Flash Forward – 1.17 The Garden of Forking Paths
It’s the final countdown… E’ il 15 marzo del 2010 ovvero il giorno della presunta morte di Demetri. Ora per l’agente dell’FBI sono… (avete proprio capito bene! Ehehe). Se fossi stata in Demetri, sarei fuggita da L.A. a gambe levate, ma da giorni e giorni… Non sarei interessata a trovare l’uomo/la donna con la pistola di Mark, né ad aiutare gli altri nelle indagini. Sarei scappata in stile “Flash Gordon”, utilizzando una falsa identità (lavorando per l’FBI non penso sia un problema crearne una o più) e lasciando indietro persino il mio compagno. Dunque Demetri doveva semplicemente dire “adios” ai colleghi, “adios” all’ufficio e “adios” a Zoey… Invece cosa decide di fare? Rimanere a L.A. e organizzare il suo matrimonio proprio nel giorno del suo omicidio! E come se non bastasse, incurante del pericolo, decide di rimanere a casa da solo durante i preparativi. Dire che è la scelta più stupida che abbia mai fatto è forse poco…
E’ proprio a casa di Demetri che chiaramente Dyson Frost (aka D. Gibbons) arriva di soppiatto, stordisce la sua vittima e la rapisce. Il tutto con assoluta semplicità e senza sporcarsi le mani di sangue. Giunti in un capannone, Frost lega la sua vittima su una sedia e architetta uno strano congegno con la pistola rubata a Mark; nel caso in cui l’ostaggio dovesse muoversi e tentare di slegarsi dalla sedia, il congegno si attiverebbe e la pistola sparerebbe un colpo proprio nel petto di Demetri ponendo così fine alla sua vita.
Ma l’obiettivo principale di Frost non è uccidere Demetri, bensì incontrare Mark per raccontargli quel che sta succedendo, chi c’è dietro i blackout e perché la morte di Demetri è così importante per lui e per il futuro di altre persone. Per ottenere l’attenzione dell’agente dell’FBI, Frost avvicina Charlie in un parco giochi e lascia alla bambina una foto di un quadro con alcune indicazioni da dare al padre. Un piccolo indovinello che potrebbe aiutare Mark ad incontrare di persona Frost ma soprattutto salvare la pelle al collega.
Durante una discussione con Frost nella speranza di convincere il suo rapitore a liberarlo e a cambiare il destino, Demetri scopre che l’uomo ha vissuto diversi blackout e avuto svariate visioni sul suo futuro, ma tutte tristemente uguali e legate alla sua stessa morte. Come Demetri, anche lui deve morire il 15 marzo 2010. Dopo alcuni studi e analisi sulle visioni, l’uomo ha però capito che la sua vita e il suo destino dipendono da Demetri; se l’agente muore, l’uomo infatti ha una possibilità in più di sopravvivere. L’unica cosa che vuole Frost è poter sopravvivere al giorno predetto per la sua morte e ottenere parallelamente protezione in quanto i terroristi dietro ai blackout lo stanno cercando e faranno di tutto per ammazzarlo. Quale futuro, tra quelli previsti da Frost, riuscirà ad avverarsi?
L’episodio s’intitola dunque “The Garden of Forking Paths – Il giardino dei sentieri che si biforcano” per un’ovvia ragione: Frost ha ipotizzato tutte le strade possibili, tutti i futuri possibili legati alla morte (o meno) di Demetri. L’episodio è dunque un punto chiave nella trama per capire come si svolgerà il futuro dei protagonisti. Peccato però che questi 45 minuti non siano così emozionanti come speravo… Sono sì interessanti, non lo metto in dubbio, ma mi sarei aspettata più azione. L’inserimento di elementi sci fi/thriller (come l’albero dei future disegnato da Frost o la macchina della morte costruita per Demetri) ha comunque dato un tocco interessante alla serie che, continuo a ribadire, con questa seconda parte della stagione si sta facendo più interessante.
Peccato che gli sceneggiatori abbiano deciso di porre fine – così velocemente – al personaggio di Frost Dyson perché non era semplicemente uno scienziato pazzo, il solito cattivone/studioso fuori di testa. Alla fine si è rivelato un uomo semplicemente terrorizzato dalla morte e dall’approssimarsi di un destino che non poteva (probabilmente) essere cambiato. Le azioni di Frost sono state spinte dalla paura, dal terrore dell’approssimarsi della fine. Per un uomo abituato ad essere controllato, preciso e a pianificare tutto con la ragione, la minaccia della paura è stata decisamente difficile da gestire.
E ovviamente con la morte di Frost, non poteva non essere risparmiato Demetri proprio grazie all’amico Mark…
E’ davvero un peccato che la serie si sia risollevata, a livello di trama e sceneggiatura, solo nella seconda parte della stagione perché se fosse iniziata con questo ritmo, sicuramente avrebbe catturato molti telespettatori.