
Doctor Who: Recensione episodio 8.01- Deep Breath
La rigenerazione è un’esperienza che tutti i fan di Doctor Who hanno affrontato, ma che tutte le volte lascia una segno indelebile nella memoria; è impossibile abituarsi al cambiamento repentino del nostro “mad man with a box” perché ogni sua rigenerazione ha qualcosa di peculiare e affascinante che non vorremmo veder sparire mai. L’episodio che vede quindi l’introduzione di un nuovo attore nella serie è sempre di importanza fondamentale, sia esso uno speciale o il primo di una nuova stagione; deve essere originale, frizzante, divertente e intelligente ma anche abbastanza potente da non farci rimpiangere il ciclo appena conclusosi. Moffat sa tutte queste cose, conosce il suo dottore (l’undicesimo) e la strada che il nuovo percorrerà, ed anche se è la prima volta che affronta la rigenerazione da showrunner riesce a superare se stesso costruendo un episodio in tutto e per tutto migliore dell’ “Undicesima ora” (quello introduttivo del “compianto?” Matt Smith).
L’entrata in scena è delle più spettacolari, niente Tardis che precipita, questa volta la nostra cabina blu viene sputata da un dinosauro che passeggia nel Tamigi della Londra vittoriana (citazione al contrario di “Dinosaurs in a Spaceship” della settima stagione). Immediatamente viene introdotto un dottore sconvolto dal processo rigenerativo, che non ricorda chi era e le persone a cui ha voluto bene e che non sembra più lui: al dinosauro dice “Non sto flirtando con te”, cosa che invece era atteggiamento tipico dell’undicesimo, come se fin da subito volesse far capire che questa non sarà una reincarnazione “tenera e infantile” ma rude e in parte distaccata.
Capaldi costruisce un dottore che si mostra subito più complesso e pieno di paure, incapace nel contatto umano, cosa che agli altri non mancava. I companion erano raccolti tra persone sole e con caratteri particolari, non era mai successo fino ad ora che fosse il dottore ad avere bisogno di un compagno di viaggio per ricordare chi fosse e smettere di avere paura. Clara non avrà più il ruolo di semplice ragazza intelligente e curiosa succube del fascino del giovane alieno, viene elevata a companion-cura del dottore; sarà la sua stampella e il suo bastone fino a quando il tredicesimo non avrà ritrovato la strada di casa (sarà per questo che la Coleman pare che non abbia rinnovato il contratto per la prossima stagione?).
Una delle qualità migliori della scrittura di Moffat è la sua capacità di sfruttare il fandom che si crea dietro ai suoi show e a
In “Deep Breath” ritroviamo anche la “gang di Madame Vastra” che viene notevolmente analizzata, risultando molto interessante ed anche diversa dalla scorsa stagione; infatti il trio questa volta dimostra di essere completamente indipendente e d
Capaldi e la Coleman insieme danno vita ad una chimica stranamente molto divertente, per quanto infatti questo dottore fosse stato annunciato come più oscuro e introverso, le scene tra i due sono scoppiettanti, in parte grazie a dei dialoghi pieni del tipico humor inglese e imparte grazie alla bravura di entrambi gli interpreti. Ad un occhio esperto dei prodotti di Moffat non sarà sfuggita la somiglianza con Sherlock e Watson (AAA cercasi quarta stagione…), lui un uomo di una intelligenza fuori dal comune ma a disagio con la sfera dei rapporti umani e lei che cerca di capirlo e comprenderlo per tradurre in lingua umana le sue brevi dimostrazioni di stima. Si scambiano battute e si stuzzicano come una vecchia coppia sposata o una coppia di amici di lunga data con un loro codice segreto ed è una gioia per gli occhi.
Venendo alla trama, questo primo episodio riesuma dei cattivi visti solo in passato nell’episodio 4 della seconda stagione (del reboot) “A girl in the fireplace”: Gli androidi-orologio. Che sono rimasti intrappolati sulla terra per secoli alla ricerca della “Terra Promessa”, e se quelli dell’astronave Pompadour erano bloccati della Francia pre rivoluzionaria, quelli di questa astronave hanno aperto un ristorante nella Londra di metà 800.
Il dottore è come la scopa di cui parla il tredicesimo in questo episodio, cambi il manico la spazzola il colore, ma non smetterà mai di spazzare per terra; le rigenerazioni traumatizzano e ci spiazzano ma grazie ad episodi come questo possiamo stare sicuri che il nostro dottore è sempre lì, dietro i grandi occhi blu di Capaldi c’è sempre lui… l’amico con cui hai girato il mondo (e il tempo) e che è venuto il momento di aiutare.
