Eastwick – 1.07 Red Ants and Black Widows
C’è un dettaglio davvero trascurabile nel titolo di questa recensione. 1x07. Per chi ha poca dimestichezza con il mondo telefilmico quella successione di numeri e lettere non è un codice segreto, bensì un modo per numerare l’episodio, dove il primo numero indica il numero della stagione e i successivi oltre la “x” il numero dell’episodio della serie di riferimento.
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Dopo quest’accademica spiegazione torniamo a noi: perché quell’ “uno”, sarebbe un dettaglio trascurabile? Semplice: Perché “Eastwick” non avrà altre stagioni. Come già comunicato dal nostro sempre aggiornato portale, l’ABC ha deciso di cancellare Eastwick, che si concluderà quindi con il tredicesimo episodio, causa ascolti insoddisfacenti. Probabilmente è facile sparare contro la ABC, com’è già stato ampiamente fatto… dimentichiamo, però, la vera causa dell’insuccesso: il pubblico americano. Credo di averlo detto nella mia prima recensione, ma ormai le streghe sembrano davvero non andare più di moda. E, non voglio nascondermi dietro a un dito, probabilmente è anche a causa della mia delusione se mi trovo a recensire quest’episodio con immenso ritardo.
Un vero peccato, comunque, alla luce di questo meraviglioso episodio.
“formiche rosse e vedove nere”, titolo davvero appropriato con un interessante gioco di parole, come tutti quelli degli episodi precedenti, d’altronde.
La vedova nera in questione è la bella Rebecca Romijn che da vita ad una drammatica Roxie Torcoletti. Chad, il suo baby-boyfriend, è morto e la donna è vista come la ‘vedova maledetta’, dopo che anche il suo primo marito, Danny, morì in misteriose circostanze. La donna però si troverà ad affrontare la ricerca di “simboli”, dopo aver ricevuto la visita in sogno di Chad. Epilogo della sua storyline piuttosto deludente, c’è da dire. Per lo meno, io mi aspettavo che venisse a conoscenza di qualche oscuro segreto, magari legato a Darryl Van Horne (un sempre più subdolo e piacione Paul Gross)… e invece l’ultimo saluto che Chad voleva darle è il “lasciarsi andare”, liberarsi dal senso di colpa. Per carità, decisamente interessante e commovente (ottima prova recitativa per la Romijn, tra l’altro)… ma ci si aspettava di meglio.
Ancor più deludenti sono le vicende della giornalista dagli occhi a mandorla Joanna Frankel (Lindsay Price, affettuosamente ritenuta “porta-sfiga” della serie dopo che anche “Lipstick Jungle”, in cui lei era tra le protagoniste, è stata chiusa). Decisa a voler dimostrare di avere poteri telecinetici cerca di ricreare le stesse situazioni drammatiche in cui si trovò mentre era sequestrata dal pastore Dunn. Al suo fianco il suo ‘sostituto’ al lavoro, uno stereotipato personaggio simpatico quanto la sabbia nelle mutande (Simona Ventura docet) con le sue continue battute e allusioni sessuali. Tale tizio, che l’ha seguita senza darle pace, si troverà poi ad accusarla di averlo “trascinato” nel suo “suicidio programmato” (in realtà Joanna cercava solo di creare condizioni di pericolo su una ruota panoramica, non aveva intenzioni suicide) consigliandole infine di farsi aiutare da un terapista. Ah bello, ma fatte curare te!
Fortunatamente la bella Kat Gardner (una sempre più brava Jaime Ray Newman) riesce a risollevare un po’ l’interesse dello show. Scopre accidentalmente di essere in grado di guarire le ferite con l’imposizione delle mani (se fosse stata qui in Italia le avrebbero mandato dietro ‘striscia la notizia’) e, quando tra le sue pazienti si ritrova Eleonor Rougement, si troverà faccia a faccia con una realtà magica che lei fatica ad accettare.
L’anziana donna, che continua a ripeterle “noi siamo uguali”, prova a farle capire l’origine dei poteri e le mostra una sorta di “esorcismo”, liberando la sua ex-amica Bun dall’amnesia e da miriadi di formiche rosse che usciranno magicamente dal corpo della Waverly.
Ed ora ci separano solo sette episodi dal finale di Eastwick che, come annunciato dalla sua creatrice Maggie Friedman, potrebbe non concludere degnamente tutte le vicende. Sta di fatto però che “Eastwick” è stato proprio sfigato. Non solo la cancellazione, pure l’avere una creatrice “idiota” che, nonostante le fossero stati commissionati tredici episodi, si prende la briga di non concludere tutte le vicende in vista di un rinnovo che non era né previsto né è arrivato.
Per ulteriori dettagli sul destino di questo telefilm (si vocifera un certo interesse da parte del canale televisivo Lifetime) la risposta è ovvia: continuate a tener d’occhio il nostro portale!
Senza farci troppe illusioni, l’invito è quello di godere appieno degli episodi restanti, ringraziando la Friedman per averlo ‘creato’ e la ABC per averlo commissionato e trasmesso (d’altronde ricordiamoci che una rete televisiva è un’Azienda a scopo di lucro! Non fa mica beneficenza!). Sempre meno stima invece per l’audience statunitense… shame on you.