
Doctor Who: Recensione dell’episodio 7.13 – Nightmare in silver
E’ solo preparandomi a fare questa recensione che mi sono accorta che questo è il penultimo episodio della stagione… e ancora non me ne capacito. Ma che è successo in questa seconda parte?
Ero partita assolutamente entusiasta. Una nuova compagna da scoprire e un intricato mistero da svelare sulla sua natura. So che non a tutti i primi due episodi erano piaciuti ma io avevo trovato esattamente quello che cerco in questa serie: un po’ di magia, tanto mistero, la meraviglia del viaggio fantastico con un pazzo e la sua scatola blu e una buona spruzzata d’Inghilterra. Però devo ammettere che il mio entusiasmo si è parecchio attenuato con il procedere della serie. C’è chi ama gli episodi a sé stanti e c’è chi ama smodatamente la trama orizzontale. Io sono per un buon equilibrio. Forse con i Pond la trama orizzontale era diventata fin troppo ingombrante ma in questo caso mi pare si sia persa quasi del tutto. Ad ogni episodio non hanno mancato di ricordarci che Clara è un enorme, eccitante mistero, ma quale questo possa essere in realtà non siamo affatto più vicini a scoprirlo di quanto lo fossimo all’inizio di questo arco narrativo. Di solito Moffat è un maestro nel disseminare indizi e nel farci spaccare la testa cercando di capire cosa stia succedendo ma non è questo il caso. L’unica cosa che siamo arrivati a concludere è che Clara è ignara di tutto. Forse è una semplice anomalia, forse una trappola per il Dottore ma se lo è lei non ne sa nulla. Un po’ pochino. Immagino che il tutto ci scoppierà in faccia in grande stile nell’ultimo densissimo episodio.
Forse questo ritmo lento aveva lo scopo di presentarci al meglio il personaggio di Clara ma non sono sicura siano riusciti al meglio neanche in questo. Clara ha un po’ di Amy per quel che riguarda l’energia, l’entusiasmo e la vivacità ma al contrario della precedente compagna è più disposta a seguire le indicazioni del Dottore quando si tratta di tenersi fuori dai guai, cosa che però non è servita a molto visto che ben più di una volta ha assunto il ruolo della damigella bisognosa di aiuto. In verità mi è sembrato che ben più di una volta sia stata lasciata in secondo piano; salvo poi in quest’ultimo episodio trasformarsi in un comandante super deciso di un improbabile esercito. Un salto non indifferente rispetto ad episodi come quello ambientato nel sottomarino dove era decisamente in difficoltà. Alla fine non sappiamo molto di più di Clara. Neppure della sua vita reale al di fuori dei viaggi con il Dottore.
Forse l’introduzione dei bambini di cui di solito prende cura voleva essere un modo per approfondire un altro lato del personaggio ma non ha aiutato molto. Soprattutto considerato che i bambini erano assolutamente insopportabili. Serviva forse qualcuno da salvare che non fosse Clara?
Comunque, prima di proseguire, dovrei forse menzionare che l’episodio era sceneggiato da Neil Gaiman che nella scorsa stagione era stato l’autore di uno dei più bei episodi di sempre “The Doctors Wife”. Quante lacrime! Era difficile eguagliare un tale risultato e infatti questo secondo tentativo è decisamente inferiore al precedente. Alcune cose funzionano molto bene, altre decisamente meno.
I bambini li ho già menzionati. Non sono una fan delle gite famigliari. In passato alcune hanno funzionato anche bene ma questa ha sinceramente contribuito a smorzare il mio entusiasmo per questo episodio. Come ho già detto erano stereotipati: la noia di Angie era irritante e forzata e il commento sul cellulare che non prende è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il fratellino invece era il classico studioso serio e posato. Era possibile elaborare qualcosa di più classico? La loro caratterizzazione non è andata oltre a questo e comunque il ruolo all’interno della storia non permetteva molto di più.
Gaiman aveva il duro compito di dare nuova linfa vitale ai classicissimi Cybermen. Dei lattinoni ambulanti di forma umana che con il tempo erano diventati più ridicoli che spaventosi. Il risultato è buono e alcune scene funzionano molto bene come quella in cui il Cyberman rapisce la bambina a super velocità. Anche l’avanzamento della loro tecnologia è un ottimo tocco ma tutta la storia sulla loro scomparsa e il loro ritorno piazzato in un futuro lontanissimo penso abbia tolto un po’ di impatto alla vicenda.
Il tocco di Gaiman si vede nell’ambientazione fantastico-gorttesca del pianeta luna-park ormai in rovina. Ottimo lavoro del reparto effetti speciali quando viene mostrato il panorama desolato. Peccato non sia stato possibile sfruttarne meglio l’ambientazione considerato che i costi sarebbero stati elevatissimi. Il castello, nonostante l’interessante presentazione, alla fine si riduce semplicemente ad un castello di pietre.
Altro elemento poco sfruttato di questo episodio sono le sue guest star, come Jason Watkins che non fa molto altro oltre mangiarsi un sandwich e farsi Cybermanizzare e il bravissimo Warwick Davis che rimane sempre sullo sfondo pure con il poco interessante colpo di scena sulla sua vera identità e l’improbabile proposta di matrimonio a Clara uscita dal nulla. Lo so, difficile farci stare tutto in 45 minuti.
Il punto forte dell’episodio è ancora una volta Matt Smith e lo scontro psicologico tra il Dottore e il Cyber-Dottore. E’ ovvio che chi non ama Undici non sarà d’accordo perché tutte le sue caratteristiche sono state amplificate al massimo in questa situazione; ma nessuno può negare la bravura recitativa di Matt Smith in questo sdoppiarsi e saltare da una “personalità” all’altra. Pura energia! I dialoghi tra i due sono ottimi e anche il “ring interiore” dove i due si scontrano è molto d’effetto; una chicca è la carrellata su tutti i dottori che ci hanno portato fino a qui. Io avrei sfruttato ancora di più questa occasione per addentrarci nella mente del Dottore ma i salti concitati dentro e fuori lo hanno reso impossibile.
Insomma, un episodio con alcuni buoni spunti che però non riesce ad andare molto in profondità e raggiungere anche solo lontanamente il perfetto equilibrio di emozioni che era stata la prima sceneggiatura di Neil Gaiman.
La preview per il prossimo episodio promette di tutto e di più… e River! Mi domando se Moffat chiuderà con la risoluzione del mistero di Clara o se aprirà altre porte per lanciarci nella prossima stagione. Staremo a vedere!