
Game of Thrones: il ghiaccio incontra il fuoco. Recensione dell’episodio 7.03
In ogni opera narrativa che si rispetti esiste il concetto di immanenza. Per dirla in parole povere ci sono delle cose che devono inevitabilmente accadere. Il principe deve baciare la principessa, il cattivo deve venire sconfitto, la maledizione va rotta e via a seguire. Tutto questo non accade solo per compiacere il pubblico della vicenda, ma per garantire la solidità e la credibilità della storia. Cosa ce ne faremmo di Biancaneve se il principe non andasse a svegliarla con un bacio? Per non parlare della scarpetta di Cenerentola, abbandonata come un soprammobile su una scalinata nel pieno della notte. Dovrà fare altro che non sia stare lì a sbrilluccicare no?
In Game of Thrones vale lo stesso discorso. Certo, non ci aspettiamo baci del vero amore né tanto meno che ci sia un buono che vince e si porta a casa la baracca, ma ci sono delle cose che secondo i fan devono accadere per dare un significato e il giusto senso di epicità alla storia. Uno degli eventi sicuramente più attesi e anche alimentati dagli sceneggiatori è stato l’incontro tra Jon e Daenerys avvenuto in questa puntata. Vediamo assieme come è andata.
IN CUCINA CON LUPI E DRAGHI
Per quanto parlare di buoni e cattivi non sia molto corretto in Game of Thrones, bisogna ammettere gli eventi hanno portato noi spettatori a vedere Dany e Jon come i nostri beniamini. In virtù di questa opinione ci attendevamo un incontro pacifico, quasi leggero. Ma se l’inizio ha rappresentato il nostro pensiero, tra un Ser Davos che flirtava amichevolmente con Missandei e Jon e Tyrion impegnati a punzecchiarsi, la cosa è ben presto degenerata. Jon non vuole infatti inchinarsi a Daenerys nel nome di un patto avvenuto nei secoli passati e la ragazza non intende allearsi con un insubordinato.
Dopo uno scontro verbale alquanto bollente, ci pensa Tyrion a sistemare le cose. Dove infatti la passione e il fuoco di Daenerys non possono arrivare è l’intelletto del nano ad emergere impetuoso. Il piccolo uomo fa leva sulla sua amicizia con Jon per cogliere le vere intenzioni del ragazzo e riportarle a Daenerys. Come giustamente fa notare alla Khaleesi la consegna dell’ossidiana non ha nessun valore economico, ma dal punto strategico è la loro più grande risorsa nei confronti del Nord.
Ed è con l’incontro al crepuscolo che i due ragazzi raggiungono il compromesso. Jon e Daenerys non condividono gli stessi obiettivi, lei vuole regnare mentre lui cerca solo la salvezza della sua gente, tuttavia hanno condiviso lo stesso percorso. Entrambi hanno perso le loro famiglie e si sono confrontati con eventi oltre l’umana comprensione. Daenerys congeda in modo freddo Jon invitandolo a prendersi l’ossidiana, ma in quella frase si cela un sentimento molto importante e forse l’unico di cui hanno bisogno per iniziare il loro percorso assieme: il rispetto.
RENATO ZERO A KING’S LANDING
Mentre a Dragonstone comincia una delle alleanze più attese dai fan, a King’s Landing pare che sia arrivato del drama a palate. Euron è infatti tornato da Cersei con il miglior bottino immaginabile, ovvero una delle serpi ed Ellaria Sand. E mentre la sovrana si gongola nell’attesa di vendicarsi della morte di Myrcella, nella sala del trono inizia uno dei triangoli più succulenti della serie fin dagli inizi. Quante puntate mancano prima che Euron si pigli Cersei lasciando il povero Jaime a bocca asciutta? Quando arriverà lo scontro tra i due pretendenti?
