
Game of Thrones – La battaglia di Winterfell: Chi morirà nel terzo episodio?
Ci piacerebbe pensare che i nostri personaggi preferiti vivranno in eterno. MA non solo non è possibile, non è neppure probabile, dal momento che questo è Game of Thrones e, come aveva detto Ramsey: Se pensi che questa storia abbia un lieto fine, vuol dire che non hai prestato abbastanza attenzione.
Nel trailer dell’episodio 8×03 di Game of Thrones vediamo finalmente l’attesa battaglia di Winterfell. Un momento epico, come l’hanno definitivo i produttori, che vedrà le forze di Jon e Daenerys (aka i vivi) scontrarsi con quelle dei non-morti. Il Re della Notte è arrivato sotto le mura del castello degli Stark e ormai non c’è più scampo.
Trailer episodio 8×03 – The Battle of Winterfell
Nel trailer del prossimo episodio – Battle of Winterfell – vediamo lo scontro fuori dalle mura del castello. A guidare le fila dei soldati sono Brienne e Jon, entrambi immortalati in scene di battaglia. Ma le immagini mostrano anche l’interno della città: più nello specifico le cripte e i corridoi del castello.
Una teoria molto diffusa – che sembrerebbe confermata dalla frase di Daenerys “I morti sono già qui” – indicherebbe che, grazie al potere del Re della Notte, anche i morti delle cripte della città risorgeranno per combattere contro i vivi. Un bel problema, dal momento che donne e bambini saranno rifugiati proprio nelle cripte di Winterfell in attesa che i loro compagni vincano/perdano la battaglia.
Ma se davvero lo scontro dovesse spostarsi nelle cripte, questo significa che davvero tutti si troveranno a combattere. Inclusi quelli rifugiatisi nelle grotte: per ora sappiamo per certo che ci saranno Sam, Gilly e Sansa. A fronte di questa importantissima informazione, ecco alcune predizioni su chi potrebbe lasciarci nel terzo episodio della prossima settimana.
Senza poi scordare il video ufficiale di Jenny of Oldstones che la HBO ha caricato sul suo canale montando scene delle stagioni passate e sovrapponendo versi e personaggi in maniera che difficilmente può essere casuale. Noi ci proviamo a giocare al toto-morto, con la speranza segreta di sbagliare alcuni pronostici. Perché a certi personaggi (o a tutti?) davvero non sapremmo dire addio.
Cavalieri e consiglieri
Jorah Mormont


Tutto sembra puntare al fatto che il più fedele dei cavalieri al servizio di Daenerys potrebbe aver chiuso il suo cammino, iniziato fin dai primi episodi di Game of Thrones. A suggerirlo è il suo discorso in favore di Tyrion. Una sorta di investitura che chi lascia pensare che proprio Lord Tyrion prenderà il suo posto. Anche il suo chiedere perdono per eventi ormai “morti” e sepolti è sospetto.
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Quello che maggiormente sembra puntare alla sua dipartita, tuttavia, è la spada con acciaio di Valyria donatagli da Sam. Heartsbane è solo una delle potenti armi attualmente sul campo di battaglia (ne hanno una anche Jon, Brienne, Jaime, Arya). Potrebbe trattarsi di un gesto più che simbolico. Ser Jorah potrebbe sacrificarsi per dare agli altri un nuovo indizio sulle potenzialità dell’acciaio di Valyria, fino ad allora sconosciute.
Ma che muoia difendendo qualcuno o che muoia dando agli altri nuove info sui non-morti, una cosa è certa: morirà.
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Ser Davos

Lo dice lui stesso nell’episodio 8×02: ha partecipato ed è sopravvissuto a due battaglie epocali pur non essendo un grande guerriero.
È scampato all’altofuoco nella battaglia di Blackwater Bay e alla carneficina della Battle of Bastards. Che non ci sia due senza tre? Possibile, perché la sua morte non sarebbe sufficientemente epica da regalare un momento memorabile. La sua morte non servirebbe alcun fine, a questo punto della trama. È più logico pensare che continui a fare da paciere tra Danaerys e Jon, tra il Nord riottoso e la Regina dei Draghi. Ammesso che sopravvivano entrambi.
Probabilità di sopravvivenza: media
Verme Grigio e Missandei

