
Fargo: Recensione dell’episodio 1.05 – The Six Ungraspables
Attori di ottimo livello con Billy Bob Thornton, Martin Freeman e Colin Hanks in gran spolvero, ma anche Adam Goldberg e Allison Tollman piacevolissime sorprese. Una regia raffinata che sa muoversi sia nell’aperto di incantevoli spazi innevati che nel chiuso di ambienti di monotona ordinarietà. Una fotografia che sa esaltare i contrasti cromatici tra il bianco delle nevi onnipresenti e i colori vivaci di abiti e cose. Una buona dose di humor intelligente e mai eccessivo o fuori luogo. Pregi innegabili di questa serie a cui si poteva però imputare un piccolo ma non marginale difetto: un certo scollamento tra i personaggi che sembravano muoversi in modo autonomo per convergere troppo lentamente verso un inevitabile incontrarsi. Giunti a metà del guado (quinto episodio su dieci), Noah Hawley decide che è arrivato il momento di accendere una la lavatrice (oggetto mai tanto importante in una serie tv come in questa) e smacchiare l’abito buono.
Motore primo di una notevole accelerazione degli eventi è, non a caso, Lester che forzatamente chiuso in cella con i due killer mandati a vendicare Sam Hess deve, infine, capitolare al dolore e confessare il nome del suo pericoloso complice. Dolore dovuto alla ferita alla mano gonfiatasi in modo ormai così evidente che è impossibile trascurarla al punto da richiedere un urgente ricovero in ospedale. Non è certamente casuale che i sospetti su di lui siano cresciuti parallelamente alle dimensioni della sua mano. Così come la ferita non può più essere nascosta, le prove del suo coinvolgimento non sono più vagamente accennate, ma orami tanto chiare che persino il distratto e incompetente Bill deve riconoscerle come serie e fondate. Eppure, il colpo di fucile che ha causato la ferita alla mano ha avviato non solo la crescita della mano, ma anche dello stesso Lester. Se il flashback iniziale ci mostra un Lester ancora tanto insicuro di sé stesso da non decidere neanche il prezzo di calzini spaiati in offerta speciale e arrendevole vittima della derisione altrui (che sia la moglie che non lo apprezza o un commesso che ti raggira vendendoti un fucile che non ti serve), l’episodio si chiude invece con lo stesso Lester che finge di dormire per evitare l’interrogatorio di Molly. Nel suo sguardo c’è ancora il timore che ne è la cifra caratteristica, ma anche la volontà di trovare comunque una via di fuga, di non arrendersi al suo destino di vittima degli eventi. Un Lester, quindi, non ancora maturo, ma la cui fiducia in sé stesso è sicuramente maggiore (senza dimenticare che per ora nessuno pensa che a uccidere Pearl sia stato lui).
Chi, invece, non ha probabilmente mai avuto problemi di autostima è Lorne Malvo che inesorabile porta avanti il suo piano per ricattare uno Stavros ormai a brandelli dopo la piaga dei grilli (giusto contraltare in stile “Fargo” delle bibliche locuste). Motore degli eventi della serie, Lorne continua ad essere tanto inquietante nelle sue minacce velate quanto comicamente irriverente nei suoi dialoghi con improbabili aiutanti (che siano lo spacciatore che vuole vendergli un ricevitore rosa o il personal trainer sovraeccitato da chiudere nella dispensa). Niente sembra sfuggire al suo controllo che tutto prevede (la foto chiaramente modificata sul sito web della chiesa) e a tutto provvede (il walkie talkie per intercettare la figlia di Gus e l’appostamento per scoprire dove abita). C’è però un particolare che potrebbe tradirlo ed è la storiella raccontata a Stavros sulla donna e il rottweiler. Sembra di sentire nel piacere con cui la riferisce una certa misoginia che lo porta a guardare alle donne come esseri trascurabili. Al contrario, è proprio una donna quella che maggiormente si sta avvicinando e l’unica che è ancora del tutto fuori dai suoi onniscienti radar.
1.05 - The Six Ungraspables
Convergente
Valutazione Globale
si però cinque episodio per far muovere le cose è un po’ tantino… inizia a stufarmi Fargo, ho capito che le atmosfere devono essere sempre più assurde, ma iniziano ad annoiarmi tutta questa neve, e nessuno scopo della trama… giusto freeman mi aiuta 🙂