In attesa di una svolta sul fronte rosa, Cersei porta a termine la sua vendetta. Dopo aver baciato magnificamente Tyene Sand avvelenandola, si scaglia verbalmente su Ellaria svelando il suo piano. Non intende infatti massacrare la ragazza, ma lasciarla morire e decomporre davanti alla madre. Le parole si sprecano se diciamo che da Cersei non ci aspettavamo nient’altro che non fosse crudeltà pura e teatrale.
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AL SUD SCINTILLE, AL NORD IL GELO
La saga degli incontri attesi e dovuti continua a Winterfell. Dopo un breve siparietto forse troppo autocelebrativo in cui Sansa dimostra tutto il suo buonsenso e la capacità di governare, avviene la reunion con Bran. Permettetemi di dire che forse questa è la scena che all’interno della puntata ha funzionato di meno. Già il fatto che Bran sia arrivato rubando la scena ad un momento molto intenso con Ditocorto non ha funzionato molto. L’uomo era infatti impegnato a dare una grande lezione a Sansa e forse la sequenza avrebbe giovato di qualche istante in più.
Inoltre l’incontro tra i fratelli è stato abbastanza inconcludente. Dopo il momento emotivo iniziale, il pathos si è spento come una debole fiammella. Di certo non ci aspettavamo lacrime e pianti o promesse a colpi di mignolo, però Sansa poteva utilizzare le conoscenze del fratello e compiere il salto di qualità che tutti ci aspettiamo. Perché te ne sei andata? Com’è possibile che dopo aver gestito meravigliosamente tutte le difficoltà delle ultime puntate ti spaventi solo perché tuo fratello sembra dire cose senza senso? Sceneggiatori, perché vi piace sempre lasciarci con la bocca asciutta?
VENTI DI GUERRA
Chiudiamo l’analisi della puntata con il tema che si spera farà da cardine alle ultime due stagioni: la guerra. Mentre gli eventi della puntata ci avevano portato verso i complotti, le trame e le strategi,a in realtà a Westeros il conflitto è già nel pieno delle forze. Gli immacolati hanno infatti preso Casterly Rock cadendo dritti nella trappola del nemico. La fortezza dei Lannister è infatti un luogo privo di significato bellico per la famiglia leonina che lascia volentieri alle truppe di Daenerys, con tanto di una sorpresina sponsorizzata dai Greyjoy.
Il momento apice però viene racchiuso nel dialogo tra Jaime e Olenna. Non solo capiamo le parole che Cersei aveva rivolto al banchiere poco prima, ma permette un piccolo spaccato sul rapporto tra i fratelli, che sembra essere in procinto di rivestire molta importanza. Cersei è infatti una folle assetata di vendetta, mentre Jaime è ancora più pazzo e ingenuo se crede che la sorella possa ritrovare il senno dopo aver riportato la “pace” a Westeros. Olenna ci appare in questa scena granitica e calcolatrice fino alla fine. Sa come i suoi secondi siano limitati – più e più volte chiede infatti come intendono ucciderla – ma ogni parola è un fendente preciso all’orgoglio di Jaime. Lei ha ucciso Joffrey, lei ha insultato Jaime con le sue parole. Ha perso la guerra sul campo, ma lascia il gioco dei troni da vera vincitrice.
UN RITORNO ALL’EQUILIBRIO PER GAME OF THRONES
La terza puntata di Game of Thrones ci lascia più soddisfatti della precedente. Malgrado gli eventi sembrino rincorrersi senza sosta – ormai il teletrasporto dei personaggi dobbiamo darlo per assodato – almeno in questo capitolo non c’è stata fretta nella gestione dei personaggi. La lunga sequenza dedicata a Dany e Jon ha permesso un giusto spaccato sui personaggi e anche le scene che hanno visto protagonista Cersei (anche quando non c’era sullo schermo) hanno aiutato a rendere questo personaggio sempre più temibile e senza scrupoli. Menzione doverosa anche al sempre eccellente comparto tecnico di questa serie, in particolare alla fotografia di questa puntata, sempre azzeccata ed epica nei momenti richiesti.
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