George R.R. Martin si era fatto quasi un punto d’onore nell’impedire che ogni storia d’amore avesse un lieto fine. Martin è rimasto indietro con i libri superato dalle esigenze televisive che hanno imposto a Benioff e Weiss di fare da soli. Ma questo non significa che i due showrunner intendano tradire le regole dello scrittore. E tra queste c’è sicuramente quella del no happy ending for lovers.
Troppo tempo hanno speso Verme Grigio e Missandei a scambiarsi promesse sul cosa fare dopo. Tanto da farci sospettare che un “dopo”; per loro, non ci sia. Chi dei due morirà per primo? Verme Grigio in prima linea contro le soverchianti legioni degli Estranei? O Missandei nelle cripte, se davvero i morti dovessero risorgere? Solo questione di precedenze, ma difficile che lo stesso destino non tocchi ad entrambi.
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Ser Brienne of Tarth

Sarebbe difficile, quasi impossibile dire addio a Brienne. Ma, se abbiamo imparato qualcosa da Martin, e dalle serie tv in generale, è che quando un personaggio ha completato il suo arco narrativo, è arrivato per lui il momento dell’addio. Brienne ha ricevuto il titolo di cavaliere e il comando di una parte dell’esercito dei vivi. Ha ottenuto ciò che ha sempre desiderato, un riconoscimento ufficiale e uno materiale del suo valore.
Ha mantenuto la promessa di riportare Sansa a Winterfell. In seguito, ha protetto Arya, anche se la ragazza non ne aveva poi tutto questo bisogno. Ha dimostrato il suo valore combattendo sempre dalla parte dei giusti. Ha pagato il debito di riconoscenza con Jaime. È stata la prima donna ad ottenere il titolo di cavaliere nei Sette Regni. Cos’altro le resta per completare il suo percorso, se non una morte eroica appunto?
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Podrick Payne

Dopo aver scoperto che Podrick ha delle incredibili doti di seduttore, abbiamo appurato che ha anche una voce niente male. Sua è infatti la voce che canta Jenny of Oldstones nell’episodio 8×02, mentre un folto gruppo di personaggi principali è riunito davanti al fuoco.
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Proprio come Brienne, anche Podrick è stato in grado di distinguersi. Da scudiero di Lord Tyrion l’ha salvato da morte certa nella battaglia di Blackwater Bay. Come scudiero di Brienne ha saputo risollevarla nei momenti difficili e grazie a lei è diventato anche un abile spadaccino. Pod non è mai stato l’eroe della situazione ma, un pò come Sam per Frodo, è stato essenziale non per uno ma per svariati personaggi di Game of Thrones.
Adesso? Adesso va in battaglia con la consapevolezza di non essere il miglior guerriero del mondo ma di avere coraggio. A meno che non resti a difendere le cripte (non ce ne sarebbe motivo ma, nell’eventualità, sarebbe più probabile che riuscisse a sopravvivere) è difficile vedere un finale diverso per Podrick che non sia lo stesso di Brienne.
Probabilità di sopravvivenza: media
Eddison Tollett (Lord Commander)

And now my watch begins. Sembra una frase messa lì apposta per riportare alla mente l’altra e ben più tetra: and now his watch has ended (titolo dell’episodio in cui morì Lord Mormont).
Dei Guardiani della Notte ormai restano davvero in pochi. Quella che prima era l’ultima difesa dei Regni degli Uomini è ora uno sparuto gruppo di senza nome. Jon è ormai “altro” e Sam, per quanto ancora formalmente un Guardiano della Notte, è destinato ad altro.
Difficile immaginare che resti altro da fare al povero Edd se non immolarsi in un atto estremo, come quello del non a caso ricordato Grenn. La giusta fine per un ladro che ha dimostrato come il valore di un uomo possa germogliare anche quando il seme è stato nascosto a lungo nel fango. Non a caso Jon aveva avuto fiducia in lui.
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Lord Varys

Importerebbe a qualcuno della sua morte? Potrebbe dare ancora qualcosa alla serie tv? Due motivi ma sufficienti per ritenere che il Ragno Tessitore, pur avendo smesso da tempo di tessere i suoi intrighi, sia tutt’altro che al sicuro nelle cripte di Winterfell.
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Lannister
Jaime Lannister

