in fondo.
Anche Jon Snow dimostra di attenersi fedelmente al suo giuramento che lo lega di Guardiani della Notte: gli è stata data una possibilità di uscita da quella vita infernale da Stannis Baratheon, una possibilità che guarda caso coincide col sogno d’una vita intera, ma uomini d’onore come lui non danno via tanto leggermente la propria parola, e al diavolo il buon senso. Il futuro della Barriera e di quegli uomini è adesso diventato vitale per lui: la sua elezione a Comandante gli dà la possibilità di dire la sua in un mondo che finora non gli aveva prestato molto orecchio. Ma non mancheranno i contrasti con ser Alliser, che non resterà a guardare, e con Stannis, che potrebbe non accettare di buon grado il rifiuto che gli ha servito Jon.
Se Stannis prova a risolvere i suoi problemi politici giocandosi la carta Jon Stark, ci sono altre due regine che avrebbero proprio bisogno di un consiglio o due proprio in ambito politico. Cersei da un lato e Danaerys dall’altro stanno giocando lungo il labile confine tra giustizia e vendetta. Se la prima sembra quasi essere chiusa in un vicolo cieco, tentando di governare un qualcosa di ingovernabile, Danaerys si trova in una momento molto delicato: perdere il controllo della popolazione, dopo aver perso quello dei suoi amati draghi, potrebbe portare al crollo di tutto quello costruito finora. La Madre dei Draghi dimostra di essere ancora acerba e immatura sul piano politico: troppi consiglieri e troppe voci da ascoltare, il cammino per diventare la regina perfetta per il Trono è ancora lungo.
E’ anche tempo di ritorni in Game of Thrones: annunciati o inaspettati che siano, si rivelano vere e proprie sorprese piacevoli. Ad aprire l’episodio è Arya: la ragazza Stark assente nella premiere, approdata a Braavos e alle prese con la Casa del Bianco e del Nero. C’è stato un momento nella seconda stagione che avrebbe potuto condurla in que
Altro ritorno piacevole è quello di Bronn. Abbandonata la sua spalla destra Tyrion proprio nella sua ora più buia, lo rivediamo adesso ingaggiato come nuova spalla di Jaimie Lannister che vuole portarselo dietro in una missione quasi suicida a Dorne. Sembra essere la nascita di un duo interessante per il futuro: Jaimie potrebbe avere nuova linfa vitale all’esterno del palazzo di King’s Landing, che lo ha ospitato quasi come se ne fosse prigioniero.
Dulcis in fundo non poteva mancare un accenno al simpatico siparietto tra Varys and Tyrion. I due funzionano benissimo sulla scena, e il loro ruolo in futuro potrebbe essere davvero interessante. Chissà se arriveranno in tempo a Meereen prima che si abbatta la rivoluzione sul capo di Danaerys, oppure se saranno proprio loro a darle una mano decisiva a venirne fuori più forte di prima.
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5.02 The House of Black and White
Everyone's Future
Valutazione Globale
Non ci siamo proprio. A me questo stile “coriandoli” non piace minimamente. Non c’è nessun legame tra tutte le microtrame che ci vengono esposte. é come se l’intero episodio fosse un riassuntone di quello che i personaggi POV stanno facendo. Poi bella l’ambientazione di Dorne e i momenti di Aria a Bravos ma il resto mamma mia la noia. L’episodio rimbalza da un personaggio all’altro senza un perché, senza nessi logici se quelli del montaggio…
Angolo della Vipera:
Madre dei Draghi????…..Prrrrr!!!!!
Si ma che vuol dire che “prima o poi convergeranno”? Non è questo che dovrebbe legarle…la narrazione e il montaggio dovrebbero essere fatti in modo tale da avere un tema ad episodio attorno a cui ruotano le vicende dei protagonisti, vista la scelta di raccontare poco di tutti e non molto di pochi. Che poi io non capisco perché stiano portando così avanti alcune storie mentre lasciano indietro altre…Come è successo per Bran che non vedremo quest’anno non potevano farlo anche per altre trame? Non lo so, il primo episodio mi era piaciuto molto e non me lo spiegavo, questa settimana invece mi sono annoiata e molto… e comunque Winny R+L=J ( trololololol)
Episodio piacevole, ma come spesso mi accade in Game of Thrones ho la sensazione che non succeda niente per la gran parte del tempo… bello da vedere, ma a volte è un trascinarsi