
Game of Thrones: Recensione dell’episodio 4.09 – The Watchers of the Wall
You know nothing Jon Snow
Un ultimo saluto a Ygritte, veloce come la scena della sua morte, condita da una delle tanti oasi di pace in mezzo alla battaglia che ogni tanto si stagliavano per permettere un dialogo che voleva essere intenso o il passaggio di un Sam da una parte all’altra del campo di battaglia senza che venisse ucciso da alcuno. E forse quella di Ygritte è una delle scene che si possono definire quantomeno toccanti, almeno in parte e tra le poche.
Non voglio addentrarmi su quanto sia affascinante la Barriera per i lettori dei libri, come anche so, perché molti dei recensori di questo sito, che leggono la saga di Martin, mi dicono, che Jon Snow è un personaggio assolutamente attrattivo. Mi soffermo e commento solo Game of Thrones, quello che tutti noi vediamo sullo schermo e sul difetto originale della gestione di questa storyline alla quale è stato dedicato l’intero nono episodio: la Barriera non è interessante per un non lettore, per chi si limita a guardare la serie tv. Pochi spezzoni buttati qui e li in questa stagione e nelle precedenti un minimo di approfondimento solo sulle spedizioni “oltre confine” al castello di Craster e per descrivere il rapporto tra Jon e Ygritte non sono sufficienti a creare un rapporto con lo spettatore, un livello di attesa e di coinvolgimento che vadano oltre il “ok, succede qualcosa anche a Nord”. Sicuramente incide in questo discorso anche il raffronto con le più variegate storyline che hanno come centro King’s Landing e le prestazioni attoriali di gente come Dinkladge (ma non solo) raffrontate al seppur buon tentativo di Kit Harington. Non c’è paragone e se poi gli autori decidono di piazzare un intero episodio su questa storyline semi-dimenticata, giusto dopo averci lasciato con il finale mozzafiato di The Mountain and The Viper, il quadretto è completo.
Ora torniamo a Sud, torniamo a Sansa, a Tyrion, a Daenerys, ad Arya, a Cersei e alla Montagna che cavalca.. con molto piacere.
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4.09 - The Watchers of the Wall
Bello senz'anima
Valutazione globale
Hai centrato perfettamente il punto. Da non lettore dei libri e rimanendo all’aspetto puramente telefilmico, le vicende alla Barriera sono sempre apparse come una sorta di appendice separata dal resto della serie con personaggi, ambientazione, argomenti scorrelati dal resto.
A King’s Landing e dintorni, abbiamo alleanze, intrighi, tradimenti che vanno a intrecciarsi con quanto avviene negli altri regni creando una unità di intenti che ti fa accettare anche scene e momenti diversi dalle vicende dei Lannister. A farti godere i momenti lontani da King’s Landing provvedono anche attori che sanno rendere alla perfezione i propri personaggi facendoli apparire interessanti anche solo per sé stessi (esempio classico, Iwan Rheon e Alfie Allen con le storie di Ramsay e Theon che pure hanno poco a che vedere con gli intrighi per il trono di spade). Anche la storia di Danaerys, seppur ambientata in un luogo lontano, ha un qualche interesse per il potenziale collegamento futuro (molto futuro se va di questo passo) con il trono di spade.
Invece, la Barriera sta là, spettacolare quanto monotona. Si, ci sarà la battaglia tra Guardiani della Notte e Bruti e prima o poi appariranno gli Estranei. Ma tutto avviene così lentamente e in un mondo così a parte che alla fine spesso le scene ambientate là sono vissute quasi come una perdita di tempo. Non c’è nessuno di quegli ingredienti che rendono interessanti il resto delle storie. Tutto è molto lineare e prevedibile (davvero qualcuno pensava che Jon non sarebbe diventato il leader o che la battaglia fosse persa ? che non ci sarebbero stati momenti eroici o scene spettacolari ?) e per questo poco interessante.
A questo punto, l’episodio in sé è spettacolare e ben fatto, ma viene percepito quasi come un filler. Ed è un peccato visto il potenziale che nei libri ha la barriera.
You know nothing Andrea Sartor
@sigismondo 🙂
Dunque di questo episodio ho apprezzato molto la voglia di inserire il tema dell’amore, poco presente in got, in netto contrasto con l’ambientazione della battaglia e con i soggetti coinvolti che sono Watchers e quindi in teoria non potrebbero innamorarsi. Aemon dice proprio “Love is death of duty” e questo è un po’ il filo rosso dell’episodio, dove ci conduce l’amore e quanto possa dare coraggio e prospettive. A parte questo aspetto (sono ancora una femminuccia) il resto dell’episodio l’ho trovato poco atteso, e anche costruito male e questo per tutti i motivi che hai detto giustamente Billy, ma lasciatemi aggiungere che io ho fatto difficoltà anche a ricordarmi di Mance e della faccenda del segnale, quindi questo spezzatino fatto con la barriera non ci piace per niente (così come non mi piace quello fatto con la trama della mamma dei draghi). Mi sono piaciuti molto i movimenti di camera sinuosi e le sequenze di combattimento che coinvolgevamo un grande numero di attori, molto bella la scena del titano che solleva il portone (A cosa gli serviva il Mammut allora?), e fenomenale quella dell’ascia. La CGI è gestita molto bene, non è eccessiva e non appare troppo plasticosa ed anche questo è un punto a favore. Io l’anima ce l’ho vista in questo episodio, credo che però sia stata vanificata dal poco Hype degli episodi precedenti… W Sam!!