Se gli autori vogliono scioccare il pubblico iniziando a far morire personaggi principali, lo Sterminatore di Re è quello giusto.
Jaime è ormai pienamente riabilitato, sia come cavaliere che come uomo. Ha messo l’onore davanti all’amore, la lealtà davanti alla famiglia. È un colpevole, si, ma che ha espiato i suoi peccati, riconciliandosi con chi di quei peccati è finito per essere vittima innocente. Che non ci sia un afterwards per lui potrebbe essere stato predetto da Bran in maniera esplicita nel loro intenso dialogo. O potrebbe essere stato suggerito da lui stesso, riconoscendo di non essere più abile come una volta.
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La morte di Jaime Lannister potrebbe anche essere il più alto degli onori. Se davvero fosse lui Azor Ahai, colui che ucciderà in Re della Notte, in una estrema difesa di Bran, sarebbe un modo perfetto per andarsene. Unica speranza di sopravvivenza è legata alla profezia di Maggie La Rana. Secondo quest’ultima, Cersei morirà ad opera di un fratello minore. Che si tratti di Jaime o Tyrion, non ci è dato saperlo.
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Tyrion Lannister

E se, invece, avessimo sbagliato? Anche Jaime è minore di Cersei per cui il Kingslayer potrebbe diventare un Queenslayer. Potrebbe farlo togliendo questo ruolo al più piccolo (in tutti i sensi) dei figli di Tywin Lannister: Tyrion.
In questo caso, potremmo candidare il Folletto ad essere la vittima più illustre della battaglia di Winterfell? Mai dire mai in Game of Thrones. Ma anche difficile che il suo arco narrativo si concluda così. Tyrion ha inanellato una impressionante serie di insuccessi da quando Daenerys ha appuntato sul suo petto la spilla di Hand of the Queen. Se anche non fosse lui a chiudere la parabola discendente di Cersei, resta ancora da assistere alla fase crescente della sua redenzione. Il Folletto deve ancora dimostrare il suo valore prima che si concluda la serie tv.
Probabilità di sopravvivenza: alta
Ser Bronn of Blackwater

A rigore, in questa lista, non dovrebbe esserci proprio dato Ser Bronn. Perchè? Beh, non è a Winterfell e non è un Lannister!
Ma sappiamo che ha sempre combattuto per questa casata (prima per Tyrion e poi per Jaime) e che è diretto al castello degli Stark per eseguire la sentenza di morte di Cersei per i due fratelli. Che arrivi giusto in tempo per dimostrare per la prima volta che al castello promesso e all’oro garantito preferisce l’amicizia? Certo, servirebbe il teletrasporto, ma si sa che a Westeros ce l’hanno!
Per Bronn sarebbe un moto di innata gentilezza, quello di sacrificare le ricchezze per l’amicizia. Staremo a vedere cosa deciderà, in fin dei conti. Del resto, alcuni hanno sentito un “Bronn!” urlato da Jaime in battaglia, in uno dei trailer della stagione.
Probabilità di sopravvivenza: media
Stark
Sansa Stark

In teoria, come il resto delle donne, Sansa è al sicuro nelle cripte di Winterfell. In pratica, potrebbe essere nel posto peggiore se davvero la teoria secondo cui il Re della Notte potrebbe far risorgere i morti degli antenati degli Stark si avverasse! Sansa uccisa dal cadavere zombificato di un suo avo? Estremo, ma non impossibile. Magari proprio di un Ned senza testa!
Certo, la sua morte sarebbe possibile proprio per quanto inattesa. Permetterebbe agli autori di prendere i classici due piccioni con una fava. Scioccare lo spettatore con una morte imprevedibile. Risolvere la diatriba su chi dovrebbe comandare il Nord dopo un’eventuale vittoria di Daenerys.
Possiamo anche dire che il suo arco narrativo si sia (parzialmente) concluso. Anche se tutti speriamo segretamente che diventi Queen of the North, non è vero?
Probabilità di sopravvivenza: medio-bassa
Arya Stark

