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Doctor Who affronta ancora il tema della guerra. Recensione episodio 10.09

Che Doctor Who sia uno show britannico, è risaputo. Al di là dell’aspetto tecnico della produzione e della nascita della serie in Gran Bretagna, da sempre, nel tessuto narrativo, quando si parla di Pianeta Terra si parla di Inghilterra. Il Signore del Tempo non solo preferisce frequentare il nostro pianeta piuttosto che altri, ma ha una particolare preferenza per la nazione della Regina Elisabetta. E così molte volte l’Inghilterra si ritrova protagonista delle sue storie.

Come in questo nono episodio della decima stagione, The Empress of Mars. Il Dottore si ritrova catapultato su Marte nel 1881 ma incappa incredibilmente in un contingente coloniale britannico che è finito lì per accumulare ricchezze extraplanetarie. Un gruppo di soldati che si trovava in Sud Africa e che ha incrociato per caso una navicella spaziale con tanto di abitante a bordo (un Ice Warrior, come capirà in seguito il Dottore) e che in nome di una missione di salvataggio (il marziano era ferito) parte all’assalto di Marte. Ma tesori e oro diventano solo un miraggio mentre scavano sotto la superficie del pianeta rosso, restando lì intrappolati.

doctor who the empress of mars

Ha il via quindi un’ennesima puntata dove si sprecano discorsi sul tema della guerra, stavolta legata allo sfondo coloniale dell’Inghilterra vittoriana. Il Dottore e Bill si ritrovano a dover fare da pacieri tra i due fuochi dei soldati di Marte – risvegliati grazie alla stoltezza degli inglesi – e quelli delle truppe di sua maestà totalmente inferiori e alla mercé di una razza aliena tecnologicamente superiore.

A Peter Capaldi ancora una volta vengono affidati discorsi riguardanti l’inutilità della guerra, degli scontri e dei morti. Si potrebbe quasi pensare che per il suo Dottore stia diventando un hobby quello dell’esportazione della pace su tutti i pianeti. Un’ossessione che ha origine nel suo passato da War Doctor, ma che a livello di sceneggiatura, arrivati a questo punto della storia, tende un po’ a stancare. Non ci siamo dimenticati del suo fantastico discorso contro la guerra in The Zygon Inversion, che è diventato subito una scena cult nel mondo whovian. Ma Moffat e company potrebbero anche allargare un po’ gli orizzonti a livello tematico: ci sono tante altre cose da raccontare.

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Parlando ancora di sceneggiatura, uno spunto molto interessante è dettato dallo strano comportamento del Tardis (rimasto, però, inspiegato) che fa i capricci e costringe Nardole a recuperare Missy dalla sua prigione per poterlo pilotare correttamente verso Marte. Ecco, l’ultima scena lascia presagire un finale per niente rosa e fiori, anzi, con tante scintille. Perché non crediamo neppure per un attimo che Missy stia attraversando con successo la sua fase di terapia e di cura dal male.

doctor who the empress of mars peter capaldi matt lucs

Ancora una volta, il filone narrativo che vede Missy protagonista (prima non sapevamo fosse lei nascosta in quella prigione), emerge come contorno nelle puntate, ed è il filone che sta tenendo legato tutto il tessuto della decima stagione. Tutto è in fase di preparazione per un finale che sicuramente la vedrà protagonista, insieme alla vecchia incarnazione maschile del Maestro, e non vediamo l’ora di scoprire cosa combineranno insieme.

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Mario Altrui

Web Content Editor per Telefilm Central dal lontano 2014. Scrivo pareri soggettivi richiesti da nessuno sulle mie serie televisive preferite.

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