
Doctor Who: Steven Moffat dichiara che lo show parlerà del tema razziale
Il terzo episodio di Doctor Who, in onda Sabato scorso, ha affrontato temi razziali nel viaggio che Bill Potts e il Dottore hanno fatto nella Londra della Reggenza.
Doctor Who è finalmente tornato con la decima stagione e con una nuova companion che ha piacevolmente sorpreso tutti i fan. La serie sembra essere tornata alla carica, con rinnovata fermezza e un notevole risultato. Stiamo pur sempre parlando di una serie vecchia più di 50 anni, eppure riesce a tirare fuori idee e nuovi spunti che catturano sempre lo spettatore. I primi due episodi usciti finora (The Pilot e Smile) sono una prova lampante di questo fatto.
L’aggiunta di Bill Potts (Pearl Mackie) ha dato allo show una nuova freschezza. Quando qualcuno di nuovo arriva nel cast di una serie rinomata come Doctor Who, c’è sempre una buona dose di curiosità. La nuova companion del dottore, con la sua allegria e le sue domande irriverenti, sembra aver soddisfatto appieno tutte le aspettative.
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La serie sembra inoltre essere partita con un tono più leggero rispetto al passato. La stagione precedente infatti, con la perdita di Clara (Jenna Coleman) e della memoria del dottore, era stata abbastanza drammatica. Steven Moffat, sceneggiatore e showrunner della serie, ha dichiarato che questa nuova direzione della serie segue il viaggio emotivo di Bill. Moffat, che lascerà la serie insieme a Peter Capaldi, ha detto:
“Quando un nuovo personaggio inizia a conoscere il dottore, è sempre il periodo più entusiasmante della sua vita. È incredibile. Ogni volta puoi rivisitare questa grande fase di scoperta. Un momento pensi a quanto noiosa sia la tua vita, giorno dopo giorno mentre servi patatine. Un momento dopo, cadi in questa sorta di “trappola”, e tutto diventa magico e misterioso. È completamente diverso dalla mondanità della normale esistenza”.
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“Per questa ragione” ha continuato lo sceneggiatore “proprio perché abbiamo la possibilità di ricominciare la storia, questa ruota attorno al carattere meno oscuro. Lo show sta seguendo il ritmo di Bill piuttosto che quello del Dottore”.
Sabato è andato in onda il terzo episodio (Thin Ice – vedi il promo qui sotto), in cui Bill e il Dottore hanno viaggiato nell’età della Reggenza a Londra. Qui hanno avuto a che fare con una creatura misteriosa che risiede sotto il Tamigi ghiacciato. Tra le altre cose, l’episodio ha trattato anche temi razziali. Moffat ha infatti dichiarato in proposito che “non c’erano alternative”.
“La storia è spesso raccontata dal punto di vista ‘bianco’. Come riusciamo ad avere un cast così vario nonostante questo?” ha continuato Moffat. “ Il modo in cui lo facciamo è … beh, diciamo che vedrete gente con la pelle di colori diversi lì. In effetti, c’erano persone di diverse razze. Non sono arrivate da un momento all’altro. Stiamo leggermente aggirando la storia, ma in un modo progressista e utile”.
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“In più, non sarebbe un posto piacevole per [Bill] in molto modi. Parlare di queste cose è una forma di rispetto per gli spettatori” ha detto ancora Moffat. “Ci dà la possibilità di – sono sempre riluttante all’idea di suonare pio e buonista. È utile che si parli di queste cose. Il male in Doctor Who è spesso lo stesso male che c’è nel mondo reale”.
Doctor Who va in onda di Sabato su BBC.