
Fairly Legal – 2.06 What They Seem
Udite, udite! In questa puntata Kate deve aiutare Lauren che si trova immischiata in un brutto affare e mai come prima le due collega sembrano andare d’accordo! Mi piace come i rapporti tra di loro vadano migliorando, infondo in questa occasione ci danno un chiaro esempio del successo che potrebbero riscuotere insieme!
A quanto pare un vecchio cliente di Lauren, Ian Saunders (già incontrato nel secondo episodio) accusa Lauren di avergli rubato 23.000$. Non vi nego che l’errore di trascrizione descritto da Lauren a Justin non mi aveva del tutto convinta; la donna è troppo precisa ed attenta per commettere uno sbaglio così grave che le potrebbe compromettere definitivamente la carriera. Ed infatti…
Al momento in cui Lauren si trova a dover mettere l’orgoglio da parte per poter chiedere, per la prima volta in vita sua, aiuto a Kate, quest’ultima non impiegherà che poche inquadrature per capire che Lauren ha commesso appositamente l’errore, al quale va detto pone rimedio nell’arco di 72 ore. L’intento è lodevole e anche Kate lo riconosce e la ringrazia. Tutto, infatti è accaduto per una ragione: far fronte alla crisi economica della Reed & Reed e riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti! Dai Lauren non ti abbattere, hai fatto solo quello che era più giusto e devo riconoscerti una buona dose di coraggio!
Salvare Lauren dai suoi problemi, con un ricatto minuziosamente pianificato, non è l’unico impegno di Kate. La mediatrice, infatti, si trova ad affiancare Ben in una negoziazione con Justin e Jeremiah Treesdale rappresentante della pubblica accusa. Il cliente di Ben è Andre Chernof un delinquente che ritiene di essere stato picchiato da due poliziotti. Justin al contrario non crede alla versione della vittima e sostiene che questo sia stato aggredito da dei teppisti come lui, per cui lo cita in giudizio per falsa testimonianza. Kate però non è del tutto convinta della colpevolezza di Andre soprattutto dal momento che non vi sono testimoni a provarlo. Ben deciso più che mai a vincere, questo sembra essere il suo unico scopo in ogni circostanza, le comunica l’intenzione di incastrare Frank O’Hara, un poliziotto in servizio la sera dell’incidente. Il punto di forza della sua accusa, deriva dal fatto che O’Hara, pur trovandosi a sei metri dal luogo del pestaggio afferma di non aver visto nulla di rilevante. Come può essere?
Kate indagherà a fondo e grazie ad un piccolo suggerimento di Lauren prenderà in considerazione l’idea che forse O’Hara sia stato distratto da qualche cosa di più importante. A questo punto la grande litigata tra Kate e Ben, ma soprattutto la parte in cui la prima prova al collega la fondatezza della sua teoria regalano minuti di puro divertimento. Vedere Kate provare a sedurre Ben, poche ore dopo averlo insultato, solo per dimostrargli che distratto da un qualcosa di più interessante, come il suo fare ammiccante, il collega non sia stato in grado di notare Leo vestito da pagliaccio vicino a loro, è stato paradossale, ma tipico della nostra mediatrice preferita!
Tornando a noi…Kate riesce ovviamente a svelare l’arcano scoprendo che ad essere coinvolta vi è la partner di O’Hara, Galaki. La poliziotta ha paura di rivelare i nomi dei due colleghi autori del pestaggio, e quando finalmente si decide a testimoniare, ecco che l’agente O’Hara, prende il suo posto, fingendo di ricordare l’accaduto e facendo i nomi dei due aggressori. Kate riconosce immediatamente le buone intenzioni dell’uomo e dopo essere riuscita ad ottenere le condizioni più vantaggiose per tutti, riceve i complimenti sia da Justin che da Ben. Brava Kate!
Quando la giornata sembra ormai finita, però Kate nota l’ex-marito in un bar in compagnia di una donna e la delusione l’assale, gettandola nello sconforto. C’è solo un modo per tirarsi su. Un solo uomo può aiutarla: Ben. Kate gli propone infatti di passare la notte con lei, senza impegni, senza legami. Infondo lui è come una matriosca che all’interno non ha nulla: è vuoto. Parole sbagliate, all’uomo sbagliato mia cara Kate! Infatti Ben non approfitterà dell’occasione, al contrario andrà via deluso.
“Puoi chiamarla passione oppure puoi chiamarlo essere ostinato, ma non puoi chiamarlo vuoto…io non sono vuoto”!
Kate, mi meraviglio. Dove è finita la tua diplomazia!!!