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Elisa y Marcela: l’amore e niente più – la recensione del film di Netflix

Titolo: Elisa y Marcela

Genere: romantico, biografico

Anno: 2019

Durata: 1h 53m

Regia: Isabel Coixet

Sceneggiatura: Isabel Coixet

Cast principale: Natalia de Molina, Greta Fernandez, Sara Casasnovas, Manolo Solo, Kelly Lua

La storia alle volte sa essere più incredibile della realtà. Addirittura, riesce ad anticipare se stessa nascondendo nei suoi angoli meno noti eventi beffardamente anacronistici. Come il matrimonio in chiesa tra Mario Sanchez e Marcela Gracia Ibeas nella Galizia del 1901. Mai annullato nonostante si fosse scoperto poco dopo che Mario Sanchez era, in realtà, Elisa Sanchez Loriga. Soltanto nel 2005 il matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà legalizzato in Spagna. Il che fa di Elisa e Marcela il primo matrimonio omosessuale ante-litteram. Giustificando il perché siano le protagoniste di questo film di Netflix a loro dedicato, intitolato semplicemente e giustamente Elisa y Marcela.

Elisa y Marcela la recensione
Un amore per cui ne vale la pena

Scritto e diretto da Isabel Coixet e presentato con discreta fortuna al Festival del Cinema di Berlino, Elisa y Marcela è un film che si scrive da solo. La storia di due ragazze quasi coetanee che frequentano la stessa scuola in un bigotto paese rurale della Spagna a cavallo tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento. Due anime immediatamente in sintonia tra cui nasce un amore spontaneo che fin da subito brucia come solo accade a quello che sarà per sempre. Un racconto che dovrebbe essere dopotutto già visto e rivisto nella sterminata produzione di film romantici in cui ormai non mancano opere dove i due amanti sono dello stesso sesso. Perché, in fondo, Elisa y Marcela è soprattutto questo: una storia d’amore.

In questo gioco a due, Elisa e Marcela aderiscono bene ai topos classici del romanticismo cinematografico. Elisa è il motore della storia. Colei che prende l’iniziativa. Che non ha paura di far capire subito i suoi sentimenti. Che si assume il compito di proteggere la sua amata ad ogni costo. Fosse anche fingersi uomo. Fosse anche accusarsi di ogni colpa pur di scagionare la sua metà. Fino al punto di proporre anche di lasciare libera Marcela se è questo fosse l’unico modo per donarle la felicità futura.

Complementare è Marcela che, in un ipotetico romanzo cavalleresco, sarebbe la donzella da salvare. Da un passato privo di amore. Un presente fatto di incomprensione e freddezza. Un domani già scritto da altri senza il suo consenso. Ma questo non è un racconto di dame e cavalieri. Ma di donne vere che trovano il coraggio di lottare per ciò che vogliono davvero. E ciò che Marcela vuole è solo una cosa: amare Elisa. A costo di ingannare tutti. Accettando di scappare lontano e ancora più lontano. Lasciandosi dietro ogni altro affetto, anche il più grande, perché nulla possa rischiare di far crollare il sogno d’amore eterno.

Perché Elisa y Marcela viene a dire che amare è l’unica cosa per cui ne vale sempre la pena.

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Elisa y Marcela la recensione
Elisa y Marcela la recensione – Credits: Netflix

Elisa y Marcela è un film (fin troppo) militante

L’intensità pulsante del sentimento profondo che unisce Elisa e Marcela (interpretate molto bene dalle promettenti Natalia de Molina e Greta Fernandez) è l’aspetto che funziona meglio di un film che non si tira indietro neanche quando deve mostrarne la sessualità in scene forse anche troppo esplicite. Tuttavia, è palese come questo tema sia, in realtà, uno strumento al servizio di una causa. Quello che davvero importa raccontare non è quanto si siano amate le due protagoniste, ma piuttosto il loro essere state inconsapevoli precursori dei movimenti per i pari diritti della comunità LGBTQI.

Non che l’intenzione sia da condannare, anzi. Troppi sono ancora oggi gli stati dove questi diritti sono negati. E troppi gli episodi di omofobia anche in quei paesi che sulla carta garantiscono una uguaglianza che poi non viene di fatto accettata da una fetta troppo numerosa della popolazione. E anche un solo omofobo è già uno di troppo. In questo senso, film come Elisa y Marcela servono ancora ed è un bene che un gigante dell’intrattenimento come Netflix supporti prodotti animati da queste lodevoli intenzioni.

Tuttavia, in Elisa y Marcela, il volersi schierare finisce per asservire la sceneggiatura forzando situazioni e momenti a costo della credibilità di quella che è una storia vera. Ne risulta un film che si muove tra opposti estremismi. Così troppo improvvisa appare la rivolta contro le due amanti nel loro paese natio. Come troppo spontanea, considerata l’epoca storica, è la simpatia e l’aiuto di cui le due godono quando finiscono in carcere. Atteggiamenti che già oggi sono non così comuni e che difficilmente sarebbero stati espressi così clamorosamente agli inizi del Novecento.

Le buone intenzioni possono essere una giustificazione valida per scusare un errore, ma l’errore resta comunque. E appesantisce il giudizio di Elisa y Marcela.

Elisa y Marcela la recensione
Elisa y Marcela la recensione – Credits: Netflix

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Provare senza riuscire

Elisa y Marcela non è privo di velleità artistiche. Da questo punto di vista, il film cerca chiaramente un posto nella parte meno commerciale del catalogo di Netflix. Già la scelta del bianco e nero è una forte indicazione in tal senso, rimandando inevitabilmente al pluripremiato Roma di Cuaron. Tuttavia, il lusinghiero paragone andrebbe evitato perché troppo diverse sono le abilità di Isabela Coixet e Alfonso Cuaron per poter anche solo azzardare un confronto. Il bianco e nero di Elisa y Marcela resta un mero vezzo stilistico non riuscendo a dipingere con le tonalità dei grigi quei colori che Roma sapeva restituire pur nella loro assenza.

Anche la regia onnipresente della Coixet pecca spesso di un’invadenza eccessiva. Non mancano indubbiamente scelte riuscite come le scene girate con la pellicola sgranata e i tempi sincopati che imitano filmati d’epoca per poi sfumare nella linearità odierna. Un felice modo di ricordare allo spettatore come quanto sta vedendo non è una romanzesca bugia, ma una verità storica. Tuttavia, altre trovate sono quasi pubblicitarie come la lettura delle lettere con la camera che indugia sui volti ripresi da diverse angolazioni. Altre, invece, recuperano metodi da film anni settanta come la dissolvenza in nero per separare i diversi capitoli della storia. Una tecnica che magari non dispiace in certi momenti, ma che mal si sposa con il tono generale del film.

Elisa y Marcela è il risultato ondivago del matrimonio tra una indimenticabile storia d’amore e un atteggiamento militante che vuole prevaricare. Benissimo ha fatto Netflix a produrlo e renderlo disponibile al suo pubblico perché di storie come questa ce n’è ancora bisogno. Non altrettanto bene ha fatto, però, la Coixet a voler far sentire la sua voce più in alto di quella di Elisa e Marcela. Che è l’unica che conta davvero.

Winny Enodrac

In principio, quando ero bambino, volevo fare lo scienziato (pazzo) e oggi quello faccio di mestiere (senza il pazzo, spero); poi ho scoperto che parlare delle tonnellate di film e serie tv che vedevo solo con gli amici significava ossessionarli; e quindi eccomi a scrivere recensioni per ossessionare anche gli altri che non conosco

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