
Fear The Walking Dead: Recensione dell’episodio 1.06 – The Good Man
Fear The Walking Dead per me è da promuovere. Questa sua prima mini stagione iniziale, costruita sulla modalità del lancio della serie madre, svolge molto bene il suo lavoro, introduce lo scenario e i personaggi, ci fa vivere appieno la tensione ed è, soprattutto, scritta molto bene.
Molte critiche sono state mosse a questo show ed alcune anche sensate, ma non vedevo alternativa sinceramente alle scelte fatte. Quando si dice “sono cose che noi abbiamo già visto/già sappiamo dove andranno a parare” è tutto assolutamente vero, ma come altro si poteva fare uno spin-off di The Walking Dead che raccontasse delle prime fasi dell’epidemia evitando la critica di cui sopra? Impossibile, a meno di stravolgere l’universo narrativo e la mitologia della serie e quindi non poteva esserci altra strada che vedere quello che stiamo vedendo. Potrebbe essere vista anche come una critica gratuita il fatto di dire che una storia che racconta dell’apocalisse zombie ricada negli stilemi classici del racconto apocalittico sugli zombie. Come altro lo dovrebbe raccontare? Noi appassionati del tema abbiamo letto e visto molto, da Lourero a Brooks, da Bourne a Cortini fino a Matheson e alla fine la vera domanda potrebbe essere: si può ancora scrivere o raccontare di zombie ed essere originali? Credo che alla fine sia molto difficile, se proprio vogliamo evitare di usare la parola impossibile, quindi quello che dobbiamo cercare è altro.
Questo altro, nel caso di alcuni può essere l’azione o orde di zombies splatter (e allora meglio stare su Z Nation e evitare Kirkman), ne mio caso sono la buona scrittura, i dialoghi intelligenti, la giusta dose di tensione e una capacità di usare gli zombie per raccontare anche qualcos’altro (anche perché dopo un po’ di soli zombie fini a se stessi sfido qualcuno a non annoiarsi) e tutto questo, anche se in certi momenti di più e in altri di meno, Fear The Walking Dead l’ha dato.
Un’altra critica è stata sul piano dei personaggi non così emotivamente connessi allo spettatore come in The Walking Dead. Capibile, ed effettivamente è così, al netto del poco tempo per cui li abbiamo visti in scena (non è che alla fine delle prime 6 puntate di TWD era molto diversa la situazione) soprattutto perché questi personaggi sono più “normali” e probabilmente è anche voluto, proprio perché è diverso l’ambiente, un ambiente più consueto per noi su cui si abbatte una crisi sconosciuta, rispetto ad un ambiente già postapocalittico nel quale la caratterizzazione da bad-ass è più naturale. Qui in fondo sono ancora persone normali che devono ancora accettare quello che sta succedendo. Poi, ovvio, qui manca il belloccio per cui tutte quelle/quelli che guardano TWD sbavando per Rick o Daryl qui hanno poco da fare…
Quello che invece c’è in questo Fear The Walking Dead è una buona scrittura, sono dei dialoghi intensi, è una buona recitazione, fatta da attori che, per quanto visto finora, sono più espressivi di quelli della serie madre. Le prime volte sono significative e, per fare un esempio riferito a questo finale intenso, vediamo i nostri che per la prima volta si trovano a dover combattere con gli zombie e soprattutto che si trovano davanti alla prospettiva di dover dare una “buona morte” ad un proprio caro. Volendo fare un confronto con quanto successo sempre nella prima serie di TWD, possiamo vedere il parallelo con la morte della sorella di Andrea. In questa situazione troviamo più consapevolezza e più dramma rispetto all’analoga scena di qualche anno fa nella serie madre e qui, a mio avviso, nonostante il “non visto” il tutto risulta molto più straziante.
Questo finale si sbilancia, come questo franchise ci ha in più occasioni mostrato, sull’azione a voler “ricompensare” quelli che avevano sentito la mancanza degli zombie e ce ne da in abbondanza. Alcune scene sono un po’ facili, ma abbiamo visto di peggio, altre invece sono molto belle, come (nonostante il prevedibile salvataggio all’ultimo minuto) Nick che saluta sua madre da dietro la porta bloccata e le dice di andare o come una splendida guest star Sandrine Holt da sola in mezzo a pazienti che ha lei stessa ucciso, rassegnata ad un mondo senza speranza e a non volerci entrare.
Un finale che somma molte cose e ci catapulta lontano dal mondo dei vivi per farci entrare definitivamente nel regno dei morti e che, pur non avendoci rivelato come il virus abbia spazzato via il genere umano, ha risposto ad un’altra fondamentale domanda. Spesso ci eravamo chiesti come gli zombie avessero fatto a sconfiggere i vivi, ora ci siamo risposti che non sono stati gli zombie ma, in piena filosofia Kirkmaniana, sono stati gli umani a sconfiggere se stessi, anche i più giusti, anche i più buoni, alla fine prevaricano, abbandonano e uccidono, scappano, si dividono e si arrendono. Si trasformano negli Walking Dead già da vivi.
Questo finale ci porta in un nuovo mondo, ma non ci da indicazioni su quello che vedremo, ci consegna una squadra e un futuro incerto, un po’ come alla fine della prima stagione di TWD dopo l’esplosione del CDC di Atlanta. Ora arriva la vera sfida, il dover gestire 13 episodi per la prima stagione lunga, cosa molto più complicata dei primi sei, sperando di non trovarci davanti una nuova fattoria.
Per restare sempre aggiornati su Fear The Walkig Dead con foto, news, interviste e curiosità, vi consigliamo di passare per Fear The Walking Dead Italia per The Walking Dead ITA e ricordatevi di mettere like alla nostra pagina Facebook per tutte le novità su tv e cinema
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 5 Stars
Visitor Rating: 3 Stars
Arrivo in ritardo mostruoso a commentare la serie (ho visto il finale solo adesso, non me ne vogliate). Concordo in pieno con quello che hai scritto. Una serie che è ben scritta, ben recitata, ben studiata, con dei personaggi che riescono ad essere ben delineati nel corso delle sei puntate e un mondo che inizia ad aprirsi sì agli zombie ma senza per questo mettere in ombra la trama di base.
Una trama che qui può ancora essere di normalità, di persone che cercano di salvare la propria famiglia. Una normalità che TWD ha ormai perso da tempo ma che qui, se la linea narrativa dovesse continuare anche nella prima stagione ‘effettiva’, potrebbe risultare una carta vincente. Una che Kirkman ha un disperato bisogno di giocare e giocare bene, secondo me!
Una costola del più famoso ma sempre noioso twd, dopo le prime tre puntate che ci facevano sperare in qualcosa di diverso questo ftwd è diventato la brutta copia del primo, una serie piena di parti noiose fatte tanto per tirare a campare e un po’ di zombi alla fine per ridare un po’ di azione, alla fine in una storia di zombi è questo quello che vuole la gente, znations insegna, per il resto come la serie originale questo prodotto è solo pretestuoso e logoroico.
Visitor Rating: 2 Stars