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Doctor Who: l’attesa delle puntate belle, marchio della serie. Recensione episodio 10.04

Ancora un altro episodio standard per Doctor Who. La decima serie, attesa dai fan per più di un anno, inanella un ulteriore episodio con una storia a se stante mentre dedica gli ultimi minuti a tenere vivo l’interesse per la trama orizzontale. Capiamo che il caveau che il Dottore custodisce così segretamente è una prigione. Una peraltro neanche troppo blindata, dato che entra ed esce a suo piacimento intrattenendosi con l’ospite prigioniero. E chi ci sarà mai all’interno? Gusti bizzarri in fatto di cibo, classici in fatto di musica: non sono indizi a sufficienza per poter speculare a lungo sull’identità del recluso/a.

Se non fosse per questo mistero – perché il Dottore dovrebbe nascondersi e nascondere qualcuno/qualcosa per circa 70 anni della sua vita – e se non fosse per Bill, questa decima stagione sarebbe decisamente sottotono. Forse Moffatt lo aveva intuito a priori, e ha inserito queste brevi scene finali in ogni episodio per mantenere vivo l’interesse anche degli spettatori più fanatici della serie, come me, che però stanno iniziando a manifestare i primi segni di impazienza. Sappiamo che ci sono delle grosse sorprese in arrivo nei prossimi episodi, ma è davvero tutto qui? Non sarebbe meglio, nel frattempo, avere degli episodi non dico dall’eccelsa qualità televisiva ma che siano almeno godibili in tutto e per tutto, senza se e senza ma? Il format non prevede tanti episodi (soltanto 12), sarebbe un peccato se più della metà di questi fossero dimenticabili.Doctor Who Il quarto episodio Knock Knock ha uno schema classico, prevedibile e autoconclusivo. Gettiamo un occhio sulla vita di Bill mentre non è con il Dottore (anche se dura ben poco il distacco tra i due), e ci ritroviamo catapultati sin dai primi secondi con sei ragazzi in cerca di casa. Trovano un maniero antico e con molte stanze, affittato a poco prezzo da un vecchietto all’apparenza gentile. Ovviamente il maniero è infestato da termiti aliene, e il vecchietto gentile è il cattivo di turno che terrorizza ogni venti anni gruppi di liceali senza barba che uccide per tenere in vita sua madre.

I ragazzi, e il Dottore con Bill, si ritrovano chiusi in una vecchia casa con pareti e pavimento di legno, attraverso cui sbucano queste termiti aliene che minacciano una morte terribile. L’episodio vuole essere horror, spaventare e terrorizzare: ma non ci riesce in tutto e per tutto. Per una volta è gradevole vedere interagire il Dottore con così tanti ragazzi diversi, ognuno come se fosse un companion, e in questo episodio assistiamo ad una Bill che finalmente prende un po’ di iniziativa e affronta le paure in testa al gruppo proprio come una brava companion dovrebbe fare. Lo stesso Capaldi è come al solito bravo a rappresentare una versione del Dottore visibilmente annoiato dalla solitudine e in cerca estrema di pericolo e compagnia.Doctor Who

Ma la risoluzione dello stato di tensione generale è banale: il vecchietto (interpretato da uno sprecato-in-questo-ruolo David Suchet) viene respinto proprio dalla creatura che dovrebbe amarlo più di tutti. La quale si redime, e, ciliegina sulla torta, porta di nuovo in vita tutti i ragazzi che fino a quel punto credevamo morti. E l’horror va a farsi benedire.

Un episodio che in fin dei conti, a seconda del gusto personale, può piacere e può non piacere. Ma sappiamo che Doctor Who può e deve regalare episodi che siano indiscutibilmente belli o che comunque generino una discussione diversa dal banale: A me piace perchè/A me non piace perchè.

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Mario Altrui

Web Content Editor per Telefilm Central dal lontano 2014. Scrivo pareri soggettivi richiesti da nessuno sulle mie serie televisive preferite.

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