
Doctor Who: Recensione dell’episodio 9.02 – The Witch’s Familiar
Seconda parte della season premiere della nona stagione di Doctor Who. Dopo una prima puntata molto frenetica che ha buttato noi spettatori direttamente nell’azione senza troppi preamboli ed in cui abbiamo visto molte cose capitare velocemente, questa seconda parte è più riflessiva ed agisce maggiormente sulla parte emotiva e sentimentale del Dottore che Capaldi sta interpretando molto bene ed in modo davvero sentito, facendoci provare le emozioni che prova il suo personaggio.
In una rediviva Skaros, Missy e Clara, come già immaginavamo, non sono morte perché la Signora del Tempo (al femminile, come lei tiene sempre a precisare perché “qualcuno ha potuto avere un upgrade migliorativo”) ha utilizzato un vecchio trucco del Dottore per arrivare alla soluzione del rompicapo che valeva la salvezza (lo stesso che ha usato per salvarsi nello scorso season finale). Lui in ogni avventura pericolosa la scampa sempre perché sa che c’è una soluzione per risolvere il problema: bisogna solo trovarla. Ed è con questo spirito che Clara e Missy vanno a cercare il Dottore. Quest’ultimo, nel frattempo, si trova tra le grinfie di Davros e tra un suo tentativo di fuga e l’altro (molto simpatico quando propone di giocare agli autoscontri con i Dalek) il creatore di questi esseri vuole scavare all’interno del Dottore. All’inizio pare che voglia solo stuzzicarlo un po’, ma alla fine fa tutto questo per portarlo a compiere un’azione che sarà positiva per lui e per i Dalek.
I dialoghi tra i due li ho trovati molto profondi e riflessivi perché scavano nell’io del Dottore, in ciò che lui è veramente e nelle emozioni che si porta dietro da tantissimi anni. Davros prima prova ad agire sul suo senso di onnipotenza facendogli credere che può distruggere tutti i Dalek e quindi una razza intera, ma lui non cede perché sappiamo che fondamentalmente è buono.
Anche se lui si chiede spesso se è buono o no, questo ed il fatto successivo dimostrano che lo è: poco dopo Davros agisce sulla compassione verso di lui ora che sta morendo, ma anche verso il Davros bambino che era stato lasciato a morire. E qui il Dottore asseconda il suo ultimo desiderio rischiando la vita. Alla fine la situazione è comunque salva ed Doctor Who torna indietro per salvare Davros bambino ed immettere in lui quel
Capitolo Missy. Michelle Gomez è davvero brava e sto adorando la sua Signora del Tempo, però il tentativo di far fuori Clara mi è sembrato stonasse un po’. Non tanto perché non è in linea con il personaggio (come lei stessa dichiara il Dottore è suo nemico, anche se in qualche modo non ne potrebbe fare a meno), ma perché avviene tutto troppo in fretta: contemporaneamente al tentativo di salvare il Dottore, lei stava già studiando come togliere di torno Clara. Questa contemporaneità mi fa riflettere: spero che dietro ci sia altro che verrà ripreso più avanti, altrimenti sarebbe stato reso così solo perché Missy non rappresenta il bene e bisognava tornare alla “normalità” e quindi allo scontro tra lei ed il Dottore.
In questo episodio c’è davvero molto. Oltre a ciò che è già stato detto, bisogna tenere in considerazione anche la battuta di Missy su un suo figlio del passato, che apre a molte domande sui Signori del Tempo, ed il fatto che il cacciavite sonico d’ora in poi sarà sostituito da un paio di occhiali da sole. Ora, bisogna capire se il cacciavite è davvero scomparso per sempre e, nel caso, come funzionano gli occhiali, ma questo particolare, di primo acchito non mi ha entusiasmata: il cacciavite è un elemento centrale in Doctor Who, tanto da far parte del Dottore stesso e pensare che non lo rivedremo più mi fa storcere un po’ il naso. Se così fosse, vedremo se questo osare di Moffat sarà una scommessa vincente o no.
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Concordo, questo inizio di stagione sembra promettere bene. Personalmente non apprezzo come Moffat deve sempre andare a ficcanasare pesantemente nella vita del Dottore: il “suo” Dottore che interviene agli albori di una delle linee temporali più importanti di tutta la serie, quella di Davros (in passato invece la “sua” Clara che praticamente ha salvato tutti i Dottori); lo stesso voler cambiare un elemento così iconico come il cacciavite…spero che sia una soluzione temporanea! Ma non si può negare che nel complesso l’azzardo abbia pagato. Da parecchio non si vedeva una storia costruita così bene, con elementi di sorpresa che nessuno poteva prevedere, come il pentimento di Davros che ci stava quasi convincendo, oppure il contropiano del Dottore che batte il piano originario del nemico: uno schema classico ma che in Doctor Who è sempre bello vedere. Per quanto riguarda Missy, le sue uccisioni a caso e il tentativo di assassinare Clara, credo che sia il modo di Moffat di dirci: “guardate che Missy resta cattiva e malvagia, non pensate neanche lontanamente che possa diventare companion del Dottore!”
Visitor Rating: 4 Stars
Io purtroppo non sono ancora molto convinta. Potrebbe essere un giudizio di parte perché ritengo che Moffat troppo spesso abbia, rubo le parole di Mario, ficcanasato nella storia del Dottore e abbia rimaneggiato fin troppi elementi che in 50 anni erano diventati iconici. Ma, ripeto, il problema è mio con Moffat e il suo modo di voler per forza mettere le mani su tutto, di voler fare SUO tutto. Difficilmente potrei essere più obbiettiva di così, visto che questo pensiero me lo trascino dai tempi del passaggio tra R.T. Davies a Moffat.
Concordo invece su Missy: se il tentato omicidio serviva solo a ricordarci che in finale è sempre un nemico ovviamente è banale, ma voglio credere che ci sia di più. Missy stessa ha più volte detto di essere l’autrice dell’avvicinamento di Clara al Dottore, quindi è possibile che stia pensando di separarli e che lo stia studiando da un po’. In quest’ottica potrebbero essere più chiari anche alcuni dettagli del finale di ottava stagione.
Staremo a vedere insomma.