
Doctor Who: Recensione dell’episodio 9.07 – The Zygon Invasion
Dopo le prime due belle puntate di questa nona stagione che si concentravano molto sulla mitologia di Doctor Who con tutta l’importante trama dei Dalek e del loro creatore ed altre quattro successive più da caso della settimana in cui ho trovato sia elementi negativi che positivi, con questa settima puntata si torna a trattare questioni del passato del Dottore che tornano in auge con una trama avvincente, interessante per l’argomento di cui si parla e che vede al suo interno anche dei colpi di scena che ribaltano l’idea che ci siamo fatti sulla situazione che Doctor Who, Clara e la UNIT stanno affrontando.
Nello specifico i nemici da affrontare in questa nuova avventura sono gli Zygon, esseri alieni capaci di prendere le sembianze degli umani, apparsi o menzionati qualche volta in Doctor Who, anche nella serie classica, e visti l’ultima volta in “The Day of the Doctor”, lo speciale per il cinquantesimo anniversario della messa in onda della serie. In quell’occasione si riunirono il Decimo Dottore, l’Undicesimo e il War Doctor che riuscirono a bloccare la minaccia Zygon che si contrapponeva alla UNIT, facendo siglare a tutti loro un trattato di pace: 20 milioni di Zygon potevano prendere l’aspetto di altrettante persone presenti sulla Terra e vivere serenamente se in cambio non avessero attaccato il pianeta.
La storia di questo episodio riprende proprio da qui, molte avventure dopo sia per il Dottore che per la UNIT. Il viaggiatore del tempo e dello spazio è intento in una delle sue suonate di chitarra quando riceve una telefonata: la tregua è stata infranta perché un gruppo radicale Zygon si sta ribellando. Da qui comincia la corsa del Dottore, di Clara e di tutti i membri della UNIT con a capo Kate Stewart per cercare di sventare la minaccia. Sottolineo, come avevo già detto di recente, che evidentemente a Moffat quest’anno piace fare gli episodi doppi perché fin qui in questa nona stagione sono stati praticamente tutti così e lo è anche questa settima puntata di cui, quindi, noi non vediamo la conclusione ora, ma attendiamo di guastarcela nel prossimo ottavo episodio. Se in altre occasioni ho reputato questa particolarità negativa perché non ne vedevo la necessità visto che si trattava di un caso della settimana non molto importante, in questo caso credo che la cosa calzi a pennello perché si parla di nemici con una storia nella mitologia di Doctor Who e che vanno a toccare altri elementi altrettanto importanti come la UNIT.
Comunque in questa puntata è interessante vedere come gli umani e i loro doppelganger Zygon sono talmente uniti da non poter distinguere chi è terrestre e chi alieno, hanno una connessione mentale forte e soffrono terribilmente per la perdita della “copia”. L’esempio che più ci fa comprendere ciò è la scienziata Osgood (colei che detiene le identità dei 20 milioni di Zygon e che ha creato il programma) che viene anche rapita dei ribelli alieni. Insieme a ciò vediamo tentativi della UNIT di colpire gli invasori (e i militari che si fanno “plagiare” dagli Zygon con le sembianze dei loro cari per poi fare una misera fine), con il Dottore che cerca di evitare che termini la pace tra le due popolazioni, rapimenti di capi Zygon-bambine (molto simpatica la parte in cui il Dottore cerca di parlare alle due nel cortile di una scuola) e Clara che vuole aiutare nella ricerca di una soluzione.
E’ proprio la parte riguardante quest’ultima ciò che ci lascia a bocca aperta (e speculare a questa c’è quella di Kate Stewart) . Per tutto l’episodio, infatti, noi vediamo continuamente personaggi di cui non conosciamo la vera natura, non sappiamo se sono terrestri o alieni e diamo credito ad una o all’altra ipotesi seguendo il nostro istinto e provando con i protagonisti quel senso di incertezza, quel non sapere a cosa credere e se si è davanti al pericolo o meno. Vediamo Clara e Kate proprio in queste situazioni, in azione insieme ad altre persone su cui abbiamo dubbi ed interrogativi
L’episodio termina così, con queste rivelazioni e il Dottore in pericolo su un aereo e ne vedremo il seguito nella prossima puntata. Questo episodio è stato sviluppata davvero bene, ogni passo della sceneggiatura è realizzato perfettamente in funzione della creazione del cliffangher finale. Tra l’altro molto bravi tutti gli attori, anche Jenna Coleman in questa veste inedita e “cattiva”. Vedremo come si risolverà la vicenda e speriamo che sia altrettanto avvincente come questa prima parte.
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