
Fargo: Recensione dell’episodio 1.01 – The Crocodile’s Dilemma
Una cosa è certa, questo 2014 sta andando decisamente bene per la serialità televisiva. Dopo un capolavoro come True Detective e una stagione di Hannibal che è pura arte, ci troviamo di fronte lo sbarco dei fratelli Coen sul piccolo schermo, con un brand che li ha resi celebri, Fargo, che si è rivelato, per lo meno nel pilot, un gran bel prodotto.
Chiariamoci subito, di Fargo ci sono il nome, le ambientazioni e alcuni personaggi che possono ricordare parzialmente altri personaggi del famoso film, ma il tutto finisce lì. La storia è un altra, i personaggi sono diversi, quindi non c’è nessun pericolo di vedere qualcosa che già si conosce ma fatto leggermente in modo diverso o, peggio ancora, allungato. A dire la verità, specie nella figura di uno dei protagonisti, Lorne Malvo, interpretato da un favoloso Billy Bob Thorton, mi è venuto maggiormente in mente Non è un Paese per vecchi, black drama in cui la figura di Thorton sarebbe un ideale prosecuzione di quella di Bardem. Volendo fare un paragone molto più estraneo al mondo visivo, ho trovato anche elementi che sono cari a chi è un lettore di Paulo Coehlo e può ritrovare alcuni temi, seppur trattati in modo più irriverente, che erano presenti anche ne “Il Diavolo e la Signorina Prym“, con lo straniero di passaggio che porta all’interno dello sperduto villaggio la tentazione e il male, o meglio, fa sgorgare attraverso la tentazione quel male latente che c’è nella società.
Perché in fondo questa è la storia che ci viene descritta nell’episodio pilota: il male, rappresentato da un Thorton che gigioneggia e abilmente cambia regitro da un cinico e freddo killer ad un sarcastico e sprezzante “burlone” (lo “scherzo” ai figli un po’ idioti del “caro estinto” è impagabile), attraversa Bemidji e per puro caso si deve fermare e fa la conoscenza con Lester Nygaard, interpretato da Martin Freeman che si diverte a far ballare il suo personaggio tra lo Watson della BBC e il William H. Macey del Fargo cinematografico. Il male chiaramente rimane affascinato prima da questo personaggio e poi da questo contesto finto perbenista e decide di divertirsi un po’, diciamo un po’ come si diverte Hannibal a mettere in moto gli ingranaggi e vedere cosa succede.
Se guardiamo bene, comunque, tutti i personaggi, in pieno stile Coeniano, risultano in qualche modo buffi e caricaturali, un po’ anormali e spesso pieni di tic o manie, specialmetne in quello interpretato da Martin Freeman; questo approccio, a mio giudizio, consente ai fratelli di Minneapolis di presentare il male peggiore decontestualizzandolo, filtrandolo attraverso una lente distorta e in un certo senso banalizzandolo per renderlo quasi normale e per questo ancor più tragico, semplicemente perché non è il perfido e odioso uomo cattivo a compierlo, anzi, si arriva quasi a sentirsi “attratti” dalla figura di Malvo, così come risultava “affascinate” (metteteci una bella dose di virgolette, naturalmente) Anton Chigurh in Non è un Paese per vecchi.
Insomma, un primo episodio di spessore ma, nella migliore tradizione dei Coen, divertente e ricco di colpi di scena, violento ma strambo, una gioia per gli occhi. Questo 2014 è proprio iniziato bene.
1.01 - The Crocodile's Dilemma
Sorprendente
Valutazione globale
Sia lode a te Martin Freeman, e alla tua interpretazione! Questo pilot è veramente superlativo, si sopporta benissimo l’ora e dieci venendo catturati dal candore della neve fortemente in contrasto con il nero del male. Ho trovato i colori di questa serie bellissimi, veramente azzeccati, penso al piumino arancione di Lester o alla pelliccia nera del Killer o all’azzurro che pervade l’aria in ogni inquadratura. Una storia intrigante, recitata da Dio e scritta in modo accattivante. Se esistesse una ricetta per fare un PIlot, sarebbe stata brevettata su questo telefilm. Bel pezzo Boss, interessante anche la citazione letteraria.
Andre mi sono convinta a guardare la prima puntata dopo avere letto la tua recensione! Fantastico, a tratti dark comedy a tratti thriller… tutta l’ultima parte dalla scena della lavatrice che si rompe in poi, sono rimasta completamente esterrefatta!
Beh, è un piacere averti fatto vedere questa cosa bella 🙂 sono contento
Mi è piaciuta molto la caricatura fantozziana di Freeman e il suo repentino cambio di personalità. La scena delle martellate è stata fantastica, un misto di humor e crudo splatter. Gran bel pilot