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Death Note: 5 motivi per recuperare la serie TV tratta dall’omonimo manga

E’ sempre difficile rimanere al passo con la programmazione delle serie TV. Ed è assolutamente vero che il tempo non è mai abbastanza per godersi tutti i telefilm oppure per organizzare qualche binge-watch tematico. Siamo in pieno periodo estivo e sfido chiunque a confessare di aver visto tutto e di essere allineato con l’uscita dei propri telefilm o film preferiti. Con tutti i servizi di streaming online a disposizione e le mille uscite cinematografiche (e non solo) da inizio anno ad oggi, è diventato praticamente impossibile non perdersi qualcosa nel corso dell’anno. Per fortuna però che è arrivata l’estate e con essa il tempo per dedicarci, con più calma ed attenzione, a qualche mega recupero.

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Confesso che tra i programmi che adoro recuperare ci sono anche le serie TV d’animazione che hanno fatto la storia delle anime. Non trovo spesso amici che me ne consigliano la visione perché tali programmi sono reputati dai più come prodotti “per ragazzini”. Un grande errore! Le anime sono vere e proprie serie TV d’animazione concepite per divertire sia un pubblico molto giovane, sia quello più adulto perché incentrate spesso su tematiche sulle quali riflettere con attenzione.

Grazie dunque a queste lunghe e calde serate estive sono riuscita a recuperare Death Note, l’anime del 2006 tratta dall’omonimo manga ideato e scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata. Una serie TV d’animazione assolutamente geniale, ma prima di elencarvi i motivi per recuperarlo su Netflix, di seguito qualche informazione sulla trama.

Death Note - Cover
Death Note – Cover

La trama di Death Note

Questa serie TV è incentrata sulle vicissitudini quotidiane di Light Yagami, un brillante studente delle scuole superiori che un giorno si imbatte inaspettatamente in un misterioso quaderno dai poteri soprannaturali: il Death Note. Gettato sulla Terra da Ryuk, uno shinigami ovvero una divinità della morte giapponese, questo quaderno dona al proprietario poteri devastanti.

“La persona il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà. Affinché abbia effetto, occorre avere in mente il volto della persona di cui si scrive il nome: in tal modo si evita di colpire eventuali omonimi”.

Light Yagami si trasforma dunque nel serial killer Kira ed inizia ad eliminare tutti i criminali colpevoli di qualche reato. Ma il fascino del potere avrà presto sopravvento trasformando il ragazzo in un giovane uomo deciso a conquistare il mondo.

A cercare di scoprire la vera identità di Kira e a porre fine ai suoi diabolici piani c’è L, un giovane e geniale investigatore privato che sarà pronto a tutto pur di porre fine ai misteriosi decessi.

“No… in fondo l’ho sempre pensato… il mondo fa schifo, e se la feccia crepasse sarebbe meglio per tutti. E io… con questo quaderno posso far sì che ciò avvenga. Il problema è… la mia mente reggerà? Ne ho uccisi solo due, e guarda in che stato mi ritrovo. Certo, è naturale: si tratta di vite umane… nessuno prenderebbe la cosa alla leggera; ma io sarò in grado di sopportarlo? O è meglio che mi fermi qui? No, non posso fermarmi, anche se dovessi andare fuori di testa o rimetterci la vita. Qualcuno deve pur farlo, non si può andare avanti così. In fondo anche se cedessi il quaderno a qualcun altro, su chi potrei contare? Non esiste nessuno tanto in gamba, però…io potrei farcela, anzi… solo io posso farcela. Ho deciso! Userò il Death Note… per cambiare il mondo!” – Light Yagami

5 ragioni per recuperare Death Note

Death Note - I Protagonisti
Death Note – I Protagonisti

Light Yagami e L

La ragione principale per recuperare questa serie TV è senza ombra di dubbio per i suoi due protagonisti: Light e L. Questi due ragazzi sono a dir poco incredibili tanto da incollare allo schermo qualsiasi spettatore.

