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Game of Thrones: dalla parte di Ditocorto, unico vero Re del gioco dei troni

La settima stagione di Game of Thrones, seppur non abbia avuto il coraggio di uccidere nessuno, ha visto nel suo finale la dipartita di Ditocorto.

Vedere e appassionarsi ad una serie tv o ad un libro o a un fumetto comporta spesso la perdita del contatto con il reale. A tutti noi è capitato di trovarsi in una situazione di vita normale e vedere un riferimento alla nostra saga preferita, questo è il lato se vogliamo “negativo” delle passioni, entrano talmente tanto nel reale che finiscono per distorcerlo. Accade inoltre di simpatizzare molto spesso con i personaggi negativi e giustificare azioni che nella vita reale troveremmo rivoltati (Hannibal). Accade questo anche per Ditocorto, un personaggio così subdolo e brillante da non suscitare altro che ammirazione, un Underwood di Westeros, il burattinaio dal sopracciglio birbante unica e sola vittima di questa settima stagione. Per questo, nonostante sia  molto difficile definire Petyr Bealish un personaggio amato dagli spettatori di Game of Thrones e sicuramente, sono state poche le lacrime versate a Westeros quando Arya lo ha ucciso, la sua presenza ci mancherà.

DITOCORTO RAPPRESENTA LA VERA ESSENZA DI GAME OF THRONES.

Ditocorto

Durante tutte le sette stagioni, Ditocorto ha dimostrato di essere una meravigliosa serpe capace di fare il triplo gioco e trarre beneficio da tutti quelli che si sono fidati di lui. Non un cattivo a tutti gli effetti, non un pazzo furioso come Joffrey, Ramsay o Euron; non una creatura magica come il Re della Notte; non l’incarnazione della cattiveria come Cersei: Ditocorto ha fatto del mantra di Martin “o ti adatti o muori” la regola della sua vita, riuscendo a sopravvivere sui cadaveri altrui senza badare troppo ai principi o alle regole del gioco.

Ditocorto è stato uno dei più intelligenti personaggi di Game of Thrones, solo Tyrion può tenergli testa in ambito strategico e politico. Mentre il resto dei Sette Regni era impegnato in guerre di principio, Bealish ha sempre pianificato le sue mosse in anticipo capendo come, pur restando fuori dalla mischia, poteva sfruttare chi aveva intorno, d’altronde se il “caos è una scala” lui è arrivato quasi alla fine.

Partito da proprietario di bordelli ad Approdo del Re, fin dalla prima stagione ha fatto del possedere informazioni la sua unica fonte di potere su chi era molto più in alto di lui nella catena della Capitale. Tramando nell’ombra, ascoltando conversazioni, accendendo la miccia per scontri intestini, sussurrando agli orecchi più giusti, ha saputo manovrare il teatrino dei Sette Regni per buona parte delle prime tre stagioni.

LEGGI ANCHE: GAME OF THRONES COSA BUTTARE E COSA TENERE DELLA SETTIMA STAGIONE.

UNA PRESENZA FONDAMENTALE NELLA STORIA DI WESTEROS.

Ditocorto

 

A differenza di altri personaggi, Ditocorto è riuscito a restare in vita grazie alla sua abilità di capire come stava cambiando il vento e di adattarsi di conseguenza, stabilendo nuove alleanze e tradendo le vecchie. Alleato degli Stark e dei Lannister, una delle menti dietro la morte di Joffrey, salvatore di Jon Snow durante la Battaglia dei bastrdi, e uccisore della pazza Zia Lysa Tully (certo buttarla dalla porta della Luna forse è stato eccessivo, ma non ditemi che non è stato memorabile).

Chi ha ucciso davvero Ditocorto non è la lama si Arya,ma la pessima sceneggiatura del suo personaggio dalla quinta stagione in poi. La sua ossessione per le donne Stark, che inizialmente era solo accennata e non gli aveva certo impedito di mettere in pericolo Catelyn scatenando una guerra, è tracimata trasformandolo in un omuncolo senza scopo se non quello di vedere Sansa regina.

Messi da parte i dialoghi da brividi, la lingua d’argento capace di manovrare tutte le famiglie di Westeros, e la creazione del caos, Ditocorto non si accorge (inverosimilmente) di essere vittima del suo gioco. Fine che poteva anche essere in linea con il personaggio (o come era diventato), ma vederlo cadere piangendo e lamentandosi del suo amore non corrisposto è una seconda uccisione. Ditocorto meritava di andarsene, ma non così, non strisciando, ed è per questo che forse più di tutti la sua morte è quella che dona meno soddisfazione e che ci farà mancare l’unico vero villian decente che Game of Thrones abbia mai avuto.

Ci mancherai Littlefinger, ci mancherai Aidan Gillen.

Ditocorto

Good Luck!

La_Seria_

Studentessa universitaria, persa nella sua Firenze,sfoga lo stress da esame nello streaming selvaggio, adora le serie crime e fantasy lasciandosi trasportare a tratti dai teen drama. Cerca ancora di capire perchè le piace la pioggia incessante

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