
Eye Candy: Recensione della Prima Stagione
Termina dopo 10 puntate una serie che, malgrado le diverse promesse, non è riuscita a dare piena prova di se. E lo dico a malincuore, dal momento che è difficile che una serie prodotta da MTV, con il suo budget e le persone talentuose che ha alle spalle, non riesca ad avere successo. Lo aveva provato Teen Wolf, lo aveva confermato Faking It che una rete di musica potesse anche fare dei telefilm di un certo spessore e successo, ma sembrerebbe proprio che il poliziesco/mystery non sia il genere fortunato del canale.
La storia inizia, come ogni poliziesco degno di essere chiamato tale, sotto la pioggia, quando la sorellina della protagonista, Lindy, viene rapita senza che quest’ultima possa fare nulla per salvarla. Ma la determinazione femminile, soprattutto nei confronti di un membro della propria famiglia, è inarrestabile: la ragazza diviene ben presto un’hacker abilissimo, finendo nel mirino della sezione anti crimini informatici dell’FBI, con l’unico scopo di rintracciare la sorella. Lindy è un personaggio che è difficile inquadrare o categorizzare, poiché non ha tipici tratti caratteriali di una protagonista: è una ragazza come tante, colpita da una tragedia che non si sarebbe mai aspettata potesse capitarle e che ha affrontato la vita e le sue difficoltà con l’unico mezzo a sua disposizione, ovvero le sue abilità informatiche. Se c’è una cosa che va riconosciuta alla serie è l’aver saputo sviluppare le diverse sfaccettature del carattere di Lindy – o Eye Candy, se preferite, a causa del nome che l’amica le attribuisce, iscrivendola al sito di incontri, e da cui tutto ha inizio. Lindy è fragile ma forte, è spaventata ma impavida, è prudente ma coraggiosa: è una contraddizione con il caschetto scuro che non può fare a meno di entrare nel cuore di chiunque la conosca anche solo un pochino.
Anche se quel qualcuno è un killer spietato che non pensa ad altro se non ad uccidere chiunque le si avvicini troppo. L’idea di un killer virtuale, incredibilmente dotato e fuori di testa, poteva risultare originale, anche se la voce fuori campo era di cattivo gusto, ma dopo un po’ ha iniziato a perdere la connessione con la realtà. Ciò che un killer virtuale può fare, ciò a cui ha accesso, è molto più di quanto si possa immaginare ma, malgrado tutto, non parliamo di una divinità e credo che i produttori debbano essersene dimenticati, qui e là. Si è trattato un villain che ha sempre agito tramite mezzi, quando poteva, anche se non aveva paura di sporcarsi le mani di persona – come dimostra la lunga lista di cadaveri che si è lasciato alle spalle. Basta per convincerci della sua cattiveria? Nemmeno un po’. La risoluzione di tutta la sua follia, di tutto il movente che l’ha portato a odiare chiunque si avvicinasse ad Eye Candy, era un banale problema mentale. Ho sempre pensato che il disturbo psichiatrico avesse un raggio limitato d’azione: può funzionare, ma solo se le circostanze sono adatte e credibili. Qui sembrava una scelta quasi superficiale, come se non sapessero come altro giustificare la follia dell’assassino di Flirtual.
Il giro di amici che ruota intorno a Lindy è interessante ma non convince del tutto: la storia della migliore amica e
Una serie decisamente interessante, con moltissime scelte interessanti ed una trama coinvolgente ma che, come già ripetuto in precedenza, non riesce a convincere al 100%. Colpa di un cast più bello che bravo o dell’eccessiva tecnologia? Probabilmente di entrambe. Noi restiamo in attesa di un rinnovo o una cancellazione, per scoprire se finalmente Lindy potrà ricongiungersi alla sorella.
P.S. Menzione d’onore va al mitico Harvey Guillen nel ruolo di George: un mito!
Prima Stagione
Da rifinire
Valutazione Globale