Qualcuno degli Stark perirà nella battaglia di Winterfell e questo qualcuno potrebbe essere proprio la piccola di casa.
Colei che ha conosciuto molte facce della morte potrebbe, infine, scoprire che faccia ha davvero la morte. Anche perché sulla sua lista non ci sono più tanti nomi e i pochi rimasti sono troppo “grossi” per essere destinati a lei. Cosa ci sarebbe dopo, per lei? Una romantica love story con Gendry? Troppo out of character per lei. Troppo bello per essere vero. Ma diciamo che ha più probabilità di sopravvivere di Sansa, questo è sicuro.
Probabilità di sopravvivenza: alta
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Brandon Stark

Si è autoproclamato obiettivo numero uno del Re della Notte. Scrivendo il suo nome al primo posto nella lista del totomorto. Ma proprio per questo motivo è improbabile che muoia nella prossima puntata.
Perché sarebbe troppo scontato e mai Game of Thrones ha fatto scelte ovvie. Senza contare che a difenderlo avrà i draghi di Daenerys e chiunque altro sia in cerca di redenzione. Ma soprattutto senza dimenticare che è l’unico a poter validare la discendenza di Jon e il suo diritto a sedere sul Trono di Spade. Abbastanza fattori per essere sicuri che continuerà a fissare chiunque e a tirare fuori frasi da menagramo ancora per un pò.
Probabilità di sopravvivenza: alta
Theon Greyjoy

Probabile che i bookmakers non accettino neanche scommesse sulla sua morte. Pagherebbero troppo poco, come chi scommettesse che in inverno sulla cima delle Alpi nevichi.
Theon è tornato a Winterfell per morire sotto le mura dove è cresciuto. Per difendere il castello dove ha imparato quello che sa, dove ha commesso i crimini peggiori. Ha espiato ormai tutte le sue colpe, soffrendo anche più di tutti e cadendo nella polvere e nel fango. Solo per rialzarsi. Per redimersi agli occhi di Yara e Sansa.
Ormai Theon ha concluso il suo arco narrativo. Il fatto che venga messo a guardia di Bran lo conferma: con tutti i guerrieri capaci e valorosi, possibile che affidino la sicurezza di Bran proprio a Theon? Insomma non gli resta che sacrificarsi e lasciarci una volta per tutte. Ci mancherai, Reek.
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Samwell Tarly

Lo associamo agli Stark per il legame che ha con Jon, anche se andrebbe considerato un !!senza casata visto che ha un ruolo, per così dire, universale. Un compito che potrebbe metterlo al sicuro da ogni morte improvvisa, in teoria. Perché Sam non è solo l’altro testimone che può mettere sul capo di Jon la corona dei Sette Regni. In un certo senso, Sam è Martin stesso.
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L’alter ego dello scrittore e l’aedo le cui parole sono quello che separano l’uomo dall’animale. La memoria di quel che è stato. È colui che potrà narrare le gesta dei molti che si sono battuti in questi anni per scrivere la storia mostrata dalla serie. Non a caso una delle teorie sul finale vede proprio Sam chiudere il libro in cui ha scritto gli eventi di Game of Thrones. Magari non sarà così che la serie finirà, ma molto difficile che nella lista dei sopravvissuti non ci sia anche il nome del pacioso erede di casa Tarly.
Probabilità di sopravvivenza: alta
Compagnia dei Sette
Beric Dondarrion

Certamente non ci crederebbe mai neanche lui se, per qualche miracolo, dovesse sopravvivere alla Battaglia di Winterfell. E sicuramente sarebbe una scelta troppo anticlimatica. Però, potrebbe essere anche Beric colui che porrà fine alla lunga notte uccidendo il Re della Notte. Quasi certamente non sarà così, ma non si può escludere che proverà ad arrivare allo scontro diretto con lui. Perché la sua spada fiammeggiante è l’arma ideale con cui aprirsi la via tra le orde di Estranei. E perché la fede sconfinata nel Dio della Luce lo spingerà a non tirarsi indietro fino alla fine.
Che arrivi durante la battaglia di Winterfell l’ultima morte di chi è tornato indietro già diciannove volte? Abbastanza probabile, si.
Probabilità di sopravvivenza: bassa
Sandor Clegane

