
Downton Abbey: Recensione dell’episodio 3.03 – Episode Three
Mi sono domandata varie volte il motivo del successo di Downton Abbey, è un period drama ambientato sul finire dell’epoca vittoriana e questo è gran parte del motivo del successo di questa serie, ma c’è anche una componente emotiva che ha giocato un grande ruolo nel aver creato affezione nel pubblico; Downton Abbey ci parla dei sentimenti di questi personaggi in modo elegante e composto, senza eccedere o superare il limite del buon gusto, è questa compostezza tra le altre cose che piace tanto a chi guarda questa serie.
In questo episodio, il terzo della terza stagione, i sentimenti la fanno da padrone sia ai piani alti sia a quelli bassi dell’elegante dimora di Downton Abbey.
Se per caso c’eravamo illusi che un po’ di felicità sarebbe arrivata anche a Lady Edith dopo il matrimonio con Sir Antony, purtroppo ci siamo sbagliati; Edith è sempre stata la più sfortunata delle sorelle Crawley, è anche lei bella come le sorelle ma non così elegante e carismatica e per questo motivo è sempre stata in secondo piano, soprattutto rispetto a Mary con la quale non ha mai avuto un buon rapporto.
E’ una donna che ha cercato di ritagliarsi un po’ di felicità a fatica e quando finalmente sembrava essere arrivata al tanto agognato matrimonio, osteggiato da tutti, bisogna dirlo, il lieto fine non è arrivato.
E posso dire subito che qui Fellowes ha tirato un po’ la corda; Edith ha sofferto abbastanza meritava questo matrimonio così come lo meritava il suo pretendente. Ma è anche vero che questo intoppo era stato un po’ telefonato, da sempre, infatti, da quando Sir Antony è comparso nella serie e Edith aveva dimostrato simpatia per lui, veniva ripetuto in pratica da tutti che Stellan era troppo anziano e soprattutto menomato, insomma un pessimo partito per la figlia/nipote/sorella.
Sir Antony quindi ritiene più onorevole abbandonare Edith sull’altare così come Matthew ritiene più onorevole rifiutare l’eredità di Reggie Swire; eh sì, perché nel bel mezzo dei preparativi del matrimonio e del “dramma” post- abbandono, c’è un’altra questione calda che impegna tutti: la rovina finanziaria di Robert e quindi la perdita di Downton Abbey.
I Crawley visitano una nuova tenuta – figa quanto Downton Abbey ma loro la guardano come se fosse un capanno degli attrezzi – Robert però non è sereno e pensa che sarà ricordato come l’uomo che ha portato alla rovina Downton Abbey e con essa la dote della moglie.
Finalmente le cose vengono risolte: Matthew scopre che la lettera inviata da Reggie è stata scritta poco prima della morte, dopo che Lavinia aveva avvisato il padre degli ultimi sviluppi della sua relazione con Matthew, i soldi quindi vengono totalmente stanziati per saldare il debito e per essere investiti in Downton Abbey che sarà ora di proprietà congiunta di Robert e Matthew.
Sarà interessante vedere gli sviluppi e gli effetti che questa eredità avrà su Matthew, lui come Branson sta resistendo a trasformarsi in ” uno di loro”, un nobile, vedremo come concilierà i suoi desideri tipici della classe media – ad esempio continuerà a fare l’avvocato? – e la sua nuova condizione di ereditiere e possidente.
Per quanto riguarda i piani bassi, la trama è meno convincente e mostra, a mio avviso, qualche difetto sfociando un po’ troppo nella soap opera.
A cominciare da Thomas che continua a essere un personaggio bidimensionale, il classico cattivo senza motivazioni, senza sfumature, ed è un vero peccato perché se approfondito avrebbe molto da dare, stesso discorso per O’Brien che ora, schierata con il nipote, è in guerra con Thomas, il tutto è narrato in maniera un po’ troppo caricaturale perché sia realistica.
Anna e Beates pagano entrambi di una storyline inspiegabilmente allungata e anche ripetitiva, unica nota positiva è il fatto di instillare il dubbio che Bates potrebbe aver ucciso sul serio Vera. Anna, infatti, si reca da un’amica intima di Vera che le racconta che l’amica era terrorizzata da Bates. Questo significherebbe ribaltare l’immagine di Bates, personaggio che però è sempre stato abbastanza misterioso.
Infine, Miss Hughes dopo mesi di preoccupazione scopre di non avere nessun tumore e questo rallegra quasi più Carson che lei, molto carina la scena in cui, dopo aver origliato le buone nuove canticchia lucidando l’argento, ma a parte questo siparietto, anche qui la trama era abbastanza lineare e prevedibile. Qualcuno ha pensato che Miss Hughes avesse veramente il cancro?
Downton Abbey è una serie che fa appieno il suo lavoro: intrattiene e lo fa con eleganza mostrando, come già detto, qualche piccolo scivolone nelle trame downstairs che sembrano essere narrate per un pubblico diverso di quelle dei piani alti, un pubblico abituato meno alla serialità e più alle soap opera, la qualità in generale è alta e non è in discussione ovviamente.
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