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Empire: Recensione dell’episodio 2.01 – The Devils are here

Se l’anno scorso si poteva ancora avere come scusa – ‘Non ho avuto tempo di guardarla, cosa sarà mai? Tutta questa frenesia riguardo un GLEE con gente di colore?!’ – adesso invece, dopo la pausa estiva, non si può più addurre come scusante la mancanza di tempo perché, se non avete recuperato Empire, non sapete cosa vi state perdendo! C’è drama, ci sono colpi di scena, c’è musica (di livello alto, il che non fa di certo male, e di un genere piuttosto diffuso e dal largo seguito) e ci sono degli intrecci familiari in grado di sconvolgere nel giro di un secondo lo status quo delle cose, demolendo e ricostruendo, scena dopo scena, realtà che si davano per scontate fino ad un attimo prima. Perché Empire continua ad essere un telefilm grandioso? Perché non importa quanto possa sembrare irreale una scena, basta la schiettezza di Cookie e il fascino di Lucious per ricordarci che no, non possiamo davvero farne a meno e costringerci a restare incollati allo schermo per quei quaranta minuti, già smaniosi di sapere cosa succederà nei successivi quaranta. Soprattutto, Cookie is back, bitches!!!

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Avevamo lasciato Empire in mano a Jamal, nominato erede da suo padre poco prima che quest’ultimo venisse prelevato dall’FBI e imprigionato per un assassinio che non ha commesso (facciamo tutti finta di crederci e andiamo avanti). Mentre Jamal, devastato e spiritato, resta fedele a suo padre, che tramite il figlio mediano gestisce gli affari della casa discografica, Cookie, con l’aiuto di Hakeem e Andre, pianifica un takeover (l’ennesimo) per spodestarlo. E’ onorevole il giustificativo che Cookie pone – quello di voler salvaguardare la sua famiglia – e da una parte siamo più che d’accordo con lei.

Dall’altra, tuttavia, c’è il rovescio della medaglia: malgrado tutto, è lei che vuole comandare l’Empire e non ne fa mistero, dunque una piccola parte, una parte egoista del suo io è disposta a tutto pur di prendersi una rivincita su Lucious anche per gli anni che ha passato in galera. E’ infatti una ripicca quella di non andare a trovarlo, un modo per fargliela pagare per come lui aveva trattato lei quando le posizioni erano invertite. Ma le circostanze impongono a Cookie di mettere da parte il suo orgoglio e di andare in prigione. Perché la mamma chioccia è disposta a tutto per proteggere i suoi bambini e allo stesso modo Lucious non potrebbe mai permettere che a loro accadesse qualcosa. Ecco dunque che, con un colpo di scena inaspettato, Frankie viene messo in un angolo e la sua morte – lenta e rumorosa – fa da colonna sonora alla marcia trionfale di Lucious Lyon.

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Se da una parte emerge quel lato di Lucious che abbiamo sempre amato, un lato meno brillante e apprezzabile è quello che tira fuori Jamal. La prima stagione era stata letteralmente ai piedi del personaggio di Jussie Smollett, indiscutibilmente il preferito tra i tre leoncini. La seconda stagione non è clemente con lui. E’ un cantante senza ispirazione, privo di quella luce che aveva caratterizzato le sue canzoni. E’ sempre, indubbiamente, bravissimo ma la sua unica canzone è quasi spiritata, forzata, emotivamente debole. La stessa debolezza si ripercuote sulla sua vita.

Non ha una famiglia alle spalle, non ha una relazione che si possa definire ‘fili liscio’ e il suo rapporto con il padre è persino più disfunzionale! Il confronto tra lui e Cookie non è solo necessario ma è catartico: Jamal ha bisogno che qualcuno gli dica in faccia che è un idiota e che si sta comportando come tale, e chi meglio di Cookie potrebbe farlo? Ma non basta un ceffone a ricordare a suo figlio che sta intraprendendo una strada senza ritorno, una da cui nemmeno sua madre sarà in grado di riportarlo indietro. Le lacrime che ci avrebbero fatto credere di nuovo in Jamal, nel vero Jamal, non arrivano e, dopo aver cacciato la sua famiglia, da una casa che non è neppure la sua, la faccia di pietra del giovane Lyon ci fa capire che non è l’unica cosa che sta diventando di pietra, nella sua persona.

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L’esclusione di Jamal, tuttavia, non mette a repentaglio la famiglia, che nonostante tutto si prova comunque un’entità ancora unita e ancora forte. Malgrado il loro piano fallisca, Cookie e i suoi figli dimostrano di avere ancora qualcosa per cui lottare. Hakeem, che si ostina a stare con Anika (sempre antipatica – anche se, confessiamolo, la signorina ci sa fare su una pista da ballo!), vuole ancora lottare per la sua musica, messa in ombra da un fratello che lo teme e non si da pena di nascondere neppure la cosa. Andre, ormai prossimo a diventare padre (chissà se il bambino sopravviverà o farà la fine di quello di Blair), è ossessionato dalla morte dello zio e mentore, Vernon, la cui morte pesa ancora sulla sua coscienza. La verità circa quell’omicidio, deduco, è ben lontana dall’essere sepolta, a differenza del corpo del povero vecchio Vernon, che è ormai parecchi metri sotto terra. Quasi epica è la loro camminata verso una mancata vittoria, con tanto di Hakeem con il suo tipico rapper-mood e delle ruote al posto dei piedi!

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Mancano brani musicali memorabili, purtroppo, anche se è orecchiabile la canzone che vede protagonisti Jamal e Hakeem all’inizio dell’episodio. La verità è che è difficile riprendere le fila della serie e lanciare già un nuovo singolo di successo: noi siamo pazienti, aspetteremo! Non mancano tuttavia intrighi e complotti, fondamento di una serie come Empire, e neppure vestiti sgargianti (credo che il vestito verde di Cookie, all’inizio, con trasparenze e piume, non potrebbe mai stare bene addosso a nessuno tanto quanto a Taraj P. Henson) o momenti strappalacrime: come ho già ribadito, questa serie ha tutto e sa farne buon uso, trascinando con se numeri spettacolari (16 milioni, anche se comunque inferiori a quelli del season finale – che ne aveva registrati addirittura 17.62). Non ci resta che aspettare e vedere. Nell’attesa…

Game over, bitches. Bye bye!

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Ma prima di andare… I momenti OMG!

Cookie in una gabbia, prima con un costume da gorilla e poi con quel vestito strepitoso: divina!

Lucious, sul punto di essere ucciso, che compra gli scagnozzi e uccide Frankie: ci sei piaciuto!

Porsha che mette in riga Jamal e gli intima di risponde a sua madre. Era ora che qualcuno gli ricordasse che forse stava esagerando, il ragazzino.

Il ‘Bye bye’ di Lucious con una chiamata Skype dalla prigione

Cookie e il doppio schiaffo a Jamal. That’s the way you do it, girl!

Marisa Tomei ed il suo ‘A+ per lo sforzo’

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Kat

Cavaliere della Corte di Netflix e Disney+, campionessa di binge-watching da weekend, è la Paladina di Telefilm Central, protettrice di Period Drama e Fantasy. Forgiata dal fuoco della MCU, sogna ancora un remake come si deve di Relic Hunter.

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