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Falling Skies: Recensione della Quinta Stagione

Bye bye Falling Skies. Ed è con questo bel faccione qui sopra di Tom Mason, che sembra ben esprimere il “WTF?!” che proviamo noi telespettatori, che mettiamo la parola fine a questa serie tv. Ci possiamo finalmente mettere una bella pietra sopra, anzi, un MASsON bello grosso. Volendosi prendere davvero troppo sul serio e spingendosi troppo oltre il limite del credibile anche per una serie di fantascienza, gli autori sono riusciti a confezionare un’ultima stagione di nulla. Il WTF più grande deriva proprio da tutto questo: hanno avuto la capacità di girare intorno alla questione principale, gli alieni, che hanno trovato uno spazio solo marginale, e la cui unica funzione è stata quella di fungere da spalla a tutte le altre situazioni filler presentate in questa quinta stagione. Quindi gli alieni sono rimasti sullo sfondo del palco mentre eventi di cui sinceramente non ce ne fregava una beata fava sono stati i protagonisti indiscussi.

falling skies_510_bCi sono tante serie tv in cui l’ambientazione non è la vera protagonista, anche se può sembrare tale, ma serve per mostrarci i personaggi, le loro realistiche sfaccettature, la loro evoluzione e la cosa funziona perché questi telefilm sono costruiti ottimamente sotto ogni aspetto. Falling Skies questo non se lo poteva permettere e se pensavano di poterlo fare hanno sbagliato di grosso. I personaggi, infatti, non sono mai stati caratterizzati e delineati bene rimanendo per lo più macchiette, sempre uguali a se stessi e senza una vera e propria trasformazione interiore nonostante tutto ciò che hanno vissuto. Ed è ovvio che con questo presupposto non ci si poteva concentrare solo sui personaggi lasciando in disparte la trama degli alieni.

Invece, purtroppo, così è stato e ne è venuta fuori una quinta stagione piena di episodi riempitivi (e non certamente di approfondimento sui personaggi) in cui succedono tante cose poco interessanti e che non conducono a nulla se non ad una piccola riflessione da parte di questo o di quel personaggio sulla sua vita: abbiamo incontrato un’allegra famigliola che vive in campagna e che non ha mai incontrato gli alieni, abbiamo trovato un uomo che viveva con i suoi famigliari morti credendoli ancora vivi, abbiamo visto noiose missioni per recuperare cibo, carburante e armi, siamo entrati in una base militare dove i Mason più adulti stavano per essere giustiziati da una corte marziale presieduta da un militare alieno.

Ma non sono mancati neanche filler sui personaggi a noi conosciuti come triangoli amorosi, Maggie che si fa togliere gli spuntoni, cosa che pareva impossibile, per poi farsi chiedere da Hal di sposarla nel belfalling skies_510_c mezzo della battaglia finale (di cui abbiamo visto solo gli interessantissimi eventi nei sotterranei) e come Pope impazzito per la morte di Sara (sembrava un invasato) ne combina di tutti i colori uccidendo gente a caso per sport, rapendo Hal e cercando in tutti i modi di uccidere Tom, colpevole di ogni suo male, per poi alla fine rinsavire e, senza neanche i presupposti per riuscire fisicamente a muoversi, non si sa come trova Tom non per vendicarsi, ma bensì per farsi uccidere (WTF!?). Speravo che con la stagione quattro i malumori tra Pope e Tom fossero finiti, invece ci vengono noiosamente riproposti come una peperonata di cozze, addirittura senza una logica, attrattività ed emozione. Insomma, io sono la prima a credere nell’importanza dell’empatizzare con i personaggi, ma approfondimenti fatti in questo modo non se ne possono proprio vedere.

Venendo alla breve parte in cui si trattano gli alieni, Tom è diventato un novello John Connor che tiene le fila della resistenza umana. Non è per nulla credibile in questo ruolo, ma tant’è, questo c’è e questo dobbiamo sorbirci. Nel suo cammino verso la vittoria incontra diversi aiutanti alieni, una rediviva ed alienata Lexie, un dispositivo di comunicazione Espheni, una regina cattiva tanto temuta da tutti (la cui unica cosa degna di nota è la voce che le ha prestato Tricia Helfer) che muore velocemente e nel giro di pochi episodi per permettere la piena vittoria finale degli uomini, e la non morte di Anne perché per aggiungere credibilità al tutto bisogno citare anche questo particolare: in una battaglia descritta negli anni così sanguinosa, non c’è stato uno dei protagonisti che ha perso la vita. Questa sorte è toccata solo ai personaggi secondari ed ai cattivi di turno rendendo il tutto una banale favola in cui il bene trionfa sul male.

falling skies_510_dIl tutto si conclude, infatti, con la costituzione delle Nuove Nazioni Unite d’America di cui fanno parte anche le razze aliene buone ed in cui ovviamente Tom ha un ruolo centrale. Per finire tutto in bellezza papà Mason tiene un discorso al miele dove il miglioramento dell’uomo ed il bene vincono sempre e comunque. Insomma, un’occasione buttata alle ortiche perché nonostante si fosse visto dalla prima stagione che Falling Skies non era il telefilm del secolo, avrebbe potuto intrattenere decentemente, invece è diventato una roba buonista, banale, poco credibile, con pochi alieni ed una orrenda caratterizzazione dei personaggi, con effetti speciali bruttini e con tante situazioni riempitive di poco appeal. Ma, visto tutto il tempo perso nella visione, si può dire che almeno abbiamo avuto un finale vero e proprio. AMEN.

Jessica

Innamorata di serie tv fin da piccola quando la Vita Vera illudeva di poter continuare ever after a dedicare tutto il tempo a questa passione, il suo primo amore telefilmico è stata Buffy, che ha dato il via a lunghe ore passate davanti allo schermo, seguita a ruota da Battlestar Galactica, Lost e Fringe. Nel quotidiano invece... sì, ok, lavoro, teatro, sport... ma sempre con la testa alle serie tv!

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