Note:
-Il tardis è cambiato ma non più di tanto, ricorda molto quello del settimo.
-La telefonata di Smith è stata una delle poche scene che mi hanno fatto amare l’undicesimo (che non è il mio preferito)
-Capaldi è mostrosuamente bravo a fare il pazzo e questa è cosa buona e giusta
-E se la scelta del viso non fosse casuale? Se il dottore volesse ricordare a se stesso, che per quanto possa essere brontolone e cinico in momenti estremi ha infranto le regole dei signori del tempo modificando eventi fissi come il terremoto di Pompei (vi ricordate Capaldi salvato da Tennant nella terza stagione)
-“O Captain my Captain” mai citazione letteraria fu più triste da ascoltare.
Prendete un bel respiro il Dottore è tornato!
Good Luck!
Per rimanere sempre informati su Doctor Who, condividere la vostra fede Whovian e essere sempre al corrente di tutte le novità del mondo del dottore passate e mettete mi piace alla pagina Facebook Doctor Who Italia Fans Page. Grazie!
Valutazione Globale
Rigenerato
Valutazione Globale
E io che pensavo di dover dire qualcosa. Hai detto tutto Cate. In verità il distacco dall’Undicesimo (che, a differenza tua, è il mio preferito) è stato traumatico e bisogna ancora riprendersi del tutto ma il bello del Dottore è proprio questo, il cambiamento. Quando cambia ricorda e dimentica ciò che è stato nelle sue rigenerazioni precedenti, portando anche noi a dover fare i conti con questo cambiamento. Ma se le altre volte si era trattato di un passaggio, stavolta è un vero e proprio ‘tabula rasa’, in cui – come dici giustamente anche tu – non è più il dottore a salvare ma lui a dover essere salvato. Vedere la sua umanità, la sua vulnerabilità è qualcosa che è nuovo. Non del tutto nuovo, poichè di emozioni nelle scorse stagioni Moffat ce ne ha regalate a valanghe, ma ‘nuovo’ in quanto il Dottore deve fare i conti con il dipendere dagli altri (almeno all’inizio della sua rigenerazione) e da persone che, almeno per il momento, ricorda solo in parte. La scelta di un dottore più maturo era un rischio ma vediamo qui che Moffat sapeva esattamente cosa stava facendo (insomma, quando mai non lo sa quell’uomo?) perchè sa regalare al dottore un modo diverso di interagire con gli altri, non più come un ‘charming mad man’ ma come qualcuno che è consapevole del dolore che la sua vita ha procurato a lui e agli altri. Con questo non perde la sua simpatia e l’ironia tipica del personaggio (le sopracciglia! xD) e anche la chimica con Clara non può essere ignorata. Clara incarna un pò tutti noi, quando guardiamo questo dottore e ci chiediamo se sia una scelta giusta, se sia una rigenerazione che ci farà sognare. Sia noi che Clara, alla fine dell’episodio, troviamo la nostra risposta: si, questo dottore sarà una bomba!
Nota di merito a Matt Smith nella sua apparizione speciale e nella telefonata a Clara: qualche lacrimuccia li è volata, lo confesso. Era un saluto a Clara ma era anche un saluto a noi, una richiesta di prenderci cura di questa nuova versione di se stesso, di amarlo come noi/Clara abbiamo amato (parlo per me) lui.
La sigla, naturalmente, non è che la ciliegina sulla torta di un cambiamento in toto: l’ho adorata.
Brava Cate, ottima recensione! 😉
Grazie Kuntz! Che bel commentone 🙂
Eccola qui un’altra doratrice dell’undicesimo. Come sapete ci ho messo soltanto dei mesi prima riuscire a guardare la sua rigenerazione. :((( Il mio dottore! ç__________ç
Questo episodio mi ha sorpresa e grazie al cielo in modo favorevolissimo.
Quando ho visto Capaldi interpretare un dottore del tutto fuori di testa (ma pazzo nel vero senso della parola) ero un filo disorientata. Lui ovviamente un grandissimo. E la reazione di Clara è stata così naturale da farmela sentire molto più vicina che in passato. Come hai detto benissimo nella recensione, il Moffo se l’è giocata alla grandissima.
La chimica tra i due è perfetta, cosa che non era del tutto ovvia e spero davvero che le differenze tra questo dottore e quello vecchio continueranno a farsi sentire profondamente. Spero in un rapporto originale e non scontato.
Sono rimasta un filo confusa sul discorso del volto già visto e sul voler far intendere che in dottore ha ucciso l’androide e spero che ci ritorneranno su. Io non avendo visto molto dei dottori passati per alcune cose brancolo proprio nel buio.
Però la location finale l’ho riconosciuta pure io :O Riciclone??