
Fargo : Recensione dell’episodio 1.02 – The Rooster Prince
Dopo aver assistito a ben tre morti (numero molto elevato per un pilot) e ad una serie di interminabili colpi di scena, iniziamo a seguire questa ben visibile scia di sangue che attraversa questo telefilm e che ci invita a seguirla per vedere quali altre sorprese hanno in serbo per noi i fratelli Coen. Dopo un pilot con i contro cazzi, il secondo episodio ci fa prendere un attimo il respiro, rallentando le frenetiche morti per darci il tempo di scoprire gli effetti devastanti che la figura del gelido Lorne Malvo ha portato con sè. Personaggio subito osannato come il perfetto cattivo, mescolando una figura di un perfetto fesso con il carattere di un eccellente sadico, Lorne è entrato in maniera casuale nella vita del povero Lester che sembra aver subito il cambiamento accelerato di Mr. White di Breaking Bad, trasformandosi in soli trenta minuti da buon assicuratore a perfetto omicida.
Mi piace molto come Lorne sia entrato nella vita degli abitanti di Bemidji creando non poco scompiglio soprattutto per la sua mente che sembra essere al di sopra di quella di quei pochi sempliciotti montanari che abitano il paese. Ecco quindi che ogni scena che vede Lorne protagonista è per forza ridicola, e, passando dall’imprenditore che lo assume per un nuovo assurdo caso e gustandoci la scena di sottile ironia tra Lorne e l’operaio nella distribuzione poste, non possiamo non concederci una sonora risata nella scena grottesca del gabinetto. E’ proprio questo il punto forte di Fargo; l’aver creato dei personaggi ottusi che sembrano sbandare a destra e a manca facendo spiccare la figura malefica di un assassino come Lorne che non vede l’ora di sguazzare in questo mare di idioti. In questo episodio Lester deve fare i conti con la propria coscienza e con la polizia, che ora, più che mai, sembra essere intenzionata a voler mettere il neo vedovo sotto torchio per scoprire il vero assassino di Vern. Dopo averlo visto recitare negli ultimi film/telefilm, non posso non ammirare la bravura di Martin Freeman qui accentuata dal suo ruolo di personaggio impacciato, impreparato e falso. La bravura della sua recitazione è ben confezionata con un ridicolo vestiario e con un modo un po’ da sfigatello di vivere del personaggio di Lester che in questa puntata non fa altro che balbettare alle domande dell’agente Molly, suscitando la compassione del vice comandante Billy che prega Molly di lasciarlo in pace. Molly, che ricalca la figura stereotipata del poliziotto sempliciotto ma intuitivo, continua a stalkerare Lester che non può fare altro che chiamare Saul…erhm…Billy (cit.Better Call Saul, ha la mia stima chi sa di cosa sto parlando) che toglie Molly dal caso.
La cosa che mi piace di Fargo è l’uso spropositato di accostamenti di figure stridenti ma che riescono in qualche modo a crearsi una sintonia proprio per la sorpresa che suscitano nel pubblico: i personaggi di Lorne e Lester sono sì due personaggi opposti, ma, proprio come avviene nella chimica, riescono ad attrarsi fondendosi l’un con l’altro creando un duo ambiguo ma perfetto. Gli stessi due sicari mandati dai Fargo all’inizio della puntata ricalcano il classico stereotipo di un duo dove il leader ha sempre qualche difetto fisico ridicolo mentre la spalla ha qualche difetto mentale ( vedi Mignolo con Prof ). Le scene che vedono protagonisti Mr.Numbers e Mr.Wrech sono sempre in qualche modo accompagnate da una sorta di umorismo nero che sfocia, alla fine della puntata, con la sepoltura del presunto Lorne con il sottofondo di quella che sembra una sorta di preghiera. Oltre alla solidità delle trame che toccano ogni singolo protagonista, il punto forte di Fargo è il saper gestire i tempi da dedicare ai vari personaggi nella puntata, raccontando man mano quel tanto che basta perché le trame non si superino l’un l’altra. C’è inoltre un equilibrio di colori con accenti di rosso o giallo che farebbero tremare persino Kandinsky riuscendo a porre il focus sul personaggio interessato quasi indirettamente.
Questo secondo episodio segue la falsa riga del pilot ma decelera un attimo i ritmi, per allargare le nostre conoscenze ai nuovi personaggi e per dare spazio anche alle trame degli altri protagonisti, studiate per creare un prodotto completo
Stay tuned
1.02 - The Rooster Prince
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