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Daredevil: Recensione dell’episodio 1.06 – Condemned

Matt Murdock è solo. Solo nel percepire il mondo in un modo così straordinario e così diverso da quello di tutti gli altri individui. Solo nel ricordare davvero che persona fosse suo padre. Solo nell’indossare una maschera nera e nel cercare di fare la differenza, contro un uomo che controlla un’intera città e che è disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole.
Non c’è un team-devil alle sue spalle. Nessuno che gli fornisca supporto tecnico, che gli suggerisca una via di fuga quando è intrappolato in un capannone grande e desolato. Nessuno che gli dia una pacca sulla spalla e gli faccia coraggio quando la giornata è andata completamente storta e la città dilaniata è in fiamme.

Daredevil106-03E’ vero c’è Claire, che lo rattoppa e ricuce e che sta imparando ad intonare la voce della sua coscienza. Ma è delicata, delicata come quel sentimento che sta crescendo nonostante tutte le precauzioni. Troppo indifesa contro uomini che pensano di essere superiori ad ogni morale; ed anche lei si muove solo tra le ombre, sa molto di Daredevil, ma cosa sa del Matt di tutti i giorni, dell’uomo che si nasconde alla luce del sole?

E’ proprio la vastità dell’isolamento del nostro eroe ad essere portata alla luce in questo sesto episodio. Mentre è braccato e circondato dalla polizia che è marcia fino nel midollo, è solo contro un nemico di cui intuisce solo i contorni e di cui solo ora incomincia ad intravedere la portata. Fisk ha dato alle fiamme mezza città per sradicare i russi, ha infiltrato la polizia fino alle radici e si concede di sacrificare chiunque si ponga sulla sua strada o possa aiutarlo con la sua morte. L’uomo in nero è una piccola mosca fastidiosa. Vola troppo veloce per essere schiacciata e così, quello che si può fare per eliminarlo, è renderlo un nemico della città, un nemico reale su cui sfogare la rabbia. Rendendolo ancora più solo.

E’ così bello odiare Fisk, quel rubicondo pelato che sembra soffrire di gastrite cronica. Più di lui odio solo il suo leccapiedi. Ogni volta che lo vedo gli auguro la peggio fine. Eppure sono esattamente i nemici di cui un eroe ha bisogno. Il viscido tirapiedi e, per quanto strano, il boss tutto cuore. La conversazione alla radio arriva puntuale e necessaria, lenta e meditata. Uno scambio di cortesie tra due persone che perseguono lo stesso scopo ma con Daredevil106-04metodi diametralmente diversi e che promette epici scontri per il futuro.

Tra i cattivi ben riusciti c’è anche il provero Vladimir. Trascinato sanguinante di qua e di là come un sacco di patate ma sempre fedele a  stesso, alla sua rabbia e al suo orgoglio. Si pone contro Matt fino alla fine, facendosi un po’ voler bene, tanto che io già li sognavo best friends forever. Non cede neanche alla fine, non si sacrifica ma semplicemente continua a lottare come la vita gli ha insegnato a fare. Avrà ragione? Quando si combatte con gli animali l’unico modo per fermarli è abbatterli? E’ un quesito che ogni supereroe è costretto ad affrontare ad un certo punto della sua carriera. quanto è lecito sporcarsi le mani per ottenere quello che si vuole? E quanto sporco si può accumulare su quelle mani prima che queste diventino troppo simili a quelle dei cattivi?

La strada è ancora lunga e Matt sta iniziando solo ora intravedere tutte le pedine in campo. Che la battaglia sia troppo grande per lui? Che un uomo solo non sia sufficiente?

Questa serie mi sta enDaredevil106-02tusiasmando. Io sono un’adoratrice di supereroi. Dopo la spigliatezza e la fumettosità di tv shows come Arrow e Flash (che comunque amo tantissimo) accolgo con riconoscenza i toni cupi e duri di questa serie che si prende i suoi tempi e i suoi ritmi per calarci nel suo mondo. FoggyKaren e il giornalista risultano forse un po’ troppo separati da tutto il resto, ma non ho dubbi che presto verranno ricongiunti alla trama principale e si troveranno ad attraversare il cammino dell’uomo mascherato. Il nostro protagonista intanto resta magnetico, perfettamente bilanciato tra furia e incertezza, tra umanità e forza. Chalie Cox, avendo a disposizione solo i movimenti della bocca e il tono della voce, riesce ad essere espressivo come pochi; un applauso a chi è stato così bravo da scorgere in lui un perfetto Matt Murdock.

Voi siete riusciti a centellinarli o siete corsi fino alla fine guardando tutti gli episodi? Io cerco di trattenermi per farli durare anche se la tentazione di abbuffarsi è tremenda. Avanti così!

1.06 – Condemned

Esaltante

Valutazione Globale

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Lalla32

Dopo tanti anni di telefilm americani e inglesi ho scoperto i Drama Coreani e me ne sono innamorata. Hanno tutto quello che cerco in una serie: grande cura per i personaggi, una punta di magia e romanticismo e grande sensibilità. Qui su Telefilm Central cerco di tenervi aggiornati su quello che di meglio arriva dalla Corea del Sud.

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