Il genio di Light/Kira è talmente impressionante che ogni sua mossa è assolutamente incredibile. Le sue azioni, le sue decisioni di coinvolgere (o meno) le persone a lui vicine o i ragionamenti che compie per sconfiggere l’avversario, uccidere le sue vittime e ancora uscire da situazioni per lui pericolose sono frutto di meticolosi ragionamenti che lasciano a bocca aperta chiunque lo osservi. Dovrebbe essere il villain di turno, ma la narrazione delle sue idee e delle sue mosse è talmente dettagliata e geniale da renderlo uno dei personaggi più amati di Death Note.

“Non basta una buona difesa per vincere, questo vale in qualunque campo: per vincere bisogna attaccare!” – Light Yagami

E posso fare lo stesso discorso per L. Un investigatore geniale, dall’intuizione acuta e particolare che non si lascia mai prendere in contropiede neanche nelle situazioni più difficili. Una figura enigmatica dall’enorme intelligenza, rappresentata in modo perfetto, così come la sua controparte villain Light.

La caccia al ladro… anzi al serial killer

Per molti episodi sono rimasta combattuta nel sostenere Light o L. Due geni ribelli dei quali, nel bene e nel male, è facile cadere in tentazione ed adorare. Se questi personaggi sono una delle ragioni principali, a mio avviso, per recuperare Death Note, la seconda è senza ombra di dubbio la loro interazione. La caccia al ladro tra Light o L è a dir poco spettacolare. Poter ascoltare i loro ragionamenti, i loro pensieri e come uno risponde all’altro anticipandone le mosse è sicuramente un modo perfetto per immedesimarsi nei due personaggi e di conseguenza rimanere incollati allo schermo.

“Light Yagami, le probabilità che tu sia Kira sono al di sotto del cinque percento ma tra tutti gli indagati sei quello che più mi ha colpito perché sei fin troppo perfetto; e se tu fossi veramente Kira non ci sarebbe modo migliore per farti sentire il fiato sul collo”. – L

Il binge-watch di questa serie TV è dunque facilmente pianificabile; sebbene Death Note sia composto da molti episodi (37 puntate), la caccia al ladro e l’inseguimento tra Light e L è talmente appassionante che porterebbe chiunque a divorare questo anime in pochi giorni, anche solo per capire maggiormente i ragionamenti dei due protagonisti e poter anticipare mentalmente le loro mosse prima di vederle sullo schermo.

La grafica di Death Note

Un anime non può essere apprezzato appieno senza averne analizzato anche la grafica scelta per rappresentare la storia e i suoi protagonisti.

Come anticipato, Death Note è tratto dall’omonimo manga ideato e scritto da Tsugumi Ōba, un fumettista giapponese che ha debuttato nel mondo dei manga proprio con Death Note. Il successo della sua opera prima è stato talmente ampio che la vera identità dell’artista non è mai stata svelata. Tsugumi Ōba è infatti un nome d’arte che molti fan e addetti ai lavori in tutto il mondo hanno ipotizzato essere uno pseudonimo di un autore o di un’autrice più esperta, vista l’enorme complessità e qualità di scrittura che ha caratterizzato la sua opera prima.

Se l’identità dell’autore è segreta, quel che è certo è che le grafiche sono opera di Takeshi Obata. Fumettista e designer giapponese, Takeshi Obata ha spesso lavorato con altri autori, che si occupano di trama e sceneggiatura, dedicandosi solamente alla parte grafica. E’ questo il caso di Death Note del quale Takeshi Obata si è occupato delle rappresentazioni e disegni.

“Va bene disegnare Shinigami? Non sarò maledetto per averlo fatto? Ho disegnato questo manga con paura e tremore”. – Takeshi Obata

Considerato uno dei migliori disegnatori di manga shōnen, le sue caratteristiche sono sempre la cura maniacale del disegno, la precisione nei dettagli e la delicatezza del tratto. In Death Note vediamo tutto questo, insieme alla scelta dei colori molto scuri, spesso neri, volti a creare contrasti molto netti per far spiccare la natura oscura dell’opera. Lo schema dei colori, il nero, il bianco e il rosso, risultano perfetti per raccontare il contrasto tra vita e morte e devo ammettere che anche la grafica e i colori sono una delle ragioni per recuperare questa serie Tv d’animazione.

