Sono molto pochi i franchise che crescono con il loro spettatore. Il caso più famoso è sicuramente la saga di Harry Potter con Harry, Ron ed Hermione che iniziano bambini e finiscono ragazzi. Ma il cinema di animazione può portare forse un solo esempio: Dragon Trainer. Che con questo terzo capitolo dice probabilmente addio al mondo dei draghi. E lo fa nel modo più spettacolare e intelligente che un film diretto ad un pubblico di ragazzini potesse scegliere.
Il momento dei saluti
Iniziato con il primo capitolo nel 2010 e continuato con il sequel del 2014, Dragon Trainer è rimasto accanto ai suoi protagonisti durante la loro crescita seguendola quasi in contemporanea agli anni che passavano. Merito anche di serie TV diffuse tra un capitolo e l’altro che hanno riempito l’attesa permettendo di portare avanti il discorso iniziato e arrivare infine a questo ultimo atto. Che scrive la parola fine ad un racconto che rimane coerente e compiuto dal suo inizio fino ad oggi.
Il ragazzino gracile e diverso del primo film ha insegnato alla sua gente a convivere con i draghi trasformandoli in migliori amici dei vichinghi di Berk. È diventato nel secondo film il capo che era destinato ad essere smettendo i panni del figlio per indossare quelli dell’erede che indossa la corona che il padre gli aveva conservato. Ma ogni storia che inizia deve inevitabilmente finire. Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto si fa carico di leggere le ultime pagine di un libro che ha appassionato il lettore tanto che non vorrebbe doverlo riporre nell’armadio dei ricordi. Eppure, rimandare quel gesto significherebbe cedere alle abbaglianti lusinghe di un ricco marketing svendendo l’originalità e l’unicità di una storia che è stata capace di insegnare e non solo intrattenere. Un tradimento che Dean DeBlois, restato solo al comando dopo il primo film, intelligentemente non compie.
E, quindi, pur con l’inevitabile lacrimuccia a stento trattenuta, il momento dei saluti è arrivato. E ci si può solo consolare ripensando alla bellezza di ciò che è stato accompagnati dalla meraviglia dell’ultimo viaggio.
Non vergognarsi di essere sé stessi ed anzi cambiare il mondo di chi non crede in te era stata la missione di Hiccup nel primo film. Accettare il proprio nuovo ruolo e comprendere l’importanza della famiglia come nido in cui crescere era stata la sfida vinta nel sequel di cinque anni fa. Capire il significato più profondo della parola amare è, infine, la difficile lezione che i protagonisti di Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto devono affrontare come ultima missione. Non è un caso che il villain di questo capitolo finale sia dopotutto poco minaccioso ed originale. Per quanto più intelligente ed astuto della media comune, dopotutto, Grimmel è solo un altro dei tanti cacciatori di draghi che continuamente Hiccup e la sua banda affrontano. La sua funzione, in realtà, non è tanto rappresentare il nemico da sconfiggere, ma piuttosto costringere l’eroe a comprendere che la battaglia è un’altra.
E che il più pericoloso avversario è non accorgersi che cambiare è necessario. Continuare a riempire di draghi liberati la piccola Berk è solo un voler nascondere la verità. Sconfiggere il più abile dei cacciatori è solo un rimandare il problema. Cercare una casa più grande è fingere di non vedere la vera soluzione. Ed è proprio questo che Hiccup non può fare. L’amicizia con Sdentato è il bene più prezioso che entrambi hanno, ma non può e non deve diventare una catena dorata che li rinchiuda in un paradiso immobile.
Perché, come Dragon Trainer ha sempre fatto, si cresce. E crescere significa anche non limitarsi ad amare, ma capire cosa significa davvero amare fino in fondo. Cosa vuol dire esserci per il bene dell’amato anche quando questo vuol dire un dolore per sé stessi. Sacrificare il proprio io al tu dell’altro. Non avere paura di compiere quel passo troppo a lungo rimandato perché quello successivo potrà essere ignoto, ma non per questo deve essere scambiato per impossibile.
E Hiccup lo fa. Completa il percorso e da ragazzo diventa, infine, uomo.
Planare nella meraviglia
Come ultimo viaggio Dragon Trainer si regala un volo a perdifiato in una meraviglia mai vista nei film precedenti. Sfruttando ogni progresso dell’animazione digitale, la regia imbastisce uno spettacolo sontuoso disegnando una propria versione di un topos classico quale è il mondo nascosto. Ad ammaliare lo spettatore incantato sono la grandiosità ariosa degli spazi, la luminescenza sgargiante dei colori, la ricchezza fantasiosa dei luoghi, l’innumerevole diversità dei draghi. Ad impressionare sono anche le armature eleganti, il dinamismo dei duelli, l’epicità delle scene di battaglia, la fluidità dei voli. Tutto in Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto è elevato alla sua massima potenza per regalare una gioia indimenticabile allo spettatore quale che sia la sua età. Il giusto alternarsi di accelerazioni e frenate lascia a chi guarda il tempo di apprezzare ogni scena e di comprendere il significato delle scelte dei protagonisti. L’età media del target primario del film rende poi perdonabili le pecche di una sceneggiatura forse troppo prevedibile in alcuni passaggi.
Non mancano ovviamente i momenti più prettamente comici legati principalmente alla love story dell’impacciato Sdentato alle prese con la sua prima cotta per l’imprevista Furia Chiara. Occasione ideale per inscenare siparietti parodistici con Hiccup nelle vesti di un ancor più improbabile Cyrano. I due gemelli Testaditufo e Testabruta non mancano di rendersi ridicoli con il loro atteggiarsi a quel che neanche lontanamente sono. A Skaracchio e Gambedipesce tocca riempire le caselle degli adorabili imbranati che tanto piacciono ai bambini. Spaventosi al punto giusto anche i nuovi draghi la cui pericolosità è sufficientemente credibile.
Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto è l’addio che non avremmo voluto sentirci dire. Ma, se proprio ci tocca ascoltare questa parola, tanto meglio che a dircela sia una voce tanto convincente. Una voce che parla di crescere. E di quel che ci sarà sempre anche quando diranno che era solo una leggenda.
Vorrei vedere voi a viaggiare ogni giorno per almeno tre ore al giorno o a restare da soli causa impegni di lavoro ! Che altro puoi fare se non diventare un fan delle serie tv ? E chest' è !