Non è un mistero che George R.R Martin sia il fan numero uno della serie tv Game of Thrones ispirata alle sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Lo scrittore non ha solo dato la sua benedizione alla trasposizione televisiva, ma ha anche contribuito attivamente alla sua creazione, scrivendone tre episodi. Suo è stato The Pointy End della prima stagione e il cruciale Blackwater della seconda, completamente dedicato al sanguinoso assalto di Approdo del Re. Martin aveva ammesso che questa seconda sfida era stata molto più complicata del previsto: abituato ad avere piena libertà creativa nei suoi libri, si è dovuto confrontare con i limiti di budget di un prodotto televisivo. Limiti relativi, visto che il solo pilot della serie ha potuto contare su un investimento di ben 10 milioni di dollari, ma pur sempre ostacoli alla resa della grandiosità epica della battaglia.
Martin non è un novellino in fatto di scrittura televisiva, ha infatti lavorato a due popolari serie degli anni 80: The Twilight Zone e The Beauty and the Beast con Linda Hamilton. Intervistato dalla rivista SFX Game of Thrones bookazine, ha espresso il desiderio di essere più coinvolto nella serie tv e si augura in futuro di arrivare a scrivere anche tre o quattro episodi per stagione. Per fortuna, non dimentica un compito ben più pressante: “Ho ancora due giganteschi libri da scrivere, e non posso rubare del tempo a questo lavoro, è come se fossero i miei bimbi”.
Intanto per la terza stagione, George Martin ha scritto The Bear and the Maiden Fair, dal cui titolo i veterani delle Cronache intuiranno facilmente la trama. Sì, c’entrano un orso e una damigella in pericolo, e siamo certi che non ci deluderà!
