
Doctor Strange: la recensione del nuovo film dei Marvel Studios
Titolo: Doctor Strange
Genere: Avventura, Fantasy, Azione
Anno: 2016
Sceneggiatura e Regia: Scott Derrickson, Thomas Dean Donnelly, Joshua Oppenheimer
Cast: Benedict Cumberbatch, Rachel McAdams, Tilda Swinton, Mads Mikkelsen, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong
Privare la magia del suo mistero sarebbe come togliere il suono alla musica. (Orson Welles)
I film con protagonisti i super eroi vedono negli anni recenti un’età gloriosa, non solo per gli incassi che creano ma anche per la massa di pubblico che riescono a far entrare in sala rispetto a film di generi diversi. È la rivincita del fumetto, dei nerd, della fantasia creativa di prodotti troppo spesso considerati ingiustamente per bambini. Questa rivalsa dura da anni ed ha raggiunto a cavallo tra il 2015 e il 2016 un punto di saturazione: troppi supereroi, troppi film, troppe serie tv, troppe storie da seguire per tenere insieme le fila del racconto collettivo, troppi gadget, troppe pubblicità e troppi trailer alla fine dei titoli di coda. Questa saturazione porta a non riuscire a godere più dell’originalità di ogni singolo protagonista, finendo per confonderli e per avere la sensazione di già visto solo leggendo la trama del film in uscita. Era necessario un cambio di marcia, una svolta, un nuovo inizio: questo inizio è Doctor Strange.


IL FATTORE “MARVEL STUDIOS”
La pellicola è preceduta dal nuovo logo degli studi Marvel, che già fa intendere che qualcosa è cambiato. Non abbiamo più a che fare con uno studio di fumettisti, ma con una divisione specializzata nel produrre film tratti dalla carta stampata: la Marvel ha compreso che era necessario scindere i due aspetti per poter elevare il livello dei suoi film e Doctor Strange è un ottimo punto di partenza. La scelta di un regista come Derrickson che viene dal cinema horror (Sinister e L’Esorcismo di Emily Rose) è peculiare, se pensiamo che parliamo di un film con protagonista la magia, ma sorprendentemente azzeccata. La sua partecipazione alla sceneggiatura traspare dall’uso della telecamera che racconta anche prescindendo dai dialoghi, che si muove velocemente nelle scene d’azione senza affaticare lo sguardo dello spettatore, che si mette al servizio degli occhi vitrei dei suoi protagonisti.
LA MAGIA DI STRANGE
Un eroe, Doctor Strange, che ricorda Iron Man per spocchiosità e boria ma che ha molto di più da raccontare. La sua particolarità non è data da esperimenti, ragni, infanzie difficili, progresso tecnologico. Il suo potere è la mente, l’intelligenza, la volontà di studiare e apprendere, il voler imparare prima di tutto. Ed ecco che la svolta del mondo Marvel è compiuta, grazie ad un protagonista lontano dal solito binomio bene-male e vicino a concetti più complessi come il tempo, la vita eterna, le dimensioni, la collaborazione tra persone.
Derrickson lascia che sia il suo personaggio a raccontare se stesso e abbandona il racconto senza dare spiegazioni troppo lunghe sull’origine della magia, sul perché non sia mai stata nominata nei precedenti film Marvel o sulle strane coincidenze che Strange incontra per arrivare dall’Antico. In un certo senso tutto il film è un intero trucco di magia, che non necessita di troppe esplicazioni e si conclude in parte con un finale forse fin troppo facile, perché il vero incantesimo non è la sconfitta del cattivo ma la nascita dell’eroe Doctor Strange.


LA MERAVIGLIA DEGLI EFFETTI VISIVI
Il film scorre veloce per i sui 115 minuti, non ha momenti morti, non ha scene inutili ed è graficamente una meraviglia per gli occhi. Il multiverso ricorda i quadri di Escher, la manipolazione della realtà mette in scena una New York entrata in un caleidoscopio complicatissimo e il combattimento con il tempo che torna indietro vale da solo il biglietto. Uno sforzo di post produzione immane che rende questo film un unicum per quanto riguarda gli effetti speciali, non solo nel mondo Marvel ma nel cinema in generale. La bellezza ottica di Doctor Strange riesce a rendere reale la magia a farla apparire possibile, facendo credere allo spettatore che il mondo di Strange sia lo stesso che sta al di fuori della sala e questo forse è l’aspetto più interessante.
Una pellicola entusiasmante, in cui il cast è perfetto, la recitazione impeccabile e di alto livello (vi invito a vedere il dialogo tra Strange e Kaecilius in originale) e che apre la nuova fase per i cine-comics, quella di essere film che vale la pena vedere.
Good Luck!
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