Il Mastino è rimasto a bere vino sulle mura di Winterfell, lamentandosi che sembri quasi di stare ad un “bloody wedding”. Espressione quanto mai infelice e al tempo stesso quanto mai azzeccata, visti i precedenti dei matrimoni in Game of Thrones.
Il Mastino ha fatto pace con Arya, più o meno. Ed ha trovato in Beric un compagno leale al cui fianco battersi fino alla fine. Pronto a lasciarci, quindi? Difficile dirlo perché la sua morte non avrebbe un forte impatto sugli spettatori. Ma anche lasciarlo in giro a fare tappezzeria servirebbe a poco. Che si immoli per proteggere le sorelle Stark, chiudendo quel cerchio che lo ha visto proteggere Sansa a Blackwater e potrebbe ripetersi a Winterfell con Arya?
Probabilità di sopravvivenza: media
Tormund Giantsbane

Ci sarebbe quasi da sperare che muoia, per non dover assistere ad altre scenette in cui fa il ragazzino per fare colpo sulla ragazza che gli piace (e che non lo considera affatto). Ma Tormund è un personaggio che, seppure non principale, ha rivestito a lungo un ruolo importante. Dopo la morte di Mance, ha dato fiducia a Jon e gli ha permesso di imparare ad essere un leader.
Tuttavia, la sua presenza è ormai ridondante e, se la serie decide di cominciare a ridurre il numero esorbitante di personaggi, il suo nome potrebbe finire nella lista dei necrologi. Magari mostrando il suo valore alla donna che ama. Sarebbe un modo ideale per Tormund di andarsene.
Probabilità di sopravvivenza: media
Targaryen
Daenerys Targaryen

Bisogna davvero parlarne? C’è davvero qualcuno che crede che la Madre dei Draghi ci lasci prima del gran finale? Curioso ma si, c’è qualcuno che lo credere.
Sarebbe una decisione epocale quella di escludere una delle principali protagoniste della serie arrivati a metà della stagione conclusiva. Vero è che Game of Thrones ha costruito la sua fama su scelte come questa. Il respiro affannoso di Ned Stark prima della decapitazione rimbomba ancora nelle orecchie di ogni fan. Proprio come il suono dell’istante fatale in cui si è capito cosa sarebbe stata questa serie tv. Ma non c’è più Martin a scrivere i romanzi da cui trarre scene come quella. Il finale agrodolce promesso non potrebbe essere tale senza Daenerys nelle ultime scene… o si?
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Senza la Madre dei Draghi, Jon potrebbe salire sul trono. In fondo lui è già morto una volta, e può cavalcare i Draghi, come abbiamo visto nel minutaggio sprecato dell’episodio uno. Possibile che sia tra le nevi del Nord che la Regina tornata da Essos finirà il suo cammino a Westeros?
Probabilità di sopravvivenza: media
Jon Snow – Aegon Targaryen

Provocatoriamente ma non troppo chiudiamo mettendo Jon Snow nella casata a cui (per diritto dinastico) appartiene davvero. Anche se lo abbiamo sempre considerato uno Stark, Jon è invece un Targaryen – e non uno qualunque. Anzi, è il legittimo erede al trono. Colui che può reclamare per sé la corona dei Sette Regni e porre fine anche alla spinosa disputa su chi debba comandare al Nord.
Perché il Nord non si inchina se non al Re del Nord. E il Re del Nord è per la prima volta anche il Re dei Sette Regni. Quanto basta per salvare Jon dai caduti della Battaglia di Winterfell? Sicuramente, ma Jon può vantare anche altri crediti. Perché tutte le profezie sul mitico Azor Ahai possono leggersi come premonizioni di Jon.
E chi meglio di colui che ha dato tutto per proteggere il Nord come principe che è stato promesso per porre fine alla minaccia del Re della Notte? La domanda diventa allora: Jon ed il Re della Notte si uccideranno a vicenda? E succederà alla fine degli ottantadue minuti del prossimo episodio? Del tutto possibile e, forse, persino auspicabile come gloriosa fine di Jon.
Ma Game of Thrones sta per concludersi e non può scrivere la parola fine senza quello che ne è ormai il vero protagonista. Perché il ghiaccio e il fuoco delle cronache non si incarnano in altri che in Jon.
Probabilità di sopravvivenza: alta
Buona visione, da Katia e Winny.