Eccomi qui. La verità è che io, proprio come voi, Winny e Andrea, non ho mai letto i libri e quindi ciò che posso giudicare sono soltanto le sequenze sullo schermo. Nel suo complesso l’episodio non è stato male, ma proprio perchè era un singolo episodio e non una sequenza. Dopo aver ignorato la Barriera, concentrandosi nettamente sulle faccende al Sud, si scopre che in realtà c’era questa epica battaglia in sospeso, pronta e volutamente menzionata a pizzichi con l’avanzata dei Bruti. Ma proprio perchè era in sospeso che ci coinvolge in parte. Siamo preoccupati della barriea… ehm, ni? Siamo preoccupati del destino di Jon Snow, quello sicuro, e così pure l’elemento dell’amore, come sottolinea giustamente Cate, diventa centrale, in una battaglia dove non si risparmiano i colpi. Stupendi gli effetti speciali e stupende alcune scene, estremamente commoventi: al di là della morte di Ygritte, anche la morte dei soldati sotto la barriera, che con coraggio affrontano la morte per difendere i confratelli dal gigante in avanzata (ma quanto erano brutti, oh?). Poi però basta… non so, mi sembrava una sequenza di battaglie, girate benissimo e con sequenze cariche di pathos, per carità, ma a cui mancava quel pizzico di sale che non passato inosservato. Come ho già detto, credo che la mossa più saggia sarebbe stata quella di invertire gli episodio otto e nove: il nove si è sempre distinto per i colpi di scena, non per una sequenza inifinita di personaggi morti di cui ci può fregare solo fino ad un certo punto. Se il botto doveva esserci doveva essere la morte (spoiler xD) Oberyn, non una battaglia che se la gioca in un 1 a 2 con quella di Blackwater.
Detto ciò, ‘You know nothing, jò snò!’
Oh, per la prima volta, si vede la cesura tra recensori maschi e femmine : l’elemento amore io e Andrea lo abbiamo completamente skippato ! 😀
Cmq, a me, Sam ha ricordato spesso in questo episodio il Sam del Signore degli Anelli anche se molto meno guerresco (e poi pure Pyp come Pipino ci poteva stare). Tra l’ altro, la scelta del nome mi sa che non è casuale.
Pure la faccia di Jon quando il ragazzino gli fa cenno “non ti preoccupare, non serve che mi ringrazi” è impagabile ! 😀
Ma come l’amore no? Oh che episodio avete visto? 🙂
No, no, c’hai ragione tu, ci sta l’ammore, ma io non l’ho citato proprio e il boss l’ha messo in una mezza frasetta 😀 Niente da fare, siamo irrimediabilmente uomini e per di più cresciuti a girelle e Hannibal 😀
Meglio così è dimostrazione che sono ancora senziente. Però effettivamente sia Sam che Jon in questo episodio si ritrovano a dover fare i conti con il sentimento dell’amore per una donna. Sam che dice che ora lui non è più “nulla” e quindi ha paura, ma ha anche coraggio perchè ha compreso davvero quali sono le cose per cui sta lottando. Jon e Ygritte sono la dimostrazione che l’amore non vince su tutto e che quindi la vita ci porta lontano da quella caverna che è una relazione 🙂
Opinione femminile: maddai maschi, il momento Ammmmòre si sentiva eccome, soprattutto c’era quell’ansia di rincontro-vendetta tra Jon e Ygritte che creava un microclimax ad hoc. Anche se in effetti si è poi concluso con grande velocità, una freccia e via. Dimostrazione, come dice Cate, che di happy ending manco a parlarne. (Io però nella relazione cavernicola con Jon Snow…)
Opinione da lettrice: questa battaglia, come la Barriera in sé, ha un qualcosa di epico nei libri, che solo le faccende della Khaleesi giù al Sud Sud riescono ad eguagliare, forse perchè sono i punti focali che dovranno incontrarsi alla fine (e forse tra trent’anni la vedremo pure). Da lettrice insomma, aspettavo questa puntata con ansia e non mi ha delus:,intensa, Lord of the Ring style (e come poteva essere altrimenti), avvincente e menomale che non ho uno spadone in casa, se no mi mettevo a tirar fendenti per la foga di emulazione.
Detto questo, vi devo dare ragione: c’è stata troppo poca preparazione per questo momento importantissimo (e vedrete perché importantissimo). A inizio puntata mi è venuto il dubbio di averne persa una, “ma che ci facciamo alla Barriera?”. Boh.
Avete notato però quant’è bello non cambiare location e storyline per un intero episodio? C’è stato pure tempo di cazzeggiare sulla verginità di Tarly…
Che relax…
Come Lucia sopra di me, da lettrice confermo che il fascino per la barriera e tutta la trama di Jon non è resa neanche alla lontana nella serie, per assurdo anche i dialoghi sono poco curati rispetto al resto della serie. Il fatto è che le vicende della barriera sono essenziali come quelle al sud di Dany, quasi di più del gioco del trono a King’s Landing per questo sono sempre rimasta perplessa in queste quattro stagioni del modo in cui questa parte è stata trattata.
Aggiungo che il siparietto a metà stagione in cui Jon e il gruppo di corvi vanno da Craster nel libro ovviamente non c’è e nella serie è colpevole di spezzare l’ansia e l’angoscia per l’arrivo dell’orda di bruti. Come fanno ad andare oltre la barriera questi se ci sono miliardi di bruti??
La sensazione doveva essere di ansia e angoscia prolungata (nei libri dura per diversi capitoli!!) come di topi in gabbia ma l’idea non è resa per nulla e per questo arrivando ad un episodio del genere, lo spettatore non lettore percepisce , giustamente, questo episodio un bel filler. Purtroppo David Benioff e D.B. Weiss non sono stati in grado e aggiungo che è una grave colpa secondo me perché è oggettivamente più facile scrivere la parte del libro ambientata ad Approdo del Re dando un ruolo preponderante all’attore più bravo!!
Sono curiosa di vedere come faranno a far innamorare lo spettatore della barriera!