Una nota particolare poi deve esser data alla scelta stilistica di far mangiare mele in modo passionale e ossessivo allo Shinigami. Un messaggio chiaro per il telespettatore che conosce i simboli biblici e la creazione dell’uomo nel Giardino dell’Eden.

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I commenti di un amico

Già in passato avevo indicato come una delle ragioni per recuperare una serie TV i consigli di qualche amico. In quel caso si parlava di Easy, serie TV attualmente disponibile su Netflix, consigliatami da una persona che avevo incontrato per lavoro e che, giorno dopo giorno, era rientrata nella cerchia delle persone amiche con le quali mi piace tutt’oggi confrontarmi e chiedere consigli.

Questa volta Death Note non mi è stata consigliata, ma durante la visione dell’anime ho scoperto per caso, via Whatsapp, che un amico ne era un grande fan. Commentare con lui l’anime, episodio per episodio, in real time via chat è stato davvero divertente. Non ho ricevuto spoiler, e questo è stato in bene sapendo quanto divento aggressiva se uno mi “spoilera“, ma i suoi commenti mi hanno talmente incuriosita che hanno agevolato e velocizzato la visione di questa serie TV.

E’ stato bello vedere anche le diversità delle opinioni su Death Note. Il mio amico è un grande fan di Light, mentre io sono rimasta affascinata sia da questo villain sia da L, per l’acutezza dei ragionamenti di entrambi i ragazzi e la stramberia del giovane investigatore. Ora non mi resta che recuperare il manga, consigliatomi dallo stesso amico, perché solo così potrò dare un giudizio finale a questa storia.

La soundtrack

Molto spesso indico la colonna sonora come una delle ragioni per recuperare una serie TV. Non lo faccio perché mi ritrovo in mancanza di altre ragioni “più significative o importanti”, ma perché tendo sempre a porre molta attenzione anche ai brani musicali che vengono scelti per la produzione dei contenuti. Dal film alla serie TV, dalla sigla iniziale a quella per i titoli di coda sino alla musica scelta come sottofondo di qualche scena. Ammetto che adoro ascoltare attentamente ogni singola composizione o canzone per capire come questa sia stata scelta per esser collegata alla recitazione o alla sceneggiatura del momento, o per “marcare maggiormente” una scena attraverso l’uso delle note musicali o dei testi.

Anche Death Note, come altre serie TV recensite in passato, ha una colonna sonora molto interessante. Sebbene “in stile giapponese” e molto sotto forma di composizione musicale e non di canzone, il sound utilizzato in questo anime è a mio avviso di grande impatto e sicuramente una nota molto positiva per questo show.

Il tema che ho adorato sopra tutti, che è subito diventato la mia nuova suoneria del cellulare, è quello usato per le scene dedicate a L. Niente parole, niente versi, solo un susseguirsi di note e una composizione che racconta e trasmette molto più sensazioni di quanto probabilmente le parole sarebbero riuscite a fare. Il tempo che scorre, il desiderio di porre fine a un serial killer, la sfida nella ricerca del colpevole, la paura di non riuscire a farlo, il fascino della sfida… Tutte queste sensazioni sono racchiuse in questo tema dedicato a L.

Death Note Soundtrack – Il tema musicale di L

“Prima o poi tutti gli esseri umani muoiono, senza alcuna eccezione. Dopo la morte vi è il nulla…”

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Se dubitate ancora che questo anime valga la pena di esser recuperato, vi consiglio vivamente di dare una chance al pilot. Scoprirete quanto addictive sia Death Note e vi ritroverete sicuramente a non staccare più gli occhi dallo schermo, nemmeno per un minuto!

Mara D.

Founder e Admin di Telefilm-Central.org. Amante delle serie tv, del cinema e dell'universo Internet :-)

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